XCIII GdL - La pentola dell'oro di James Stephens

bonadext

Ananke
Io procedo fiduciosa, sono al capitolo 9.
Mi sembra una raccolta di motti, frasi sagge, riflessioni argute, nonsense, scene evocative. Di trama non si vede traccia, forse non era nelle intenzioni dell'autore. È carino, ma non indimenticabile, credo.

Sembra che in questo gruppo ( a parte Minerva :wink:) nessuno apprezzi il genio di Stephens :boh: per me è una perla questo libro, e pensare che sto apprezzando di più questa rilettura che la prima, adesso che so che il finale è "nonsense" riesco a leggere tra le righe e godermi ogni singola frase o pensiero, e veramente mi sto rendendo conto che la bellezza di questo libro sono i vari episodi "filosofici" tra il favolistico e il mitologico, i vari paragrafi, le digressioni e le perle di saggezza varia...
 

Spilla

Well-known member
Sembra che in questo gruppo ( a parte Minerva :wink:) nessuno apprezzi il genio di Stephens :boh: per me è una perla questo libro, e pensare che sto apprezzando di più questa rilettura che la prima, adesso che so che il finale è "nonsense" riesco a leggere tra le righe e godermi ogni singola frase o pensiero, e veramente mi sto rendendo conto che la bellezza di questo libro sono i vari episodi "filosofici" tra il favolistico e il mitologico, i vari paragrafi, le digressioni e le perle di saggezza varia...

No, non prenderla a male. Sono davvero molto distratta da altro e di sicuro l'ironia e l'intelligente serie di situazioni apparentemente fiabesche non mi colpisce particolarmente perché ho la testa altrove. Mi diverto, poi però non riesco a dare continuità e perdo il senso e il gusto della lettura. Non è il libro, sono io :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Sembra che in questo gruppo ( a parte Minerva :wink:) nessuno apprezzi il genio di Stephens :boh: per me è una perla questo libro, e pensare che sto apprezzando di più questa rilettura che la prima, adesso che so che il finale è "nonsense" riesco a leggere tra le righe e godermi ogni singola frase o pensiero, e veramente mi sto rendendo conto che la bellezza di questo libro sono i vari episodi "filosofici" tra il favolistico e il mitologico, i vari paragrafi, le digressioni e le perle di saggezza varia...

non metto in dubbio la sua genialità, il fatto è che tutti questi registri che mette in gioco non mi danno la stessa soddisfazione di un unica vena di raccontare, ad esempio lo apprezzo di più nel racconto fiabesco che nelle digressioni filosofiche. Sono comunque contenta di leggerlo e di conoscere l'autore. Mi manca l'ultimo capitolo.
 

bonadext

Ananke
non metto in dubbio la sua genialità, il fatto è che tutti questi registri che mette in gioco non mi danno la stessa soddisfazione di un unica vena di raccontare, ad esempio lo apprezzo di più nel racconto fiabesco che nelle digressioni filosofiche. Sono comunque contenta di leggerlo e di conoscere l'autore. Mi manca l'ultimo capitolo.

Anch'io preferisco la parte fiabesca, infatti i primi capitoli sono i miei preferiti ... cmq mi rendo conto che non è un libro "per tutti" è molto particolare
 

Minerva6

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Sembra che in questo gruppo ( a parte Minerva :wink:) nessuno apprezzi il genio di Stephens :boh: per me è una perla questo libro, e pensare che sto apprezzando di più questa rilettura che la prima, adesso che so che il finale è "nonsense" riesco a leggere tra le righe e godermi ogni singola frase o pensiero, e veramente mi sto rendendo conto che la bellezza di questo libro sono i vari episodi "filosofici" tra il favolistico e il mitologico, i vari paragrafi, le digressioni e le perle di saggezza varia...

