LIII Gruppo di Lettura - Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern

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Minerva6

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DoppiaB

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Ti faccio aggiornare subito l'elenco degli utenti in lettura, Mine! :wink: Ci sono anch'io.
Ho letto le prime dieci pagine...
 

Kylix

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Trenta pagine alla fine (spoiler)

Toccante. Non ci sono accenni alle cause della guerra, nessuno ha ragione, nessuno ha torto. Ci sono come protagonisti gli uomini e i loro sentimenti, i loro pensieri, le speranze, in una guerra. Semplice e diretto. Avvicina ad una realtà che chi non ha vissuto può solo immaginare. Toccante, da leggere.
 

darida

Well-known member
Una situazione straziante. Proseguo nella lettura, e tutto quel freddo e la fame e il dolore di notti e giorni sempre uguali non sembra dover mai finire, una situazione inimmaginabile per chi non l'ha vissuta. Una scrittura che sembra una nenia:ripetitiva, cullante, da non perdere nemmeno una parola.

Ho voglia di ringraziare chi ha proposto questo libro, poteva sfuggirmi, e leggendolo mi rendo conto che avrei perso qualcosa di unico nel suo genere :)
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Sono a pag. 40. Riporto un paio di passaggi.

"Era un ex conducente e odorava ancora di mulo: la sua barba era pelo di mulo, al sua forza era di mulo, la guerra la faceva come un mulo, la polenta che mescolava era mangime di mulo. Aveva il colore della terra e noi eravamo come lui." pag.14

"E ora anche Marangoni è morto, un alpino come tanti. Un ragazzo era, anzi un bambino. Rideva sempre, e quando riceveva posta mi mostrava la lettera agitandola in alto: -è la morosa- diceva. E ora anche lui è morto." pag.18

Perchè ho aspettato fino ad ora per leggere questo libro, non lo so. Lo avevo in libreria da anni, me lo diede mio nonno, alpino mancato.
 

elisa

Motherator
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leggendo i vostri post mi tornano in mente lo stupore e la commozione che mi prese quando lessi questo libro, oramai tanti tanti anni fa. Lo riconosco ancora come uno di quei libri che ti restano attaccati addosso per sempre.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Sono arrivato a poco più della metà.

Mi piace la scrittura di Mario Rigoni Stern perchè è lineare ed essenziale.
Mi ricorda per certi versi il modo di raccontare di Primo Levi
( ci sono stati dei contatti tra i due scrittori. Mario Rigoni Stern e Primo Levi )

Di questo romanzo mi colpiscono le figure di questi giovani contadini, che combattono una guerra che somiglia e quella dei loro padri oltre venti anni prima e allo stesso tempo sono proiettati in un luogo così lontano dalle loro terre d'origine.
Trovo che sia anche una delle più significative testimonianze che ricordano la politica criminale del fascimo, che mandò allo sbaraglio quei giovani, privandoli dei mezzi necessari. In realtà su questo punto lo scrittore non fa particolari sottolineature, ma l'evidenza dei fatti è più forte di qualsiasi esplicita denuncia.
 

Spilla

Well-known member
Sono a pag 25. Procedo lentissimamente e assaporo ogni frase. Tra i soldati sta montando l'ansia, la ritirata è dietro l'angolo, tra poco nessuno avrà più alcuna certezza. "Sergentmagiù, ghe rivarem a baita?"
 

darida

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Finito!
Lettura importante e toccante, sensazioni che ho provato costantemente, dalla prima all'ultima parola letta.
Non posso certo lamentare uno stile ripetitivo per un dolore feroce che si rinnova, un passo dopo l'altro, che lacera le carni e urla nella mente durante quella lunga interminabile marcia.
Solo alla fine l'arrivo insperato della primavera, che con il suo tepore consente agli ultimi uomini rimasti di ragranellare le forze necessarie all'ultimo sforzo, raggiungere finalmente casa.

