XCIII GdL - La pentola dell'oro di James Stephens

elisa

Motherator
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Fantasy lo è, ma non solo, quindi non saprei bene come collocarlo.

Comunque stamattina ho visto un Leprecauno :mrgreen:, si tratta di un ragazzo del mio paese che era vestito tutto di verde (abiti da lavoro) e siccome è piuttosto basso e rossiccio di capelli me l'ha ricordato, gli mancava solo un po' più di barba :wink:

anche io avevo un compagno di liceo che si vestiva e si veste tutto di verde...mutande comprese, a suo dire, è magretto e rossiccio con un po' di lentiggini, alla Elio Germano più o meno.

A me sta simpatico il Leprecauno, anche perché fa il cibattino e mi sembra un lavoro fantastico con quella divisione dei compiti tayloristica che c'è nella descrizione, che ricorda un po' Tempi moderni di Chaplin ma senza alienazione.

Per quanto riguarda il genere lo infilo nella Reading Challenge sotto la voce fantasy :mrgreen:
 

bonadext

Ananke
Non sono ancora partito per la terra dei leprecauni ... inizio stasera :wink:
 

ayuthaya

Moderator
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Ma quanto divertente, intelligente, arguto è questo libro??? Mi sta piacendo tantissimo, ci voleva proprio... :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Ecco alcune citazioni (fino al cap. XII) che mi sono piaciute :D

Loro massime preferite (dei filosofi) erano:
Devi essere in grado di dare prima di essere in grado di ricevere.
In una settimana la tua scienza diventa ciarpame, perciò sbarazzatene.
La scatola deve essere vuotata, prima che si possa riempirla di nuovo.
Riempire di nuovo è progresso.
Non si deve mai lasciare arrugginire né una spada, né una vanga, né un pensiero.
La Donna Grigia e la Donna Magra, invece, la pensavano in tutt’altro modo, e anche le loro massime erano diverse:
Un segreto è un’arma e un amico.
L’Uomo è il segreto di Dio, il Potere è il segreto dell’uomo, il Sesso è il segreto della donna.
Avendo molto sei in grado di avere di più.
Nella scatola c’è sempre posto.
L’arte di inscatolare è l’ultima lezione della saggezza.
Lo scalpo del tuo nemico è progresso.


Il punto estremo è la morte. La perfezione è il punto estremo. Niente è perfetto.

Perché il pensiero deve essere tanto evidente, tanto insistente? La mente sana dovrebbe prendere atto delle proprie convinzioni, non delle proprie operazioni. Le nostre orecchie non dovrebbero sentire il clamore dei suoi dubbi, e nemmeno essere costrette ad ascoltare i pro e i contro che ci molestano e ci mettono continuamente in imbarazzo.

Così, dopo la quieta spossatezza dell’ignoranza, le era piombata addosso l’inquieta spossatezza del pensiero. Quel travaglio della mente che attraverso innumerevoli generazioni ha spasimato per dar vita a un’estasi, la profezia che l’umanità ha giurato che dovrà compiersi, scorgendo attraverso tutte le nebbie e tutti i dubbi la visione di una gioia dove l’innocenza del mattino non sarà più estranea alla nostra età matura.
 
Ultima modifica:

elisa

Motherator
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capitolo XIII pagina 127

Il libro è divertente, per un irlandese lo è ancora di più, sicuramente, per i non irlandesi, tra cui io, a parte il filosofeggiare, è una lettura fiabesca. Non saprei commentarla, ci sono molte citazioni, molte saggezze, molte riflessioni, interessanti, ma finora non fulminanti.
 

darida

Well-known member
Mi piace,è carino, un misto fantasy-fiabesco (entrambi generi che gradisco se presi a piccole dosi...) è scorrevole e il nonsense secondo me contribuisce ad incuriosire.
Non c'è molto su cui discutere, almeno per ora ma io sono solo all'inizio ( una sessantina di pagine)
Per il momento sono rimasta fulminata dalla prima risposta del filosofo ad ogni domanda:"-No- disse il filosofo.-:mrgreen: e poi attacca la tiritera :mrgreen:
 

bonadext

Ananke
Ho iniziato la mia rilettura, sono arrivato all'arrivo di Pan, pagina 51 circa.

L'inizio del libro è una parte che mi piace molto, la struttura fiabesca classica unita al non-sense dei filosofi è geniale! C'è ironia a go go e perle di saggezza varia, veramente brillante. Con l'arrivo di Pan si passa alla mitologia greca, e a mio parere cambia anche la storia, che passa ad un registro più ampio, più sui generis...

