C'era in quel suo volto stanco
C'era in quel suo volto stanco,
scavato dalla nevrosi,
anche qualche cosa di leggero,
di magico,
di assente.
Mi ricordava il cielo,
il mare.
Titano non era niente di tutto questo.
Era una roccia,
ma soprattutto era una roccia spenta.
Una di quelle rocce fatte di tufo
che si sgretolano facilmente,
che cadono giù in mille pietre.
Le sue lacrime erano pietre.
Io mi ricordo che una sera,
mentre stavamo qui,
si vedeva E.T.
Titano, a un certo punto,
si prese la faccia tra le mani
e cominciò a piangere come un bambino
e disse una cosa molto semplice:
"Ogni uomo ha bisogno di amore".
La teoria di Titano è questa.
La teoria forse no,
ma il disfacimento dell'amore,
il rifiuto dell'amore.
Questo gesto così alto,
così negativo,
vuole proprio buttare via
la cosa più elementare della vita:
il senso del bene.
Ma io credo che Titano
sia completamente coperto
da questa coltre magica
che è l'amore.
Ogni persona è coperta dalla fede,
ogni persona è coperta
dalla sua personale magia
e ogni persona emana magia.
Questo scambio di magie,
questo scambio di linguaggio
tra noi e il paradiso,
questo continuo dialogare
bestemmiare
ritorcere
animare
spegnere.
Questo nostro continuo
dar morte e vita,
vita e morte,
si sentiva così bene nell'alito di Titano.
Era un detrattore,
un accusatore.
Ed era anche colui che assolve il peccato.
Non si capiva,
ma c'era una sorta di sacerdozio
nella sua anima.
Era il difensore dei poveri.
Lui diceva di essere tale,
diceva che avrebbe sempre
difeso i poveri
e i derelitti.
Ma intanto rubacchiava,
intanto non sapeva fare a meno
di percuotermi moralmente,
di offendermi.
E, per coprire il suo amore,
Titano non diceva altro che:
"Ma lei è vecchia rispetto alla mia età".
Mi ricordo che questa parola
mi faceva male.
Ma mi faceva anche bene.
Perché questo lo avevo dato per scontato.
Soltanto che Titano voleva farmi capire
che era stato lui a fare questa scoperta
e non io.
Ma io avevo scoperto da tanti anni
che ero vecchia,
che avevo rifiutato la vita,
come Titano.
Questa nostra intesa,
questa nostra somiglianza
faceva sì che in fondo ci cercassimo
perché quando eravamo insieme,
a un certo punto,
uno bestemmiava l'altro,
uno con l'altro
bestemmiavamo la vita.
La vita era stata cattiva
con tutti e due.
La vita ci aveva defraudato.
La vita ci aveva vilipeso.
La vita ci aveva assolto.
Ma soltanto a una condizione:
alla condizione della galera.
Titano è uno dei grandi amori di Alda, un barbone, un clochard, e questa più che una poesia è un racconto, una riflessione sulla loro storia e sul loro amore .