156° minigruppo - I demoni di Dostoevskij

Spilla

Well-known member
Ho letto che Dosto non voleva nemmeno che questo fosse un romanzo, aveva solo bisogno di dire la sua rispetto alle idee pseudo-filosofiche e politiche che stavano prendendo piede in quel periodo. Sapeva che il libro non sarebbe piaciuto (e i contemporanei non l'hanno apprezzato affatto), ma lo ha scritto per una sorta di bisogno interiore, e ogni personaggio è la personificazione di una corrente o di una tendenza che lui più o meno ritiene pericolosa o decadente.
L'unico che lui apprezza è Satov, perché alla fine si converte e crede nell'amore.
Le donne per me sono il lato più oscuro. Non riesco ad inquadrarle: perché ruotano come mosche attorno ad un tipaccio come Nic? è incomprensibile.
Secondo la mia prefazione Dosto amava molto anche la zoppa, se non sbaglio è il simbolo della Russia, profondamente devota e capace di "visioni" ma di fatto sciancata e semifolle, ormai inadatta ad essere autonoma di fronte alle altre nazioni europee.
Anche così, non tutto mi è chiaro :?
Il libro mi è piaciuto moltissimo lo stesso, anche se trovo inarrivabile "Delitto e castigo".:ad:
Sono sicura che tra qualche mese riprenderò in mano il mio caro Dostoevskij, nel mio ereader ho già pronti "L'idiota" e Umiliati e offesi". :YY
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Spilla, ti consiglio di leggere prima Umiliati e offesi, a me è piaciuto anche più di Delitto e de L'idiota
 
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