4° GdL poetico - Fiore di poesia (1951-1997) di Alda Merini

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Cesare amò Cleopatra

[FONT=&quot]Cesare amò Cleopatra,[/FONT]
[FONT=&quot]io amo Pierri divino[/FONT]
[FONT=&quot]che non conduce nessuna guerra,[/FONT]
[FONT=&quot]che è solo condottiero di nostalgia,[/FONT]
[FONT=&quot]ma il mio letto povero[/FONT]
[FONT=&quot]giace nel solstizio d’estate[/FONT]
[FONT=&quot]ed è un audace triclinio[/FONT]
[FONT=&quot]quando lui a sera in vena d’amore[/FONT]
[FONT=&quot]mi dice parole di patriottismo segreto.

Alda si esalta per amore dell'anziano medico poeta che sposa a Taranto. Compara il loro amore a quello tra Cesare e Cleopatra, perché lei non può vivere se non nell'esasperazione delle emozioni e dei sentimenti e nelle immagini mistiche o iconiche di grandi e perduti amori del passato. [/FONT]
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E perciò non ti chiamerò al telefono

E perciò non ti chiamerò al telefono
né avrò bisogno delle tue vene che pulsano
il dolore prosciuga tutto
il dolore è un anello sponsale
ti sposa nella dolcezza
e nella verecondia feroce,
io oggi mi sono sposata al dolore,
mi sono divisa da te.



L'amore tra Alda e il suo futuro secondo marito, Michele Pierri, nasce al telefono, si sentiranno per quattro anni finché lei non decide di andare a Taranto. Qui c'è un distacco che Alda racconta da par suo, anche il dolore è come l'amore, ci si sposa, ci si lega per la vita, non ti abbandona mai.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Da La palude di Manganelli o Il monarca del re (1992)

[h=2]La prossima raccolta da commentare...

Da La palude di Manganelli o Il monarca del re (1992)[/h]

  • Manganelli sul Naviglio
  • Improvvisamente, dietro di me
  • Lettera di raccomandazione
  • Correre insieme a te
  • Ti vorrei parlare, Giorgio
  • Nessuno riesce
  • La battaglia di Manganelli
  • Il gergo di Manganelli
  • Otello
  • Scesi dentro l'attico romano
  • A Giorgio Manganelli
  • A Manganelli
  • Lebbrosario
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ma questi ritratti che ti mancano sono nella raccolta "Fiore di poesia"? Scusa, ma io sono rimasta indietro...

Perchè se sono nella raccolta fammi l'elenco e te li posto io, quando ho il libro sottomano.

grazie, velvet :HIPP

Le poesie che mi mancano sono le seguenti e le trovi proprio in Fiore di poesia, nella raccolta La gazza ladra - Venti ritratti (inediti sino al 1991)
Titoli


  • Betocchi
  • Turoldo
  • Quasimodo
  • Manganelli
 
Ultima modifica:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Correre insieme a te

Correre insieme a te
come se avessi vent'anni
e tu che ti vendi
in nome di un unico libro,
raccolto nella cultura atroce
che vanta mille follie.
Poi, adagio, buttarsi
contro fastelli di luce
e tu che mi dici:
«Io ho tradotto
quei Nutrimenti terrestri».
Gide, il tuo maestro di oggi,
quello che tu dimentichi
quando traduci l'amore.

Giorgio Manganelli è stato il primo grande amore di Alda, lei aveva 16 anni e lui era già sposato con una figlia di sei anni. Qui la poesia mi risulta un po' criptica, forse Alda distingue citando il modello Gide, il Manganelli scrittore dal Manganelli amante.

Per velvet: se riesci a recuperarmi anche altre due poesie di questa raccolta che non trovo in rete: Manganelli sul Naviglio, Improvvisamente, dietro di me e Lettera di raccomandazione. Grazie
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ti vorrei parlare, Giorgio

Ti vorrei parlare, Giorgio,
di certi solchi di neve,
di certi fondali da teatro,
di certe demenziali rappresentazioni,
ma lei è tornata e posso specchiarmi nella sua follia
e capire in fondo che ne sono responsabile
io sola e che io sola posso servirti.
Tu capisci le mie parole,
il mio linguaggio non ti è nuovo:
forse adesso, Giorgio,
ti farebbe pena
vedermi vendere per un panino
un concetto di poesia,
una rappresaglia d'amore.
L'eco dei nostri dialoghi
non è ancora spenta,
ma le virtù dell'amore
sono andate perdute.
Così, per vedere la tua prima,
e la tua ultima donna,
hai preso la prima stesura,
e l'ultimo miraggio:
mi hai trovata calda
di mille carezze,
irrimediabilmente lucida
e questo, amor mio,
ti ha fatto piangere a lungo,
proprio questo, amor mio,
ti ha fatto morire.


