Garcia Marquez, Gabriel

elesupertramp

Active member
Cento anni di solitudine: letto tre quattro volte nella mia vita. Penso di rileggerlo ancora un 5 6 7 8 9 volte.
E questo basti per commentare questa opera infinita.

Tutto Marquez e' qualcosa di impareggiabile.

Cent'anni, come L'amore ai tempi del colera, li ho letti decine di volte, anzi non li ho mai riposti in libreria...sono sempre lì, accanto, sul comodino: li apro a caso ed inizio a leggerli da un punto qualsiasi ed ogni volta, nonostante li conosca ormai quasi a memoria, fatico a chiuderli. :ad:
 

sergio Rufo

New member
mi fa piacere Elsesupertramp. In effetti, al di la' di Marquez, ci sono autori che non si riesce a mettere via. o se li rimetti via sai che vai a riprenderli.
A me capita con parecchi, ad esempio anche con Stendhal o quel Laclos delle splendide Relazioni pericolose.
 

franceska

CON LA "C"
Ho appena letto una splendida notizia, dalla pagina facebook del maestro e la riporto:
"Yo no vengo a decir un discurso"
Nuevo libro de García Márquez 29 Octubre 2010
 

darida

Well-known member
scrittore straordinario,letto quasi tutto, Cent'anni di solitudine il preferito, io Macondo la ripasso con una certa regolarità...e, dite quel che volete, pochi autori mi hanno rapito-e continuano a farlo- come il grande Gabo :D
 

Zefiro

da sudovest
......
Dante?

E perché mai non si potrebbe mettere in discussione Dante? Ahi Ahi Ahi... questo post denota scarso spirito critico direi...

PS da che pulpito! Sul caso di specie, Dante, lo spirito critico di chi scrive scarseggia almeno quanto quello di Mizar. Anzi. Probabilmente un po' di più :mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
E perché mai non si potrebbe mettere in discussione Dante? Ahi Ahi Ahi... questo post denota scarso spirito critico direi...

PS da che pulpito! Sul caso di specie, Dante, lo spirito critico di chi scrive scarseggia almeno quanto quello di Mizar. Anzi. Probabilmente un po' di più :mrgreen:
E' notoria - quasi epica - la mancanza mizariana di spirito critico :mrgreen:
 

franceska

CON LA "C"
Caracas, 2 agosto 1972
Discorso di Gabriel Garcia Marquez al conferimento de “Il premio internazionale di narrativa Ròmulo Gallegos” per Cent’anni di solitudine

Per Voi
Ora che siamo soli, tra amici, vorrei sollecitare la vostra complicità per aiutarmi a sopportare il ricordo di questa serata, la prima della mia vita in cui sono venuto di persona e in pieno possesso delle mie facoltà a fare allo stesso tempo due delle cose che mi ero ripromesso di non fare mai: ricevere un premio e tenere un discorso.
Ho sempre creduto, contrariamente ad altre opinioni molto rispettabili, che noi scrittori non siamo al mondo per essere incoronati d’alloro, e molti di voi sanno che ogni omaggio pubblico è un inizio d’imbalsamazione. Ho sempre creduto, insomma, che non siamo scrittori per nostro merito, ma per la disgrazia di non poter essere altro, e che il nostro lavoro solitario non deve farci meritare più ricompense né più privilegi di quelli dovuti al calzolaio che fa le sue scarpe. E tuttavia, non crediate che sia qui per scusarmi di essere venuto, né cerchi di sottovalutare il riconoscimento che oggi mi viene concesso sotto il nome propizio di un grande e indimenticabile uomo di lettere americano. Al contrario, sono venuto a rallegrarmi in questo spettacolo pubblico, avendo scoperto che c’è un motivo che incrina i miei principi e imbavaglia i miei scrupoli: sono qui, amici, semplicemente per il mio antico e ostinato attaccamento a una terra in cui una volta sono stato giovane, felice e senza documento in regola, per un gesto di affetto e solidarietà verso i miei amici venezuelani, amici generosi, in gamba e burloni fino alla morte. Sono venuto per loro, vale a dire per voi.
(da “Non sono venuto a far discorsi” di Gabriel Garcia Marquez)
 

