Cinquantaquattresimo Artisticforum - Le nostre opere d'arte preferite

ariano geta

New member
Un quadro celebre, l'ho visto molte volte nelle antologie d'arte. Lo trovo molto fotografico, a partire dall'inquadratura prospettica della strada e del palazzo sullo sfondo, nonché per i personaggi che sembrano quasi "in posa".
Penso che il pittore volesse proporre uno spaccato di vita parigina delle classi elevate. Apprezzo la nitidezza, la resa cromatica del tempo piovigginoso e la perfezione tecnica dell'esecuzione.
 

qweedy

Well-known member
Questo quadro mi colpisce e mi piace per la nitidezza delle linee e la splendente luminosità. Traspare l'attento studio di prospettiva e di inquadratura, come fosse la fotografia di un passeggio dell'alta borghesia, riccamente vestita e un po' annoiata. Nessuno di loro sta andando a lavorare, secondo me!
 

alessandra

Lunatic Mod
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1877 Gustave Caillebotte (Rue de Paris, temps de pluie)

Piove, piove...eppure i parigini non sembrano preoccuparsene, basta un ombrello e possono sfoggiare i loro abiti eleganti. I palazzi evocano attività importanti e impegnative, ma le persone in effetti sembra stiano pensando a tutt'altro. Sembra la scena di un film.
 

Shoshin

Goccia di blu
Caillebotte_Rue_de_Paris.jpg


1877 Gustave Caillebotte (Rue de Paris, temps de pluie)

Questa è la seconda proposta :wink:


Distante si vede un uomo senza ombrello,
al centro della strada.
Cammina verso un riparo ,
o verso qualche luogo .
Non si vede nulla di lui,
neppure il viso.
Eppure io mi sono soffermata soprattutto
sulla sua figura.
L'arte ha il misterioso dono
di parlare agli altri con ogni sua piccola parte.
E ad ognuno è destinata una scheggia di luce.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Terza proposta

Mi piace molto questo dipinto, l'autunno lo immagino proprio così, io seduta su una panchina avvolta dalle foglie color arancio.
L'abito nero, colore tipicamente introspettivo, fa risaltare il colore intorno, ed è in sintonia con la posa e l'espressione della donna, triste oserei dire.
La casa sullo sfondo, coperta velatamente dall'albero aggiunge un alone di mistero.
Questo dipinto mi ricorda un racconto gotico, uno dei racconti di Poe oppure mi fa pensare a Jane Eyre.
 

ariano geta

New member
Molto "nordico" come autunno, immagine perfettamente simbolica in cui l'appassire della natura coincide con l'appassire dell'animo umano, entrambi tristi in attesa della primavera.
Grimshaw è un tipico pittore di epoca vittoriana, non di dispiace, anche se degli inglesi di quell'epoca ne prediligo altri. Gradevole.
 

alessandra

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John Atkinson Grimshaw, Autumn regrets


Sia il viso che la posa, oltre al colore del vestito, comunicano tristezza. E' proprio accasciata sulla panchina, ma non ci sta un po' scomoda? Secondo me ha subito un lutto recente e pensa al lungo inverno che la attende, in tutti i sensi.
A me il quadro piace, è realistico, evocativo.
 

qweedy

Well-known member
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Ecco il prossimo quadro, di Ron Hicks :)

Devo andare dall'oculista, vedo tutto annebbiato :?.... Non è un pittore nelle mie corde, preferisco i tratti netti e decisi, come nel quadro di Caillebotte.
Non mi trasmette molto, solo confusione. Il ragazzo ha una postura decisa, non sembra preoccupato. La ragazza pure sembra piuttosto determinata, anche se si tocca i capelli. Non sorridono, non si baciano, sono vicinissimi, forse stanno litigando.
Non mi piace molto, troppo sfumato e confuso e indeciso nei tratti.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Mi interessa molto sapere il pensiero verso i dipinti che scelgo di postare, soprattutto se discordante dai miei gusti, perciò grazie qweedy.
A me questa pennellata sfumata piace molto, mi sembra un po' di essere in un sogno, per me l'arte è sogno.
Questo pittore afferma: Mi piace romanzare la vita. Amo l’interazione delle persone che fanno qualcosa, qualunque cosa sia. Potrebbe essere la cosa più banale, ma trovo grande bellezza in questo.
Mi piace questo suo descrivere scene di vita comune ma con pose velatamente teatrali, come se descrivessero la scena di un libro appunto.
Di questo dipinto mi affascina l'atmosfera anni'30 (non so perché ma è un'epoca che visivamente mi colpisce), gli abiti comodi, semplici, i colori degli abiti sono decisamente autunnali e sarebbe stato perfetto a livello cromatico se le foglie anziché verdi fossero state color arancio, avrebbero spiccato di più.
La posa della ragazza è molto spontanea e sensuale, anche il ragazzo sembra a suo agio e tranquillo, mi trasmettono entrambi una sicurezza nel trovarsi insieme in quel luogo e in quel momento e sembra che da un momento all'altro debba succedere qualcosa, mi piace la fluidità del momento impresso sulla tela.
 