Alda vorrebbe avere con l'amato Manganelli un rapporto sereno ma non è possibile perché tra di loro c'è la follia anche se la follia stessa li avvince. Passione, tradimento, gelosia, sesso, amore. Tutto filtrato da occhi poetici e folli.

 
Ultima modifica:

velvet

Well-known member
Il nostro trionfo

Il piede della follia
è macchiato di azzurro,
con esso abbiamo migrato
sui monti dell'ascensione,
il piede della follia
non ha nulla di divino
ma la mente ci porta
lungo le ascese bianche
dove flotta la neve
cresce il sambuco,
geme l'agnello;
abbiamo attraversato ponti
esaminato misure,
e quando l'ombra cupa
del delirio incombeva
sulla nuca profonda
noi chinavamo il capo
come sotto una legge,
e la legge mosaica
noi l'abbiamo composta
ricavando spezzoni
dagli altipiani chiusi;
ecco, il nostro trionfo
viene giù dalle montagne
come larga cascata;
noi siamo restati
angeli uguali a quelli
che in un giorno d'aurora
hanno messo le ali.

Ancora una poesia sulla follia, un po' diversa a partire dalla lunghezza. Molto bella piena di contrapposizioni, tra umano e divino.
 

velvet

Well-known member
Le più belle poesie

Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da argenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’assenzio
di una sopravvivenza negata.

Una lirica sulla poesia fonte di beatitudine e maledizione.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La battaglia di Manganelli

La battaglia di Manganelli
fu spericolata:
ingaggiò mille gendarmi
e un dicitore di fole.
Vedendomi bambina
cominciò a dirmi
che forse avrei conosciuto
il metallo di una vita
più vera, migliore.
Mi risvegliai fiorita,
di colpo in manicomio.

Alda aveva 16 anni quando inizio la relazione con Manganelli, molto più grande di lei, fu un amore folle che forse esasperò gli eccessi emotivi di Alda fino al ricovero in manicomio.


Non riesco a trovare la poesia "Nessuno riesce"
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il gergo di Manganelli

Oh, lui parlava fitto e innamorato
come una rondine stellata,
pieno di germi d’addio.
Era un linguaggio provenzale
con una cadenza andalusa
e con le mani sfiorava i miei libri,
invece del volto, e diceva:
“Che strano frumento
ti cresce nei capelli”.
Allora, con la falce del viso,
tentava di mietermi il sorriso
finché finimmo
nel gergo della passione.


Bello il modo di esprimersi di Alda, pieno di passione e di immagini originali che scaturiscono direttamente da un'anima unica come la sua
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Otello

Otello, Otello dalla voce rossa,
Quaggiù non è più tempo di riscossa;
Dalle verdi vallate della morte
Alla tua sposa tu hai cambiato sorte.
Cerco l’ombra degli inferi profonda
E la palude mi diventa bionda;
Altra donna ti è accanto,
Altra natura
E tu mi hai rinchiuso nelle scaltre mura.


Poesie scritte dopo la morte di Giorgio Manganelli e il verso "Dalle verdi vallate della morte" si riferisce proprio a questo. Il dolore di Alda è profondo anche perché è lei stessa Otello, nel quale si identifica, lei è sempre stata gelosa degli uomini che ha amato.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
A Giorgio Manganelli

Molta gente mi ha
domandato di te,
come se fosse possibile
domandare a un morto
che cos’era in vita.
Non eri nulla.
Anch’io,
quando chiedono se sono una poetessa,
mi vergogno,
mi vergogno in modo amabile e gentile,
come tu ti vergogni di “essere” la poesia
e la vita.
Giorgio, non sono un valzer,
e se l’opera d’arte casualmente lo è,
è semmai come il valzer triste di Sibelius,
una cosa amara e dolcissima
che traligna verso la morte.
Sai, una donna decomposta,
come sono io,
un uomo decomposto,
com’eri tu,
non potevano che trasmigrare
in due figure di sogno,
un grande pinocchio
e una fatina petulante e misera che,
come Coppelia, vanno a vedersi
dall’alto di un loggione
di cartapesta.
Idealmente, io e te, abbiamo portato
un cappello a sonagli
per tutta la vita.


Alda parla della sua relazione con Manganelli, lui un pinocchio, lei una fatina petulante, anche i grandi artisti nella loro quotidianità sono piccini come tutti noi...

La poesia Scesi dentro l'attico romano non l'ho trovata
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
A Manganelli

A te, Giorgio,
noto istrione della parola,
mio oscuro disegno,
mio invincibile amore,
sono sfuggita, tuo malgrado,
eppure mi hai ingabbiato
nella salsedine
della tua lingua.
Tu, primissimo amore mio,
hai avuto pudore
del mio atroce destino,
tu mi hai preso un giorno
sull’erba, al calore del sole,
la perla della mia giovinezza.
Com’era bello, amore,
sentirti spergiuro.
E tu che non volevi.
Tu, per cui ero
la sofferta Beatrice delle ombre.
Ma non eri tu ad avermi,
era la psicanalisi.
E in fondo, Giorgio,
ho sempre patito
quel che ti ho fatto patire.

