COMMENTO FINALE
La lettura di questo libro è stata una vera sfida: io e Eco, faccia a faccia, lui che mi guardava con aria di superiorità e mi diceva "Stupida ochetta con la testa piena solo di scarpe e di vestiti, non sai nemmeno il latino, hai studiato la storia solo a scuola dove vuoi andare? Vuoi sfidare me??? Uomo dalla cultura immensa, vuoi leggere UN ALTRO mio libro?" E rideva.... e io "Sì, vecchio panzone borioso vestito da schifo io non solo leggerò il tuo libro ma lo finirò e troverò il modo di apprezzarlo".
Questo è stato l'approccio e come ho scritto sopra penso di poter affermare con estrema soddisfazione di aver vinto io. E' stato faticoso e ammetto di aver dovuto usare diverse volte Wikipedia per raccapezzarmi nella giungla di nomi e di nozioni storiche ma alla fine penso di poter affermare che non si tratta di un brutto libro, siamo lontani dal rapimento suscitato in me da Il nome della rosa e credo che per apprezzarlo completamente bisognerebbe, come ha detto giustamente Mal, essere in grado di eviscerare tutti gli eventi storici contenuti per non rischiare di sprofondare nella noia ma alla fine la vicenda di Simonini è interessante, sopratutto il tema degli ebrei fa capire come già molti anni prima della Seconda Guerra Mondiale l'antisemitismo fosse una piaga ben radicata nella società e fa riflettere il fatto che nell'Ottocento, come nel 2015, faceva comodo trovare un "capro espiatorio" a cui dare la colpa di tutti i fallimenti di una classe politica mediocre.
il finale poi riserva un colpo di scena inaspettato che riscatta da tutta la noia e la fatica fatta per arrivare a quel punto.
Insomma non lo consiglierei come lettura da ombrellone ma se amate le sfide armatevi di impegno (e Wikipedia) e leggetelo. Alla fine ne vale la pena. 3/5