Lasciato il sentiero,prendemmo per una stretta valle ricchissima di sorgenti senza nome,che scomparivano di continuo sotto ammassi di pietre,e che si davano a conoscere solo per il loro sotterraneo chiacchiericcio. Qui,sulle pietre, un sentiero appena visibile passava dall'una all'altra sponda del ruscello;ma noi abbandonammo quel viottolo infido e proseguimmo di pozza in pozza ,saltando spesso da una pietra all'altra. Più volte Lu Wen mi indicò, dicendomi di tenerli a mente,ora un segno sulla scorza di un albero vellutato,ora il ramo spezzato di un'aralia spinosa,ora un pezzetto di muschio ficcato nel cavo di un pioppo. Tutti quei segni non erano fatti per un qualunque altro viandante occasionale, o catturatore di fiere ,o cacciatore, o per qualsivoglia altro esploratore della tajgà;erano tutti segnali per altri cercatori della radice di vita:si trattava di una strada già frugata, e non valeva la pena per noi di affaticarci. Ma era per quella strada appunto che saremmo arrivati alla mia radice di vita, e Lu Wen mi mostrava i contrassegni perché io ,ancora inesperto, fossi in grado più tardi di trovarla senza il suo aiuto.
"Che fare,se il tifone tirerà via quel muschio dal cavo del pioppo,o se una corrente primaverile trascinerà seco l'albero di velluto segnato,o se quella petraia franerà ingombrando di massi tutto il nostro cammino?'.
"Bisogna avere coscienza pura dentro testa"rispose Lu Wen.
Compresi che intendeva dire:conoscenza. Mostrando allora con la mano la petraia, gli alberi e l'erba,gli dissi che,se fosse franato tutto,non c'era conoscenza capace di tenere.
"Testa finire,finire!"dissi.
"Testa non servire"rispose Lu Wen "Testa finire:ecco dove testa".
Indicò il cuore è allora capii:bisogna andare alla ricerca della radice di vita con purezza di coscienza e senza mai voltarsi indietro, là dove tutto è già gualcito e calpestato. Ché se uno ha la coscienza pura ,non c'è frana che possa impedire la via.
Da Ginseng
Michail Prišvin
Pag 53/54
traduzione bellissima di Gigliola Venturi
Finirò questo libro molto più in là di quanto mi fossi prefissata.
Ne leggo pochissime pagine al giorno,come volessi attingere forza da esso.Poche pagine,talvolta poche righe.
Poi ,finalmente, mi sento meglio.Cone se avessi trovato una formula magica tutta per me.
I libri sono dei grandi guaritori.