Anche ayu e francesca lo stanno apprezzando :wink:.
Comunque alla fine le altre ragazze non è che hanno scritto solo commenti negativi, come ha detto Spilla molto dipende anche dal contesto in cui lo si legge. A me per fortuna sta servendo per distrarmi, avevo proprio bisogno di una lettura del genere, ma posso capire che può succedere pure il contrario ed essere distratti dalla vita così si perde il filo del racconto. Oppure le riflessioni filosofiche possono non essere gradite da tutti unite al contesto fiabesco.
L'importante è che ne stiamo discutendo insieme, a questo serve il Gdl, se ci sono pareri contrastanti diventa anche più interessante :HIPP
 

elisa

Motherator
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Anch'io preferisco la parte fiabesca, infatti i primi capitoli sono i miei preferiti ... cmq mi rendo conto che non è un libro "per tutti" è molto particolare

io trovo una grande differenza qualitativa tra la prima parte e la seconda, tanto che nella prima parte mi sono goduta tutto l'ensemble, nella seconda ho trovato un po' pedante tutte le riflessioni psicologiche. Mi piacerebbe capire il percorso di scrittura effettuato dall'autore. E poi un piccolo glossario non ci sarebbe stato male, ogni tanto mi confondo con i nomi o i luoghi, ma questo è un difetto dell'edizione Adelphi, una scelta editoriale che secondo me penalizza la lettura di chi ha poca dimestichezza con i miti irlandesi
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Dimenticavo.... Io adoro il filosofo che risponde sempre NO e poi attacca la sua tiritera sull'argomento anche se non sempre ci azzecca con la domanda che gli hanno fatto :ad:.
Sarà che mi sento spesso bastian contraria e anche se non mi sono mai comportata come lui a volte mi piacerebbe tanto provare a farlo :mrgreen:.
 

darida

Well-known member
Spoiler

Dimenticavo.... Io adoro il filosofo che risponde sempre NO e poi attacca la sua tiritera sull'argomento anche se non sempre ci azzecca con la domanda che gli hanno fatto :ad:.
Sarà che mi sento spesso bastian contraria e anche se non mi sono mai comportata come lui a volte mi piacerebbe tanto provare a farlo :mrgreen:.

Devo riconoscere che anche a me il Signor No :mrgreen:
è piaciuto. Nonostante spesso lo avrei preso a martellate/o infilato una patata in bocca.
grazie a lui ho finito il libro soffrendo il giusto :wink:

Esilarante tutta la scena dall'arresto in poi...:mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L'ho finito, posso dire che non mi sia dispiaciuto e sono contenta di averlo letto, soprattutto in gruppo, che rende la lettura molto coinvolgente.
Come ho detto in altri post, ho trovato un forte differenza tra la prima parte e la seconda, e ho preferito la parte fiabesca a quella più filosofica e aneddotica. Anche se ho sofferto per la mancanza di un glossario che spiegasse i miti gaelici di cui io non sono molto ferrata. Queste difficoltà mi rendono difficile un altro tipo di commento perché non ho colto appieno la storia, che forse si coglie meglio in una seconda rilettura.
 

Minerva6

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x darida sul pentimento

Senza riparazione, il pentimento non è che una virtù postmortem, buona soltanto per la sepoltura.

La loro gioia fu oscurata dal ricordo e dalla costernazione; e poi il pentimento, quella tetra virtù, levò i suoi gemiti nelle loro orecchie e nei loro cuori. Come potevano ringraziare quei bambini, il cui padre e protettore, proprio loro, avevano consegnato all’ottenebrata giustizia degli uomini? a una giustizia che non chiede la riparazione ma la punizione; che si impara nel Libro dell’Ostilità, non nel Libro dell’Amicizia; che chiama odio la Natura, e l’Amore una cospirazione; la cui legge è una catena di ferro e la cui clemenza è sfinimento e umiliazione; il diavolo cieco che vuole imporre la sua cecità; quei lombi sterili che maledicono la fecondità; quel cuore di sasso che vuole pietrificare le generazioni dell’uomo; davanti al quale la vita si ritrae sgomenta e la morte torna rabbrividendo alla sua tomba. Pentimento!


Spero sia questa la parte sul pentimento, ci sono appena arrivata e (miracolo!) me ne sono ricordata :wink:. Ho riportato anche la prima citazione che il lettore mi ha segnato cercando la parola pentimento.
 

