XCIX GDL - La fuggitiva o Albertine è scomparsa di Marcel Proust

Spilla

Well-known member
Ieri ho dovuto mettere in pausa, tutto questo ruotare attirno allo stesso punto mi dà un po' le vertigini...:boh:
 

isola74

Lonely member
pag 133

Ho appena inizato il capitolo secondo... cosa ci riserverà? chi è questa signorina? :?

Fin qui Marcel ha sofferto, ma sempre a modo suo, passando da momenti di vera poesia (ci sono frasi che davvero mi hanno colpito) a momenti di squallore imperdonabili :paura:


"Si guarisce da una sofferenza solo a condizione di provarla pienamente"
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 216

Il protagonista si guarda soffrire e descrive la sofferenza, ma questo è soffrire?

"Insomma capivo sempre meno perché Albertine mi avesse lasciato." Forse la comprensione delle cose viene meno perché manca l'empatia e le emozioni che ci fanno stare nei panni degli altri e comprenderli?

Qui siamo arrivati alla ricerca dell'orientamento sessuale di Albertine in maniera ossessiva e anche fastidiosa a parer mio anche se Proust ha una libertà di linguaggio e di pensiero sulla sessualità che ancora ai nostri tempi molti se la sognano.
 

isola74

Lonely member
Qui siamo arrivati alla ricerca dell'orientamento sessuale di Albertine in maniera ossessiva e anche fastidiosa a parer mio ...

... moolto fastidiosa direi, soprattutto perchè a un certo punto (specie nel dialogo con Andrè) viene il sospetto che non sia il tarlo della gelosia a muovere la sua anima - o almeno non solo- ma una eccitata curiosità morbosa



....anche se Proust ha una libertà di linguaggio e di pensiero sulla sessualità che ancora ai nostri tempi molti se la sognano.

l'ho pensato anch'io! in alcuni punti risulterebbe scandaloso persino oggi.


Sono arrivata a pag. 160 e nonostante tutto, soprattutto il giudizio non proprio positivo per l'uomo che fuoriesce da queste pagine, la lettura mi sta piacendo, Marcel è bravo con le parole e, cosa che apprezzo, non tende ad edulcorare niente, mostra il suo animo per quello che è . Chissà che divertimento per uno psicoterapeuta esaminarlo fino in fondo:wink:
 

Spilla

Well-known member
Pagina 100

Questo infinito ruotare intorno allo stesso punto mi ha un po' nauseata e ho dovuto prendermi un paio di giorni di pausa. Stasera riprendo :HIPP
 

ayuthaya

Moderator
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Eccomi! Allora… devo ammettere che per certi versi sto facendo più fatica con questo volume, nonostante il caro Marcel lo conosca ormai molto bene, come tutte voi…
Il fatto è che, come dice Spilla, questo girare e rigirare sempre sullo stesso argomento senza che in pratica succeda nulla (a parte la morte di Albertine, che immagino non fosse una sorpresa per nessuno, o almeno le varie note della mia edizione me l'avevano fatto scoprire almeno il volume precedente se non addirittura quello ancora prima) mi sta mettendo a dura prova! :MM é vero che alcuni passaggi sono sublimi e proprio la "compattezza" del tema consente di capire bene il punto di vista di Proust, però a memoria se lo paragono ad alcuni volumi precedenti (tipo I Guermantes che temevo tanto e invece è stato forse uno dei miei preferiti) lo trovo mentre meno brillante. :boh:

C'è anche da dire che in genere questo pseudo-rapporto con Albertine non l'ho mai mandato giù, però è anche vero che la lucidità di Proust lascia di stucco: a volte fatico a rendermi conto che stiamo parlando di un'opera dei primissimi anni del 900, giusto un secolo fa… :paura: Con questo numero mi sembra davvero di avere fra le mani un trattato di psicanalisi… :ad:

E voi, dal punto di vista del gradimento puro, come lo state trovando?
 