Shoshin

Goccia di blu
dipinto-2_1_orig.jpg


Ecco il prossimo quadro, di Ron Hicks :)


Colti in un momento di dialogo
silenzioso.
L'atmosfera è avvolgente.
Il quadro mi piace.
Mi racconta qualcosa che ho vissuto.
In un giorno di chissà quanto tempo fa,
e dove.
Io stavo così in quel momento.
Con la stessa sensazione dentro di oggi.

Incantesimo prodotto dall'arte.
 

ariano geta

New member
Lo stile non è di quelli che prediligo, la pennellata è troppo "densa" per i miei gusti.
Cerco di capire il rapporto che c'è fra i due in panchina, però non scorgo indizi chiarificanti. Piuttosto mi colpisce il sacco poggiato accanto all'uomo sulla panchina. Uno che sta per partire? Un viandante? E in tal caso la donna lo sta salutando o lo stava aspettando?
 

alessandra

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[
dipinto-2_1_orig.jpg


Mi piace perché è un'immagine realistica. Gli abiti dei due suggeriscono un'altra epoca ma le loro espressioni sono universali, lei che fa un po' la gallinella tormentandosi il ciuffo e lui che la guarda con aria un po' da ebete; viene spontaneo chiedersi di cosa parlino. Mi colpisce la "normalità" dei volti, meno belli di quelli che di solito hanno le persone raffigurate in un quadro. Sembra di intravedere, nascosti nello sfondo sfumato, animali che li osservano, forse li spiano? Il paesaggio suggerisce maltempo e malumore, ma loro sembrano completamente estranei a tutto. Bello.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Non conosco Giorgio De Chirico, so che però la sua è una pittura metafisica ma non riesco a dare un significato a questo dipinto.
Non mi piace a livello estetico e lo trovo troppo enigmatico.
 

qweedy

Well-known member
“Ogni cosa ha due aspetti: uno corrente, quello che vediamo quasi sempre e che vedono gli uomini in generale; l’altro, lo spettrale, che non possono vedere che rari individui in momenti di chiaroveggenza, di astrazione metafisica”.

Anch'io come Ondine non conosco De Chirico, e questo quadro non mi suscita nulla, nonostante abbia trovato questa interessante spiegazione:

L'"Enigma di un pomeriggio d'autunno", dipinto tra il 1909 e il 1910, e' considerato dai critici, la genesi della pittura Metafisica. Così lo descrive, lo stesso autore, in un manoscritto del 1912: « ..., dirò ora come ho avuto la rivelazione di un quadro che ho esposto quest'anno al Salon d'Automne e che ha per titolo: L'enigma di un pomeriggio d'autunno. Durante un chiaro pomeriggio d'autunno ero seduto su una panca in mezzo a Piazza Santa Croce a Firenze. Non era certo la prima volta che vedevo questa piazza. Ero appena uscito da una lunga e dolorosa malattia intestinale e mi trovavo in uno stato di sensibilità quasi morbosa. La natura intera, fino al marmo degli edifici e delle fontane, mi sembrava convalescente. In mezzo alla piazza si leva una statua che rappresenta Dante avvolto in un lungo mantello, che stringe la sua opera contro il suo corpo e inclina verso terra la testa pensosa coronata d'alloro. La statua è in marmo bianco, ma il tempo gli ha dato una tinta grigia, molto piacevole a vedersi. Il sole autunnale, tiepido e senza amore illuminava la statua e la facciata del tempio. Ebbi allora la strana impressione di vedere tutte quelle cose per la prima volta. E la composizione del quadro apparve al mio spirito; ed ogni volta che guardo questo quadro rivivo quel momento. Momento che tuttavia è un enigma per me, perché è inesplicabile. Perciò mi piace chiamare enigma anche l'opera che ne deriva. »
http://www.viviversilia.it/lenigma-nietzscheriano-di-de-chirico
 

ariano geta

New member
De Chirico è un'icona della pittura italiana. La sua pittura "metafisica" ha ispirato René Magritte, e proprio Magritte sosteneva di "dipingere enigmi per capire la vita". Il fatto che un quadro del suo "maestro" si intitoli proprio enigma è abbastanza significativo. In effetti i quadri di De Chirico, tutti (come anche quelli di Magritte) sono proprio l'espressione di un mistero, di un assemblaggio di oggetti reali eppur surreali nel modo in cui sono assemblati. I quadri di De Chirico sono sempre sottilmente inquieti, esprimono una sensazione di straniamento, e hanno spesso un riferimento all'arte classica. Questo quadro è dunque tipico per lui.
Difficile dire cosa io ci veda. Solitudine, inquietudine di sicuro, ma non riesco a andare oltre. Mi spiazza, come d'altronde tutte le sue opere.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Esteticamente i quadri di De Chirico non mi trasmettono calore, però mi spingono a soffermarmi e a fantasticare sul loro significato. In questo caso siete stati decisamente esaustivi nella spiegazione, credo che nessuno sarebbe mai riuscito ad arrivarci e tantomeno a pensare a malattie intestinali :mrgreen: :)
 
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