"Sergentmagiù, ghe rivarem a baita?"

pochi, troppo pochi

:) da leggere
 

Kylix

New member
Finito (spoiler)

Confermo i primi giudizi più che positivi. Le emozioni delle prime pagine sono conservate fino alla fine. Il percorso del protagonista e dei suoi compagni mostra ciò che della guerra si può al massimo cercare di immaginare. È una scrittura diretta e precisa, arriva subito ad emozionare. La guerra è protagonista insieme agli uomini, ma non viene descritta, nessun merito, nessuna causa, nulla, così da poter incentrare tutto su chi la guerra è costretto a farla.

Ringrazio anche io chi ha proposto il libro. :)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Finito:

Kylix: Le emozioni delle prime pagine sono conservate fino alla fine. Il percorso del protagonista e dei suoi compagni mostra ciò che della guerra si può al massimo cercare di immaginare. È una scrittura diretta e precisa, arriva subito ad emozionare.

darida: Lettura importante e toccante, sensazioni che ho provato costantemente, dalla prima all'ultima parola letta.Da leggere!

lettore marcovaldo: una testimonianza di grande valore, sia dal punto di vista narrativo che storico.Tante le frasi e le situazioni che rimangono impresse.

Minerva6



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Minerva6

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Sono arrivata a pag. 60.
La lettura procede in maniera scorrevole per come è scritto,nonostante le vicende possano apparire "pesanti",ma per me comunque importanti da conoscere.
Quello che mi ha colpita in maniera positiva è il rapporto sereno tra militari del Nord e del Sud...che bell'esempio di civiltà!
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Ho terminato la lettura anche io.
Avevo già letto il libro in passato e ogni tanto mi piace tornare su queste pagine :
una testimonianza di grande valore, sia dal punto di vista narrativo che storico.
Tante le frasi e le situazioni che rimangono impresse.
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Pag. 108 (spoiler)

Mi ha colpito particolarmente la scena descritta in queste pagine: Rigoni entra in un isba per mangiare e vede che all’interno ci sono dei soldati russi armati e una donna che serve loro da mangiare.
Nessuno si muove né lui né i russi. Rigoni chiede da mangiare, la donna gli dà un piatto di minestra, mangia e se ne va. Non succede niente.
Scrive: “ non sentivo nessun timore, né alcun desiderio di difendermi o di offendere. Era una cosa molto semplice. Anche i russi erano come me, lo sentivo. In quell’isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e i bambini un’armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di molto di più del rispetto gli animali della foresta hanno l’uno per l’altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini. […] Se questo è successo una volta potrà tornare a succedere. Potrà succedere, voglio dire, a innumerevoli altri uomini e diventare un costume, un modo di vivere.”
 

Minerva6

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Pag. 108

Grazie,B :). Lo sapevo che anche a te questo pezzo avrebbe colpito :wink:.
Mi hai risparmiato di scrivere :mrgreen:.Sono arrivata anche io a questo punto.
Molto toccante questa scena in cui entra nell'isba e trova i soldati russi che stanno mangiando e non gli puntano le armi contro,anzi una donna offre la minestra anche a lui.Rigoni ricorda la vicenda che all'inizio gli appare inusuale,ma poi si rende conto che è un esempio dell' umanità che ancora è rimasta in loro.
Mi ha colpito molto anche la pietà nei confronti delle donne,dei bambini russi e del vecchio paralitico (partigiano?) che distingue il sergente Rigoni dai suoi superiori.
 

Kylix

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Mi ha colpito particolarmente la scena descritta in queste pagine: Rigoni entra in un isba per mangiare e vede che all’interno ci sono dei soldati russi armati e una donna che serve loro da mangiare.
Nessuno si muove né lui né i russi. Rigoni chiede da mangiare, la donna gli dà un piatto di minestra, mangia e se ne va. Non succede niente.
Scrive: “ non sentivo nessun timore, né alcun desiderio di difendermi o di offendere. Era una cosa molto semplice. Anche i russi erano come me, lo sentivo. In quell’isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e i bambini un’armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di molto di più del rispetto gli animali della foresta hanno l’uno per l’altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini. […] Se questo è successo una volta potrà tornare a succedere. Potrà succedere, voglio dire, a innumerevoli altri uomini e diventare un costume, un modo di vivere.”

Sì, quella parte è bellissima, mi ha colpito molto.
 
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