isola74

Lonely member
Terza parte

Ho inziato la terza parte e mi mancano le ultime trenta/quaranta pagine circa...
Confesso che ora mi sto un po' stancando, Marcel può portare una persona all'esasperazione quando ci si mette! E' assurdo come non sia cambiato affatto dal famosio bacio della buonanotte! (anche se lui pensa di sì)
 

Spilla

Well-known member
Allora la sensazione di asfissia non è solo mia :paura:

Sono forse a pag. 130 e ho preso una boccata d'aria con le lettere di Aimè: finalmente notizie dal mondo là fuori :??
Non posso dire che non mi piaccia, anche io sono abituata ai giri mentali di Proust, ma è la stagnazione della situazione che trovo asfittica.
Sta di fatto che, ogni volta che penso "Ora leggo un po'", mi viene in mente qualcosa di urgentissimo da fare :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Allora la sensazione di asfissia non è solo mia :paura:

Sono forse a pag. 130 e ho preso una boccata d'aria con le lettere di Aimè: finalmente notizie dal mondo là fuori :??
Non posso dire che non mi piaccia, anche io sono abituata ai giri mentali di Proust, ma è la stagnazione della situazione che trovo asfittica.
Sta di fatto che, ogni volta che penso "Ora leggo un po'", mi viene in mente qualcosa di urgentissimo da fare :mrgreen:

così fai le pulizie di primavera senza neanche accorgerti :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 242

Lo scenario si trasferisce a Venezia e in queste pagine il colpo di scena subito dopo il racconto della diplomazia francese in Italia
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
finito

terminato di leggerlo oggi, a caldo posso dire che forse è il più complesso della Recherche, per un commentino più strutturato ripasso...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Tra tutti quelli letti questo sesto tomo uscito postumo e anche non revisionato dall'autore è secondo me quello più complesso, quello meno letterario e più introspettivo, a volte così personale da intorcinarsi in frasi involute e contraddittorie. E' il romanzo della gelosia e dell'ossessione sulle tendenze sessuali di amici e amanti più che dell'amore come sentimento in sé ma anche della paura della solitudine. Solitudine legata anche alla memoria e all'oblio degli essere amati.
 

isola74

Lonely member
Finito anch'io.
La lettura era cominciata molto bene, ma alla fine mi sono persa e ho faticato... un po' per i soliti aspetti esasperanti del carattere di Proust, un po' perchè alcune riflessioni le ho trovate un po' ostiche e troppo tirate per i capelli.
Comunque in compenso ci sono stati passi molto belli e introspettivi che rendono il bilancio sufficientemente positivo.
 

Spilla

Well-known member
Io a passo di tartaruga ho finito il primo capitolo:mrgreen:.
Nei prossimi giorni avrò un po' di tempo libero (forse...), vedrò di accelerare.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Oggi ho finito anch'io (finalmente!) :mrgreen:
Mi spiace un po' non aver commentato praticamente nulla, anche perché alcuni episodi in particolare meritavano di essere approfonditi, soprattutto per via dei numerosi riferimenti alla vita reale (o "trasferita") di Proust (ricordo che da questo punto di vista la mia edizione è sommersa di note, con tutti i pro e contro... Ad esempio assolutamente impossibile leggerle tutte, compongono un libro a sé!!! :mrgreen:)… Tanto per fare degli esempi, la lettera che Albertine scrive a Marcel (e che riporta testualmente delle frasi tratte da una vera lettera che Proust scrisse ad Agostinelli prima della sua morte), l'articolo di Marcel pubblicato sul Figaro (anche in questo caso il riferimento è reale e reali sono quindi tutte le considerazioni successive) e tutto l'episodio di Venezia, ricchissimo di riferimenti biografici da una parte e psicanalitici dall'altra (non so se nella vostra edizione è spiegato il significato profondissimo di quel "cedere" alla madre, raggiungendola alla stazione, piuttosto che "tagliare" definitivamente il cordone ombelicale: una scelta che condizionerà il Narratore alias Marcel per tutta la vita)…
Mi è piaciuto moltissimo anche tutto l'episodio di M.lle d'Orgeville, poi M.lle d'Eporcheville per arrivare ad essere identificata con M.lle de Forcheville, che alla fine scopriamo essere niente popo' di meno che… :mrgreen:
Insomma, tutto, a parte le paranoie mentali su Albertine, mi è piaciuto molto! :mrgreen:
Scherzi a parte, davvero ho una predilezione per tutto ciò che ha un più o meno esplicito riferimento alla vita reale di Proust, che in pratica è quasi tutto… :mrgreen: Interessantissimi anche tutti i passaggi sul valore della morte e dell'oblio, non dico di no, ma ho trovato in generale più pesante questa parte (a eccezione di alcuni passaggi davvero sublimi) rispetto al resto.

