XCIX GDL - La fuggitiva o Albertine è scomparsa di Marcel Proust

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 72

La storia mi sta prendendo assai, la trovo molto movimentata, consigliata a chi deve elaborare un recente addio da parte di una persona amata.
 

isola74

Lonely member
Ieri ho letto fino a circa pag. 25.... Marcel vuole che Albertine torni, ma non vuole chiederglielo apertamente, deve essere lei a volerlo:paura: E così elabora un piano.....
La lettura mi sta sembrando facile, non so se merito dell'autore o del fatto che ormai sono abituata a lui: ritrovare i suoi giri di parole, i suoi paragoni eleaborati, anche le sue impossiibli elucubrazioni mentali mi è piaciuto :wink:
 

velvet

Well-known member
La storia mi sta prendendo assai, la trovo molto movimentata, consigliata a chi deve elaborare un recente addio da parte di una persona amata.

Allora sei d'accordo con lui? E' davvero quanto di meglio abbia mai scritto? :)

Io ho letto al momento solo una quindicina di pagine.
 

Spilla

Well-known member
Credo di essere a pagina 30 (con l'ebook e difficile stabilirlo). La incapacità di Marcellino di vedere l'evidente mi sorprende sempre :mrgreen:
E anche ora non sa concepire l'amore che come possesso, è strabiliante. Cerca addirittura di " comprare " il ritorno di Albertine offrendo una cifra spropositata alla zia :?
Per me è davvero impossibile entrare in empatia con questo modo di intendere le relazioni, continuo a sentirmi vicina ad Albertine:boh:.
Felicissima che sia scappata :mrgreen:
 

isola74

Lonely member
Credo di essere a pagina 30 (con l'ebook e difficile stabilirlo). La incapacità di Marcellino di vedere l'evidente mi sorprende sempre :mrgreen:
E anche ora non sa concepire l'amore che come possesso, è strabiliante. Cerca addirittura di " comprare " il ritorno di Albertine offrendo una cifra spropositata alla zia :?
Per me è davvero impossibile entrare in empatia con questo modo di intendere le relazioni, continuo a sentirmi vicina ad Albertine:boh:.
Felicissima che sia scappata :mrgreen:

E allora la lettera A S S U R D A che le scrive????????:paura:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 94

la sofferenza continua però non impedisce al protagonista di essere pedante con tutti
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Io ho letto una ventina di pagine ma purtroppo oggi ho dimenticato il libro a lavoro (i libri li porto sempre con me) e mi sono dovuta fermare… :W
 

isola74

Lonely member
Io ho letto una ventina di pagine ma purtroppo oggi ho dimenticato il libro a lavoro (i libri li porto sempre con me) e mi sono dovuta fermare… :W

Io ho risolto- quando ci riesco- con un e-book (gratuito) sul computer in ufficio:wink: così in pausa pranzo leggo qualche pagina e il cartaceo resta saldamente sul mio comodino:D
 

isola74

Lonely member
pag 70

Non so come, ma ieri sera sono arrivata a pag. 70!
Succedono tante cose e anche io aspetto che tutte le leggiate!

In definitiva, è comunque il solito Marcel, che non riesce a prendere una decisione che sia una. Se crede che lei tornerà – e che quindi dovrà sposarla- spera che non torni. Se crede che non la vedrà più si fa prendere dalla disperazione.

Insomma, la sola cosa importante è che non decida lui!
Ed è anche il solito maschilista prepotente, si strugge per Albertine, ma poi nomina le "altre sue amanti" (ma chi sono??), per non dire delle bambine minorenni :OO
 

velvet

Well-known member
L’ipotesi della simulazione mi diventava tanto più necessaria quanto più era improbabile, e guadagnava in forza quel che perdeva in verosimiglianza. :ad: Bisogna riconoscere a Marcel quel che è di Marcel. :mrgreen:

Anche nelle vostre edizioni l'Abitudine è sempre riportata con la lettera maiuscola quasi fosse una divinità?
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Anche nelle vostre edizioni l'Abitudine è sempre riportata con la lettera maiuscola quasi fosse una divinità?

Nel mio caso sì, penso sia proprio scritto così da Proust!
Comunque sono andata un po' avanti in pausa pranzo, ho letto la lettera e mi ha fatto scompisciare! Vedo che ogni tanto persino Proust riesce a farmi ridere!!! :mrgreen: :p
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 108

nella mia versione l'abitudine è scritta in maiuscolo. Mi piace molto come approfondisce il dolore anche se sembra posticcio in alcuni momento e molto autoreferenziale e anche tutti i paralleli tra Albertine e Gilberte e tra lui e Swann. La lettura procede bene anche se i lunghi periodi a volte sono proprio intorcinati e devo rileggerli.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 117

certo che Proust è proprio una "pittima", vuole sapere tutto e si rivolge tramite Aimé alle lavandaie e alle custodi dei bagni per sapere vita morte e miracoli di Albertine, che stress!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 130

il fatto che mi pare nessuno sia arrivato fin qua non mi permette di svelare niente perché se no anticiperei troppe cose determinanti per chi non le ha ancora lette
 

Spilla

Well-known member
Pag. 80

Qui Marcel è più poetico, descrive le sensazioni del rimpianto e del ricordo con toni magici. Sì, con la penna era davvero un grande.
Come sempre, comunque, non fa che guardare sé stesso, troverei gentile dedicare alla povera Albertine due righe che esaminassero lei, i suoi desideri, i suoi sogni... qualcosa chs abbia la parvenza di essere esistito al di fuori delle elucubrazioni morbose di Marcel :boh:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 188

Qui Marcel è più poetico, descrive le sensazioni del rimpianto e del ricordo con toni magici. Sì, con la penna era davvero un grande.
Come sempre, comunque, non fa che guardare sé stesso, troverei gentile dedicare alla povera Albertine due righe che esaminassero lei, i suoi desideri, i suoi sogni... qualcosa chs abbia la parvenza di essere esistito al di fuori delle elucubrazioni morbose di Marcel :boh:


sono arrivata abbastanza avanti per dirti che comunque Proust è proprio come lo descrivi tu
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 200

Proust è così profondo quando sente le cose lui e così volubile che fa rabbia per questa modalità così superficiale che denota più pignoleria e pedanteria che sentimenti reali
 
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