Carcarlo
Nave russa, vaffanculo!
I Cuscinetti Radenti e l'Equazione di Navier-Stokes
Il Cuscinetto Radente, detto volgarmente Bronzina, (su Google Images ne potete vedere a iosa), è un supporto costituito dalla sede stessa dell’albero; a volte, tra la sede e l’albero, possono essere frapposti due semi-gusci (le bronzine propriamente dette), che essendo di materiale più morbido di quest’ultimo, lo preservano dall’usura.
L’albero in genere è in acciaio cementato e bonificato, mentre la sede può essere in ghisa, in alluminio o in acciaio; in questi ultimi casi, un cuscinetto di bronzo o materiale equivalente diventa essenziale. Quando invece la sede è in ghisa, grazie alle fantastiche qualità di quest’ultima, possono non essere necessarie.
Ovviamente se si avesse contatto diretto tra metallo e metallo, ci sarebbe rumore, spreco di energia, surriscaldamento, usura…e un motore non durerebbe nemmeno 100 metri.
Perciò tutto funziona proprio perché il contatto diretto è scongiurato dalla lubrificazione delle parti: dall’olio.
Ora, se si considera che la tolleranza (gioco radiale) tra le parti in movimento è di pochi centesimi / decimi di millimetro, ne conviene che un film sottilissimo di olio è deputato a reggere gli sforzi di un albero motore magari pesante 20 chili (su una nave tonnellate!), che gira a migliaia di giri al minuto, ed è sottoposto alle continue spinte radiali prodotte da migliaia di combustioni al minuto.
Davanti a un simile film, davanti a un simile film di olio, così sottile, così umile, di cui nessuno sapeva niente, di cui non vi siete mai curati ma che ha preservato la vostra auto per centinaia di migliaia di chilometri permettendovi di andare in discoteca, al lavoro, in vacanza o in camporella, chiedo un applauso.
Se poi conoscete qualcuno di così piccolo ed esile ma che esegua senza mai lamentarsi un simile sforzo quotidiano, ditemelo e applaudirò anche io.
Ora, in un forum di cultura e conoscenza come questo, non si può tralasciare un accenno al perché un simile fenomeno sia possibile, su come un evento di tale importanza possa materializzarsi, perciò non si può non parlare dell’equazione di Navier-Stokes, che appunto spiega la distribuzione delle pressione e velocità di un fluido continuo all’interno del suo stesso meato.
Continuo significa che non può essere applicato ad una bibita gasata.
Se volete vederla, eccovela in tutto il suo fulgido splendore cliccando il link:
Per semplicità, ma soprattutto per non commuovermi commentando da me, copio e incollo da Wikipedia:
Le equazioni di Navier-Stokes sono un sistema di equazioni differenziali alle derivate parziali che descrivono il comportamento di un fluido dal punto di vista macroscopico. L'ipotesi di base è che il fluido possa essere modellato come un continuo deformabile. Esse presuppongono perciò la continuità del fluido in esame, ovverosia il sistema perde di validità nello studio di un gas rarefatto.
Le equazioni debbono il loro nome a Claude-Louis Navier e a George Gabriel Stokes che le formalizzarono e la loro soluzione analitica generale rappresenta attualmente uno dei problemi irrisolti della matematica moderna (i cosiddetti 7 problemi per il millennio) per il quale vale il premio Clay; soluzioni analitiche particolari si hanno in casi estremamente semplificati mentre soluzioni approssimate si ottengono tipicamente ricorrendo a metodi propri dell'analisi numerica e all'uso congiunto del calcolatore.
Queste equazioni rappresentano l'approssimazione di Chapman-Enskog del prim'ordine delle equazioni di bilancio canoniche (sono quindi più generali delle equazioni di Eulero, che costituiscono l'approssimazione precedente, e più particolari delle equazioni di Burnett che costituiscono quella successiva). Le relazioni costitutive che contengono sono anch'esse lineari: la legge di Newton e la legge di Fourier.
Pensate: chi riuscirà a dimostrare matematicamente la validità complessiva dell’equazione di Navier Stokes, verrà ricordato per l’eternità negli albi della Scienza e riceverà il milione di dollari posto in palio dal Premio Clay!
Personalmente l’ho studiata applicandola a casi particolari (appunto quella dei cuscinetti radenti), dove le condizioni al contorno mi permettevano di semplificarla enormemente e gestirla con semplicità, ma già se uno la applica a uno snodo che lavora in 3D invece che su solo 2, è tutta un’altra storia!
Sono sicuro che questo post riscuoterà decine di like e tutti vorranno dire la loro.
OK. Però evitiamo di aprire nuovi discussioni in merito, raccogliamole tutte qui, se no va a finire che divaghiamo.