L'amore di Alda nei confronti di Manganelli si rinforza nell'ambiguità dei sentimenti e della rappresentazione dell'amore e della follia. E' come se la Merini fosse contemporaneamente sempre dentro e fuori dei suoi sentimenti, li vive e li osserva, senza mai distinguere la realtà dalla rappresentazione ddi se stessa. Passione e intelletto sempre continuamente alternati.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Se qualcuno può aiutarmi a recuperare le seguenti poesie

Da La palude di Manganelli o Il monarca del re (1992)


  • Lebbrosario
  • Scesi dentro l'attico romano
  • Nessuno riesce
  • Manganelli sul Naviglio
  • Improvvisamente, dietro di me


Da Venti ritratti (inediti sino al 1991)
  • Betocchi
  • Turoldo
  • Quasimodo
  • Manganelli
  • Alda Merini
 
Ultima modifica:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Da Titano amori intorno (1993)

[h=2]La prossima raccolta da commentare

Da Titano amori intorno (1993)[/h]

  • Da Titano non ebbi niente
  • Amore, getta la lenza
  • La sottoveste
  • Non voglio dimenticarti, amore
  • C'era in quel suo volto stanco
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Lettera di raccomandazione

Mi sono raccomandata a tutti:
a Titano, a me stessa, a Dagoberto,
agli occhi miracolosi di Fabrizio.
Ho divorato calunnie, mangiato carni.
Ho divorato i miei stessi denti per dirmi:
"La poesia è un fiore, non va calpestata".
Così, Manganelli, incerto nelle tue lacrime
come nel tuo sorriso,
sappi che Lancillotto aveva una spada
e che per salvare Ginevra
occorreva un sequestro d'amore.

Qui la potenza di Alda sta nelle immagini cavalleresche a cui richiama il suo amante, incapace, forse , di salvarla. Tutto gira sull'incertezza dell'uomo sia nel dolore che nella gioia.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Da Titano non ebbi niente

Da Titano non ebbi niente,
assolutamente niente.
Solamente mi confortava,
con la sua presenza nel letto,
calda
giacente
enorme.
Ero sicura:
se il portinaio mi avesse molestata,
Titano sarebbe insorto
come un gigante.
Ma ero anche sicura:
Titano non lo avrebbe fatto
per compiacere me,
ma soltanto
per compiacere se stesso,
per provare che
era più potente del portinaio.
Queste cose io le ho sempre sapute.


Ottima conoscenza dell'animo e dell'ego maschile :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Amore, getta la lenza

Amore, getta la lenza
nel cuore degli anni profondi,
dove c’è stagno di sogni
e vento di bramosia.
Nella cornice del volto,
in queste rughe che ho dentro,
tu troverai mille arpe
per delle corde gitane.
La folla che zingaresca danza
intorno ai miei libri
non sa che sapido sangue
scorre nelle Chimere
e lì dove cadde l’Audace
fiorirono mille destini:
un erpice di amore
che vieta vittime ancora.


Bellissima la profondità dell'amore che investe Alda in tutta la storia di donna e di amante, l'amore scava e non resta in superficie ma richiama il vissuto e le esperienze della vita.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La sottoveste

Lungamente interrogata e stretta
da vincoli tremendi
se avessi avuto un futuro di pace
o un futuro di guerra.
Mi lasciai scivolare la sottoveste
da entrambe le spalle.
Per la verità le trovarono lisce
come quelle di una bambina.
Ma trovarono torpido il mio cervello
che aveva amato.
Videro i fiori della mia carne
e dissero che ero incorrotta.
Ma quel cencio strappatomi via
da tante e tante ferite
se lo contesero in molti.
La mia nudità fu la mia vergogna
per tutta la vita
e mi scomparve Orfeo per sempre.


La sottoveste è simbolo della femminilità per eccellenza, il velo che si contrappone tra l'esterno e la nudità, Alda era al di sopra di tutte le convenzioni. Donna libera e nello stesso tempo legata alle sue passioni, dichiara con accenti appassionati la sua contraddizione.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Non voglio dimenticarti, amore

Non voglio dimenticarti, amore,
né accendere altre poesie:
ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
la poesia ti domanda
e bastava una inutile carezza
a capovolgere il mondo.
La strega segreta che ci ha guardato
ha carpito la nudità del terrore,
quella che prende tutti gli amanti
raccolti dentro un’ascia di ricordi.


E' il ricordo, la memoria, impressa dentro ogni amante che non permette a nessuno di essere dimenticato e di dimenticare se amore vero c'è stato. Bello, vero e struggente il verso "e bastava una inutile carezza a capovolgere il mondo"
 
Alto