Minerva6

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Perché il pensiero deve essere tanto evidente, tanto insistente? Finché non si ammalano noi non sappiamo di avere un apparato digerente e un apparato circolatorio, e allora il saperlo ci tormenta. Le operazioni di un cervello sano non dovrebbero essere altrettanto sotterranee e altrettanto efficienti? Perché dobbiamo pensare ad alta voce e passare faticosamente dal sillogismo al dunque, cauti nelle nostre conclusioni e diffidenti delle nostre premesse? Il pensiero, così come lo conosciamo noi, non è altro che una malattia. La mente sana dovrebbe prendere atto delle proprie convinzioni, non delle proprie operazioni. Le nostre orecchie non dovrebbero sentire il clamore dei suoi dubbi, e nemmeno essere costrette ad ascoltare i pro e i contro che ci molestano e ci mettono continuamente in imbarazzo.

Mi ha colpito molto questa riflessione sul pensiero, in particolare la parte sottolineata che condivido in toto.
 

ayuthaya

Moderator
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Ho commentato poco in lettura e a questo punto lo farò alla fine però posso dire che io ho passato solo un brevissimo momento in cui ho perso un po' le redini del racconto... Non che mi fossi stancata ma sentivo di dover rileggere certi punti più "filosofici" perché avevo avuto l'impressione che non fossero affatto slegati dalla vicenda e fine a se stessi ma in realtà costituissero veri e propri "eventi" all'interno dello svolgimento... Solo che, per essere integrati, meritano di essere focalizzati meglio.
Un altro punto che ho trovato denso ma allo stesso tempo un po' pesante essendo l'apice di questa "eccessiva" filosofia è stato lo "scontro" verbale fra Pan e Angus Og. .. A partire dal ritorno del Filosofo in poi ho recuperato un sempre maggiore gusto della narrazione e adesso non vedo l'ora di vedere dove andrà a finire..
 
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bonadext

Ananke
Ho commentato poco in lettura e a questo punto lo farò alla fine però posso dire che io ho passato solo un brevissimo momento in cui ho perso un po' le redini del racconto... Non che mi sia stancata ma sentivo di dover rileggere certi punti più "filosofici" perché avevo avuto l'impressione che non fossero affatto slegati dalla vicenda e fine a se stessi ma in realtà costituissero veri e propri "eventi" all'interno dello svolgimento... Solo che sento tuttora il bisogno di focalizzarlo meglio, di ripercorrere il percorso di maturazione che è soprattutto quello del Filosofo.
Un altro punto che ho trovato denso ma allo stesso tempo l'apice di questa "eccessiva" filosofia è stato lo "scontro" verbale fra Pan e il dio di cui senza leggerlo non ricordo il nome... A partire dal ritorno del Filosofo in poi ho recuperato un sempre maggiore gusto della narrazione e adesso non vedo l'ora di vedere dove andrà a finire..

Non so perchè la prima volta che l'ho letto la storia mi era sembrata slegata, come se fossero vari episodi singoli :boh: Invece adesso nella rilettura (mi mancano 30 pagine) l'ho trovato continuo e mai privo di senso (a parte il nonsense generale :mrgreen:).

La parte con i poliziotti è troppo divertente, poi il filosofo non dava mai tregua ai poliziotti con le sue perle di saggezza :mrgreen:

La parte della prigione invece cambia completamente tono, le storie dei due prigionieri sono magistrali e fanno riflettere molto (la prima del tizio che passava le giornate su una panchina mi ha ricordato La trilogia di New York e la scrittura di Auster :?), il finale di capitolo è un pugno nello stomaco :paura:

Ma nessuno dice niente sul ragazzino che se la faceva con il cavallo?? :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Questa seconda parte mi piace molto, anche se fatico con i passaggi più filosofici, in parte perché, come già dicevo, sono molto distratta, un po' perché filosofia, simbolismi e metafore sono sempre stati il mio tallone d'Achille (sono una persona molto limitata :? ).
In ogni caso la maturazione del filosofo, a partire dall'incontro con il dio Pan, è molto interessante e i suoi incontri/tappe-di-crescita sono affascinanti.
Ho sempre la sensazione di dover riprendere tutto da capo per capirci un po' di più.

