Renoir
Sempre in ritardo, ma arrivo anche io
Questo quadro ricordo che, attorno ai 12-13 anni, mi affascinò molto: alle medie facevamo poca storia dell'arte, ma a me piaceva abbastanza, quindi a volte mi mettevo a sfogliare il libro per osservare i quadri che avremmo studiato più in là, ma senza leggere nulla, per immaginare cosa la prof avrebbe spiegato (e non ci azzeccavo mai, ma pazienza
). Ecco, io non vedevo l'ora di arrivare a questo, perché ero rimasta affascinatissima dal vestito di lei, dalla delicatezza della coppia, dal fatto che il soggetto fosse chiaramente riconoscibile e abbastanza "moderno", che rappresentasse qualcosa che potesse essere tratto da una storia personale con protagonisti persone "normali", due "chiunque qualsiasi (in quel periodo stavamo studiando ancora Giotto credo, non proprio soggetti in cui una ragazzina abbia voglia di immedesimarsi
).
Ora ho scoperto altri pittori e altri quadri,questo non è più tra i miei preferiti anche se continuo a trovarlo molto gradevole, ma comunque quello che mi colpisce è il fatto che, oltre all coppia, in questo quadro non ci sia spazio per nient'altro. Certo, si intravvede una pianta a fare da sfondo, ma è tagliata, così come addirittura è tagliato l'abito della ragazza. Insomma, è come se il pittore avesse voluto escludere tutto il resto della sala (arredi, altri ballerini, musicisti....) per esprimere al meglio quel momento in cui, stando in compagnia di qualcuno, si è così presi e concentrati sull'altra persona da dimenticare per un secondo l'ambiente circostante.