157° MG - All'ombra delle fanciulle in fiore di Marcel Proust

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isola74

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pagina 60

È quasi un piacere ritrovare tutti i dubbi di Marcel, le sue elucubrazioni e tentennamenti, almeno se penso a quanto me lo rendevano antipatico nel primo volume
Mi è dispiaciuto per lui quanto Norpois, senza pietà, ha criticato il suo racconto….

Mi sentivo costernato, rimpicciolito, e il mio intelletto, simile a un fluido le cui uniche dimensioni sono quelle del recipiente messogli a disposizione, come prima si era dilatato sino a colmare le immense capacità del genio, così adesso, contrattosi, rientrava per intero nell’angusta mediocrità in cui il signor Norpois l’aveva repentinamente rinchiusoo e confinato
 

elisa

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un pochino però ho gongolato quando il dottor Cottard prescrive al ragazzo: "Purghe violente e drastiche..." :mrgreen:
 

Spilla

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Ma come siete perfide con il povero Marcellino :mrgreen:
Io invece lo capisco, immerso in sfinenti paturnie adolescenziali e incapace di apprezzare la realtà così com'è. Sono stata un po' così anche io, moooooolti anni fa, probabilmente mi piace proprio perché mi ci riconosco. Norpois è stato delicato come l'elefante nella cristalleria, ma Proust lo ha demolito suggerendoci la pochezza della sua (di Norpois) intelligenza, la capacità di riciclare all'infinito modi di dire scontati, l'incapacità di apprezzare il bello nell'arte. Insomma, fingendo di essere schiantato ha ridicolizzato il caro ambasciatore ;)

Io sono a pag 130. Volooooooo!!!!!:YY
 

elisa

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eccolo qua il nostro pargolo :D

proustjeune.jpg
 

elisa

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pagina 102

Rari cenni politici alla situazione, ma spesso si insinua nella scrittura i semi dell'antisemitismo dell'epoca con accenni al caso Dreyfus.

" Tutto quanto era ebraico, fosse anche la signora elegante, scivolò in basso e oscuri nazionalisti salirono a prenderne il posto."
 

Spilla

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Spoiler (per quanto ci sia da spoilerare :? ) - 26%, circa pag. 140

Allora: marcellino finalmente ammesso nel sancta sanctorum, ossia casa Swann, scopre che... non vi succede nulla di straordinario e che le giornate non portano le divine rivelazioni che lui si aspettava. Ma va'.

Intanto si perde in elucubrazioni sull'arte di Bergotte, finalmente incontrato e frequentato, e inizia a scrivere in modo (ahimè) stratificato, un po' come Musil :paura:, e alla fine non è chiaro se questo Bergotte, a suo parere, sia un bluff o l'unico genio della letteratura del tempo.
Mi viene anche il sospetto che, sotto le mentite spoglie di Bergotte, Proust stia in realtà parlando di se stesso e che in soldoni dica: chi mi conosce di persona mi trova niente di che, un tipetto strampalato e "fuori tempo", ma i miei lavori sono unici e chi mi imita fa solo la figura della scimmia ammaestrata.

Confesso che questa parte mi sta affaticando un po', spero sia presto finita :boh:
 

Spilla

Well-known member
Rari cenni politici alla situazione, ma spesso si insinua nella scrittura i semi dell'antisemitismo dell'epoca con accenni al caso Dreyfus.

" Tutto quanto era ebraico, fosse anche la signora elegante, scivolò in basso e oscuri nazionalisti salirono a prenderne il posto."

Ho notato questi riferimenti agli ebrei non del tutto benevoli. Avevo pensato (sperato) che più che antisemita Proust fosse portavoce del comune sentire, anche più avanti pare che nell'alta società siano pochissimi gli ebrei ammessi e questi lo siano quasi per una speciale tolleranza concessa a fatica.:??
 

elisa

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Ho notato questi riferimenti agli ebrei non del tutto benevoli. Avevo pensato (sperato) che più che antisemita Proust fosse portavoce del comune sentire, anche più avanti pare che nell'alta società siano pochissimi gli ebrei ammessi e questi lo siano quasi per una speciale tolleranza concessa a fatica.:??

E' interessante capire come si sia formata una cultura antisemita anche negli ambienti intellettuali e di chi detiene il potere e uò manovrare l'opinione pubblica anche borghese, si sta preparando il terreno per quello che purtroppo accadrà negli anni successivi.
 

elisa

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pagina 112

mi sono incuriosita e sono andata a curiosare per capire qualcosa di più sulla Sonata di Vinteuil, ed ho trovato una lettera di Proust stesso che spiega ad Antoine Bibesco di cosa si tratta.

Tra il 21 settembre e il 4 ottobre 1915 ?


Caro Antoine,

solo due righe perché sto malissimo. Volevo ringraziarti e dirti che la Sonate di Vinteuil non è quella di Franck. Se la cosa ti interessa, ma non penso, ti dirò con il testo alla mano tutte le opere che hanno "posato" per la mia Sonata.
La "piccola frase" è una frase della Sonata per piano e violino di Saint-Saëns che ti canterò (trema!).
I sovrastanti tremoli sono di un Preludio di Wagner, gli alti e bassi lamentosi dell'inizio sono della Sonata di Franck, i movimenti spaziati della Ballata diFauré, e via dicendo. E la gente crede che queste cose si scrivano per caso, per facilità di vena.

Affettuosità ai due fratelli. (*)

Marcel

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(*) Si riferisce ad Antoine (il destinatario di questa lettera) e a suo fratello Emmanuel



 

elisa

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pagina 140

sono arrivata anche io al momento in cui si dilunga su Bergotte e mi ha colpito in modo particolare un passo che trovo sia rispondente al massimo al pensiero proustiano

"Allo stesso modo, produce opere geniali non chi vive nell'ambiente più squisito, chi ha la conversazione più brillante, la cultura più vasta, ma chi, cessando bruscamente di vivere per sé, ha avuto il potere di rendere la propria personalità simile a uno specchio, in modo che la sua vita, per quanto possa essere mondanamente e anche, in un certo senso, intellettualmente, mediocre, vi si rifletta: perché il genio consiste nel potere riflettente e non nella qualità intrinseca dello spettacolo riflesso. "


 
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isola74

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Sono un po' più indietro di voi (a pag. 100) quindi non leggo i commenti per non essere spoilerata :mrgreen: ma spero di raggiungervi...
Intanto si continua a leggere speditamente e questo è un bene!

Ma elesupertramp non ha iniziato??? fatti viva!!!!
 

elesupertramp

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Eccomi! Purtroppo non ce la faccio a leggerlo ora. Sto leggendo I detective selvaggi insieme a Cold e a Dory ed è piuttosto impegnativo ( leggerlo con Cold- ed il suo non-sense- intendo!:mrgreen:).
 

elisa

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pagina 160

Odette è certo che è mora ma Gilberte non ho capito se è bionda o rossa :?

Certo che Proust si fa mille pare, come il fatto che non vuole invitare Gilberte a casa perché la madre oltre al tè offre anche la cioccolata e lui non sa se la ragazza lo troverebbe sconveniente :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Perché, quando pretende che a casa si dica Christmas anziché Natale (come fanno gli Swann?) è meglio? :mrgreen:
 
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