Insomma, tutto questo non è il mio commento finale ma solo il mio modo di dirvi che mi sarebbe piaciuto confrontarmi con voi punto per punto per capire se avete ricevuto le stesse informazioni (a livello di note) e le stesse impressioni… :mrgreen:

PS una cosa non posso fare a meno di chiedervela: ma non avete avuto l'impressione che verso la fine il Narratore cominci a vedere omosessuali dappertutto? :paura: o, per meglio dire, che Proust inizi a disseminarne per ogni dove?! :paura: Vabbè quello che aveva detto Charlus sull'estrema diffusione di "Sodoma e Gomorra" ma qui sembra che non si salvi più nessuno!!!! :paura::mrgreen:
 
Ultima modifica:

Spilla

Well-known member
Più o meno, un commento. Con qualche spoiler, forse.

Finito ieri! :YY

Sicuramente non riuscirò a pensare ad un commento finale ben elaborato, perciò butto giù qualche riflessione sparsa:
  • Lunga, eccessiva, ridondante e faticosa la prima parte. Proust sa entrare nei meandri dell'indicibile e gliene rendiamo merito, ma sa anche rendersi asfissiante quando poi dai meandri stessi non sa più uscire :??
  • Si nota che questo libro è "incompiuto": nella seconda parte ha un che di frammentario, salta di palo in frasca, non ha la stessa compattezza dei precedenti. È come se fossero pronti i quadri ma non la galleria approntata per valorizzarli. Il che non toglie che i quadri siano poi belli lo stesso.
  • Il mio libro non ha note (e, Ayu, non so bene se questo sia un bene o un male :SISI:mrgreen:), però i risvolti psicoanalitici della vicenda sono più che evidenti :paura:. Io non avevo pensato al "cedere" al desiderio della madre al momento di lasciare Venezia (per quanto mi sia sembrato paradossale e infantile il puntare i piedi proprio quando i bagagli sono già pronti e poi non saper cosa fare del tempo così apparentemente guadagnato... proprio un comportamento da dodicenne! :OO), ma mi ha trasmesso un senso di angoscia profonda il ruolo che la madre di P. si disegna, di "vestale" della memoria della nonna! Come se lei, povera donna, dovesse sopravvivere solo per mantenere in vita il ricordo della povera scomparsa:??. Insomma, mi pare che in questa famiglia di vita ce ne sia pochina: o si viaggia nei campi dell'immaginazione, o si viene trasportati dai marosi ingestibili dei desideri, o si rimane ancorati a ricordi-totem... Mi pare spaventoso!
  • Ci sono dei deliziosi, brevissimi, spiragli di "normalità" nelle ultime pagine, nei dialoghi con G., dove finalmente Marcellino sembra entrare in rapporto con la realtà, anche con la realtà di un'altra persona. Chissà se farà tesoro di questa scoperta nell'ultimo tomo?
  • A differenza della prima parte, lentissima, la seconda è un vorticare di situazioni, matrimoni, tradimenti, cambi di alleanze, riassestamenti... strano, no? :?
  • Anche io, come Ayu, trovo strano questo vedere ovunque l'omosessualità. Ancora di più, trovo strano questo generalizzato svolazzare da una relazione effimera ad un'altra, senza freni, ma qui forse sono io che non vedo la realtà :paura:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
come sta andando da queste parti? finito tutte? ricordatevi che tra un anno ci aspetta l'ultimo capitolo della Recherche: Il tempo ritrovato
 
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