E' interessante rivedere le pagine che mi ero segnato durante la prima lettura, come questo passaggio da morire dal ridere che avevo postato :mrgreen:

I gatti, che sono una specie filosofica e riflessiva, non riconoscono l'efficacia dell'acqua o del sapone, eppure si ammette generalmente che sono gente pulita. Ogni regola ha le sue eccezioni, e io una volta ho conosciuto un gatto che adorava l'acqua e faceva il bagno tutti i giorni: era una bestia contro natura e alla fine è morta di delirium tremes. I bambini sono saggi quasi quanto i gatti. E' un fatto che usano l'acqua nei modi più vari, per esempio per distruggere una tovaglia o un grembiulino, e io li ho visti spalmare di sapone una scala a pioli, dimostrando di conoscere benissimo le proprietà di quel prodotto.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
capitolo XIII pagina 142

Questa parte la sto trovando un po' noiosetta, un paio di cose mi hanno rianimato nella lettura ma credo siano casuali o forse sono stati tradotti così per mantenere il senso nell'originale, i nomi di due personaggi: McCul e McCulain :D
 

bonadext

Ananke
Sono arrivato a pagina 87. Qui il filosofo combatte una battaglia verbale, che è poi il fulcro del libro (credo :mrgreen:), con il dio Pan tra istinto e intelletto (dionisiaco e apollineo)...
 

darida

Well-known member
Uhm...mi sto un po annoiando. Ho superato di poco la metà e mentre leggo penso ad altro...quanto è grave?...:mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Uhm...mi sto un po annoiando. Ho superato di poco la metà e mentre leggo penso ad altro...quanto è grave?...:mrgreen:

anche a me sta succedendo, dopo la prima parte che ho trovato brillante ed interessante sia per l'aspetto fiabesco delle leggende irlandese che per le riflessioni filosofiche, questa seconda parte è troppo poco definita, un po' ingarbugliata nella trama, con troppi registri narrativi che non riescono a fondersi tra di loro, ripetendosi troppo spesso, meno brillante, meno curiosa, meno coinvolgente e quindi un po' soporifera.
 

Spilla

Well-known member
Ah, pefetto, anche io mi sto un po' annoiando e sono solo al capitolo VI...
No, in realtà sono solo poco concentrata, comunque le atmosfere incantate in cui è immersa la vicenda mi piacciono. Adesso ho abbandonato il filosofo (...gli hanno spiegato che è saggezza anche saper ascoltare? -No-, risponderebbe di sicuro :mrgreen:) e ho incontrato Caitlin e Pan. Proseguo, non proprio con entusiasmo ma proseguo :wink:
 

darida

Well-known member
Io intanto l'ho finito, credo più che altro per togliermi il pensiero...
Che dire, a tratti c'è arguzia, ironia, non poca confusione
Non ho mai pensato di abbandonare la lettura ma non so bene cosa ho letto :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Io procedo fiduciosa, sono al capitolo 9.
Mi sembra una raccolta di motti, frasi sagge, riflessioni argute, nonsense, scene evocative. Di trama non si vede traccia, forse non era nelle intenzioni dell'autore. È carino, ma non indimenticabile, credo.
 

francesca

Well-known member
Eccomi, sono al capitolo XI.
Per me sta scivolando via veloce, lo trovo divertente e arguto e anche se la trama è forse un po' sfilaccicata, non mi disturba più di tanto, per me fa parte del pacchetto completo di questo tipo di libri, specie quando si tratta di libri "fiabeschi" (non li definirei "fantasy") di autori irlandesi.

Francesca
 

Spilla

Well-known member
Questa parte dell'incontro con Pan e del viaggio del filosofo mi sta piacemdo. È meglio vivere di pensiero o di sensi? Essere sapienti o spensierati? Mi sono arrovellata un po' sulla questione, poi mi è venuto in mente il Cantico delle creature (ne ho sentita ieri una versione cantata meravigliosamente dal Piccolo Coro dell'Antoniano)... che mi pare una sintesi perfetta :mrgreen:
Ora il Filosofo incontra diversi tipi umani, gli rivelano sfaccettature di umanità e forse gli svelano parti di se stesso... carino!
 

darida

Well-known member
Questa parte dell'incontro con Pan e del viaggio del filosofo mi sta piacemdo. È meglio vivere di pensiero o di sensi? Essere sapienti o spensierati? Mi sono arrovellata un po' sulla questione, poi mi è venuto in mente il Cantico delle creature (ne ho sentita ieri una versione cantata meravigliosamente dal Piccolo Coro dell'Antoniano)... che mi pare una sintesi perfetta :mrgreen:
Ora il Filosofo incontra diversi tipi umani, gli rivelano sfaccettature di umanità e forse gli svelano parti di se stesso... carino!

Anche a me e piaciuta la parte finale con viaggi, incontri e personaggi...insomma,dove si intravede una traccia di trama.Sul finale secondo me sbarella :mrgreen:ancora, tira dentro di tutto ma sintetizzato in un paio di pagine, si può fare, senti che il libro sta diventando sempre più leggero :mrgreen:
Mi ero segnata qualcosa da riportare sul pentimento ma poi mi è scivolato il segnalibro...indietro non ci torno :wink:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mi ero segnata qualcosa da riportare sul pentimento ma poi mi è scivolato il segnalibro...indietro non ci torno :wink:

Devo iniziare a leggere il capitolo 16, se la parte sul pentimento non è ancora arrivata e quindi me la sono persa :mrgreen: te la riporto volentieri io :wink:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
A me per fortuna non ha mai annoiato, lo trovo molto particolare, capace di far sorridere ma anche di far riflettere; sarà che sto vivendo una situazione difficile quindi mi serve come svago per non pensare ai miei problemi.
Mi dispiace che manca poco alla fine, credo 3 capitoli.
 
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