Scusate, mi ero scordata del gioco.
Le mie domande (banali
) sono per Qweedy:
1. Se potessi tornare indietro e non avere "limiti naturali" (tipo l'agilitÃ* di un bradipo per fare il centometrista, per intenderci), cosa avresti voluto fare nella vita?
2. Se avessi la possibilitÃ* di migliorare il mondo con un minuscolo gesto schioccando le dita, che gesto compiresti? (Parlo di piccole cose, eh, la pace nel mondo o l'eliminazione della plastica da tutti gli oceani non valgono).
3. Come avresti voluto chiamarti?
Scusa il ritardo, ho visto solo oggi le tue domande!
1) Si diventa cio' si e', non avrebbe potuto andare in nessun altro modo. Se qualcosa non e' capitato, e' perche' non poteva proprio essere. Comunque mi sarebbe piaciuto molto insegnare, invidio chi puo' lavorare con i bambini e i ragazzi. Credo sia un lavoro, o meglio una missione, che ha senso in se', ben oltre lo stipendio.
2) Il nostro mondo sta diventando sempre piu' aggressivo e violento, percio' mi piacerebbe che ci fosse in giro meno violenza, meno prevaricazione, sia verbale sia fisica e piu' empatia, solidarieta' umana e gentilezza.
Con la diminuzione del benessere, le persone sembrano regredite a "homo homini lupus"(l'uomo e' lupo per l'altro uomo) o, come disse Quasimodo, "sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo". Pensiamo solo all'aggressivita' che si respira quando si e' in coda in un ufficio, o alla lotta per un parcheggio. E non vado oltre, a violenze piu' gravi.
Credo che la vita abbia molta fantasia nel distribuire a tutti dolori e problemi inaspettati. Mi piace molto questa frase: “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre”.
Se ci fosse meno aggressivita' in giro, e più gentilezza solidale, penso che vivremmo tutti meglio.
3) Il nome e' importante, infatti i nazisti lo sostituivano con un numero, per spersonalizzare e disumanizzare.
Daniela mi va bene. Non so perche', ma mi attrae anche il nome Anna. Quando ero in prima elementare, mentre scrivevo il mio nome sui nuovi quaderni, pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto chiamarmi Anna. Ero cosi' presa da questo pensiero, che ho scritto Anna anziche' Daniela. Poi ho dovuto strappare la pagina! I miei avranno pensato che ero impazzita.