Alla fine (mi mancano solo una ventina di pagine e credo di terminarlo stasera), voglio ringraziare Bonadext, perché senza di lui non avrei mai scoperto questo libro, decisamente lontano da "quello che leggo di solito" (ammesso che questa espressione abbia un senso). Sono convinta che ci siano parti geniali; nel suo complesso invece all'opera manca qualcosa, per essere tra quelle che ritengo perfette. Credo sia, come diceva Elisa, la difficoltà a mantenere un tono di fondo, un piano narrativo e un registro del tutto coerente.
Ovviamente, è solo il mio parere. E comunque tanto di cappello allo sconosciuto (sempre per me) Stephens.
 
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Minerva6

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A me mancano una 40ina di pagine versione e-book, ma me le sto centellinando sia perché ho poco tempo per leggere sia perché la lettura mi piace e voglio prolungarla.
 

francesca

Well-known member
Sono al capitolo XIV e anch'io ho avuto dei momenti faticosi di lettura.
Soprattutto il colloquio fra il dio Angus Og e Pan mi è sembrato veramente pesante.
Invece piacevolissimi gli incontri del Filosofo con i diversi personaggi durante il suo peregrinare alla ricerca di Angus Og e il suo ritorno a casa.
Un Filosofo che in questo viaggio sembra cambiato rispetto a quando se ne stava rintanato nella sua capanna con la Donna Magra, sempre arguto e ironico suo malgrado, ma più tollerante, più curioso del mondo e delle persone, meno chiuso in sé stesso e nelle sue elucubrazioni.

Francesca
 

Spilla

Well-known member
Con spoiler

Finito.
Finale un po' lontano dai miei gusti, ma significativo l'insegnamento: felicità e libertà non stanno nell'appagamento di sé, ma nel riconoscersi come parte del tutto, dell'insieme degli esseri. Non si può essere felici se altri esseri soffrono.
Condivido e sottoscrivo.

Edit: è questa scoperta che rende libero il Filosofo, vero Dex? Essere uscito da sé, dalla propria sterile "saggezza" ed aver incontrato la sofferenza...
 

bonadext

Ananke
Finito.
Finale un po' lontano dai miei gusti, ma significativo l'insegnamento: felicità e libertà non stanno nell'appagamento di sé, ma nel riconoscersi come parte del tutto, dell'insieme degli esseri. Non si può essere felici se altri esseri soffrono.
Condivido e sottoscrivo.

Edit: è questa scoperta che rende libero il Filosofo, vero Dex? Essere uscito da sé, dalla propria sterile "saggezza" ed aver incontrato la sofferenza...

Mah, riguardo la domanda che mi hai fatto non saprei, da quello che ho capito io da quando ha incontrato Angus sembra aver trovato l'illuminazione, però anche nel viaggio d'andata sembrava già molto "illuminato" :boh:


Cmq ho finito anch'io!
Il finale è molto epico, nel senso di "epica mitologica", e poi è un inno alla vita, alla libertà, alla felicità come risultato di una completezza interiore. Strano ma non ricordavo che il filosofo veniva salvato, ero convinto che si sacrificava per niente... magari è tutta un'illusione e l'hanno giustiziato! :OO :twisted: :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mi manca poco per finire, per domani forse ce la faccio.
Intanto pensavo che come i viandanti che il filosofo incontra per strada anche io sto apprezzando le sue riflessioni e le sue frasi più criptiche solamente con il cuore, infatti mi hanno provocato piacere leggendole anche se non sono sempre stata sicura di averle intese :??... magari un domani lo farò anche con la mente, come dice il filosofo stesso proprio a coloro a cui porta i messaggi :wink:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Finito anche io!
Che mi è piaciuto ormai già lo sapete, però sul finale ho trovato una contraddizione nella storia dei 3 uomini che simboleggiavano Bellezza, Forza e Bruttezza... quello che dicono su di loro non mi sembra la stessa cosa che poi ripete la Donna Magra, anzi mi sembrava tutto il contrario :?. Però mi sa che devo riprendere in mano il libro per farvi capire meglio quello che intendo :mrgreen:. Alla prossima.
 
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