Un GRAZIE a Minerva6 e Caldosenzafili per l'aiuto nel postare che l'immagine... che non ci riuscivo perchè credevo che potesse proprio apparire l'immagine, non il link
Il Cuscinetto Radente, detto volgarmente Bronzina, (su Google Images ne potete vedere a iosa), è un supporto costituito dalla sede stessa dell’albero; a volte, tra la sede e l’albero, possono essere frapposti due semi-gusci (le bronzine propriamente dette), che essendo di materiale più morbido di quest’ultimo, lo preservano dall’usura.
L’albero in genere è in acciaio cementato e bonificato, mentre la sede può essere in ghisa, in alluminio o in acciaio; in questi ultimi casi, un cuscinetto di bronzo o materiale equivalente diventa essenziale. Quando invece la sede è in ghisa, grazie alle fantastiche qualità di quest’ultima, possono non essere necessarie.
Ovviamente se si avesse contatto diretto tra metallo e metallo, ci sarebbe rumore, spreco di energia, surriscaldamento, usura…e un motore non durerebbe nemmeno 100 metri.
Perciò tutto funziona proprio perché il contatto diretto è scongiurato dalla lubrificazione delle parti: dall’olio.
Ora, se si considera che la tolleranza (gioco radiale) tra le parti in movimento è di pochi centesimi / decimi di millimetro, ne conviene che un film sottilissimo di olio è deputato a reggere gli sforzi di un albero motore magari pesante 20 chili (su una nave tonnellate!), che gira a migliaia di giri al minuto, ed è sottoposto alle continue spinte radiali prodotte da migliaia di combustioni al minuto.
Davanti a un simile film, davanti a un simile film di olio, così sottile, così umile, di cui nessuno sapeva niente, di cui non vi siete mai curati ma che ha preservato la vostra auto per centinaia di migliaia di chilometri permettendovi di andare in discoteca, al lavoro, in vacanza o in camporella, chiedo un applauso.
Se poi conoscete qualcuno di così piccolo ed esile ma che esegua senza mai lamentarsi un simile sforzo quotidiano, ditemelo e applaudirò anche io.
Ora, in un forum di cultura e conoscenza come questo, non si può tralasciare un accenno al perché un simile fenomeno sia possibile, su come un evento di tale importanza possa materializzarsi, perciò non si può non parlare dell’equazione di Navier-Stokes, che appunto spiega la distribuzione delle pressione e velocità di un fluido continuo all’interno del suo stesso meato.
Continuo significa che non può essere applicato ad una bibita gasata.
Se volete vederla, eccovela in tutto il suo fulgido splendore cliccando il link:
Per semplicità, ma soprattutto per non commuovermi commentando da me, copio e incollo da Wikipedia:
Le equazioni di Navier-Stokes sono un sistema di equazioni differenziali alle derivate parziali che descrivono il comportamento di un fluido dal punto di vista macroscopico. L'ipotesi di base è che il fluido possa essere modellato come un continuo deformabile. Esse presuppongono perciò la continuità del fluido in esame, ovverosia il sistema perde di validità nello studio di un gas rarefatto.
Le equazioni debbono il loro nome a Claude-Louis Navier e a George Gabriel Stokes che le formalizzarono e la loro soluzione analitica generale rappresenta attualmente uno dei problemi irrisolti della matematica moderna (i cosiddetti 7 problemi per il millennio) per il quale vale il premio Clay; soluzioni analitiche particolari si hanno in casi estremamente semplificati mentre soluzioni approssimate si ottengono tipicamente ricorrendo a metodi propri dell'analisi numerica e all'uso congiunto del calcolatore.
Queste equazioni rappresentano l'approssimazione di Chapman-Enskog del prim'ordine delle equazioni di bilancio canoniche (sono quindi più generali delle equazioni di Eulero, che costituiscono l'approssimazione precedente, e più particolari delle equazioni di Burnett che costituiscono quella successiva). Le relazioni costitutive che contengono sono anch'esse lineari: la legge di Newton e la legge di Fourier.
Pensate: chi riuscirà a dimostrare matematicamente la validità complessiva dell’equazione di Navier Stokes, verrà ricordato per l’eternità negli albi della Scienza e riceverà il milione di dollari posto in palio dal Premio Clay!
Personalmente l’ho studiata applicandola a casi particolari (appunto quella dei cuscinetti radenti), dove le condizioni al contorno mi permettevano di semplificarla enormemente e gestirla con semplicità, ma già se uno la applica a uno snodo che lavora in 3D invece che su solo 2, è tutta un’altra storia!
Sono sicuro che questo post riscuoterà decine di like e tutti vorranno dire la loro.
OK. Però evitiamo di aprire nuovi discussioni in merito, raccogliamole tutte qui, se no va a finire che divaghiamo.
Un GRAZIE a Minerva6 e Caldosenzafili per l'aiuto nel postare che l'immagine... che non ci riuscivo perchè credevo che potesse proprio apparire l'immagine, non il link
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