silvja

New member
di questo autore ho letto solo Cent'anni di solitudine, e sono rimasta piacevolmente colpita: i personaggi ti conquistano, con i loro pregi, difetti e stranezze; la storia ricca di elementi umani e così terreni sembra allo stesso tempo uno strano sogno...penso che presto leggerò qualcos'altro di Marquez (se qualcuno si sentisse di consigliarmi un'opera in particolare, prego:wink:)
 

franceska

CON LA "C"
Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa e mi regalerà un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono, ascolterei quando gli altri parlano e come gusterei un buon gelato al cioccolato!!
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei che si sciogliesse al sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh sopra le stelle un poema di Benedetti e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano al pensare che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!
Ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall'alto al basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non mi serviranno a molto, perché quando mi metteranno dentro quella valigia, infelicemente starò morendo. Gabriel García Márquez

 

franceska

CON LA "C"
La memoria del cuore
elimina i brutti ricordi
e magnifica quelli belli,
e grazie a tale arteficio
riusciamo a tollerare il passato

Gabriel Garcìa Màrquez - tratto da l'amore ai tempi del colera
 

Durden

New member
di questo autore ho letto solo Cent'anni di solitudine, e sono rimasta piacevolmente colpita: i personaggi ti conquistano, con i loro pregi, difetti e stranezze; la storia ricca di elementi umani e così terreni sembra allo stesso tempo uno strano sogno...penso che presto leggerò qualcos'altro di Marquez (se qualcuno si sentisse di consigliarmi un'opera in particolare, prego:wink:)

Io ho appena letto Cronaca di una morte annunciata ed è molto bello...
 

Aindreas

New member
Lessi "Cent'anni di solitudine"... un romanzo abbastanza lento ma davvero bello... Trasmette l'apatia e il calore dei posti descritti e raccontati...
 

Quelo

Ineffabile
Garcia Marquez, insieme con Herman Hesse e Mikhail Bulgakov è, a mio avvio, uno dei più bravi autori del novecento. Lo zingaro Melquiades (e le sue chincaglierie) è un personaggio che a volte mi riaffiora con nostalgia. Vi ricordate quando in casa José Arcadio Buendía si instaurò quel dandy italiano che preoccupava tanto la padrona di casa e lui disse: "Che cosa vuoi che faccia mai quel ricercato finocchio italiano?..." (*)

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(*) Spero di ricordarmi bene, comincio ad avere il dubbio che questa scena sia su 'L'amore al tempo del colera'. Comunque, anche invertendo i libri, il risultato non cambia: da molto da pensare...
 

velmez

Active member
no, creto tu ti riferisca a Pietro Crespi: l'italiano che monta la pianola si innamora di Rebeca e poi di Amaranta per finire decisamente male! quindi ci hai azzeccato su Cent'anni di solitudine!!:wink:
Io sto leggendo ora L'amore ai tempi del colera: Marquez si conferma un gran genio letterario!
 

Quelo

Ineffabile
no, credo tu ti riferisca a Pietro Crespi: l'italiano che monta la pianola si innamora di Rebeca e poi di Amaranta per finire decisamente male!...
Sì, sì, proprio lui. Di solito non leggo un libro due volte, ma per "Cent'anni di solitudine" è il caso di fare un'eccezione... Penso che prenderò un altro suo libro che non ho ancora letto, scegliendoli tra quelli suggeriti da voi qui sopra.


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Ugly Betty

Scimmia ballerina
Errore tecnico!

Mi sono accorta che in tutto il forum c'è un errore tecnico.
Questo buon uomo, come vuole la tradizione catalana, tipica del sud-america, si chiama Gabriel (nome) Garcia (cognome del padre) Marquez (cognome della madre).
Non è solo Marquez il cognome, bensì Garcia Marquez!

Questa discussione dovrebbe chiamarsi Garcia Marquez, Gabriel .
E anche tutti i libri inseriti nella Piccola Biblioteca sono segnati in maniera errata.

Moderatori, buon lavoro di sistemazione! :mrgreen:
 

Ursula

Member
Quest'uomo mi haregalato fantasia, passione e meraviglia ad ogni lettura
parla di eventi e personaggi incredibili, eppure racconta in modo reale e semplice gli esseri umani, le miserie del potere, la vanità della gloria, le meschinità
Mai retorico, mai didattico, mai noioso pur essendo prolisso.

Mi ha aiutato a crescere, mi ha aperto gli occhi a un mondo fantastico.



Buon viaggio Gabriel, e grazie!
 
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