Cinquantacinquesimo Artisticforum - Le nostre opere d'arte preferite

ariano geta

New member
Casorati non è tra i pittori che prediligo, però gli va riconosciuto - al pari di Guttuso - che nelle sue opere riesce a riassumere le tendenze artistiche del XX secolo. Nella donna vedo una figura che potrebbe appartenere allo stile di Modigliani, nelle stoviglie sul tavolo vedo Morandi, nella prospettiva De Chirico.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
A prescindere che vi piaccia oppure no vi ringrazio per i vostri commenti, è interessante notare come un dipinto possa suscitare pareri e sensazioni talmente diversi.
P.S. Comunque preciso che delle opere di Casorati me ne piacciono solamente due: questa e Ragazza con scodella o Interno o Mattino, infatti sono molto simili tra loro.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Confesso di non conoscere l'artista.

In un ambiente così terreno, quotidiano, ci si potrebbe immaginare una donna vestita con una divisa da cuoca o da cameriera, lo sguardo indifferente a tutto, preoccupato solo di finire il più in fretta il proprio lavoro o, eventualmente, di farlo bene; oppure una giovane studentessa, ospite di una pensione economica, che sorseggia annoiata una colazione scadente con i piedi poggiati su un pavimento anonimo. E invece il pittore ci ha piazzato una donna dall'aspetto surreale, quasi eterea, una madonna moderna dal volto addolorato, gli abiti luttuosi ed eleganti, la posa sconfitta. E' così che si stupisce, e che si spiazza chi guarda. Davvero bello.
 

Shoshin

Goccia di blu
[
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L'attesa o Una donna, Felice Casorati, 1918-1919

Questo dipinto strappa il velo dagli occhi. A me racconta
quel restare in mezzo alla vita
nell'attesa del proprio destino,
dignitosi ,non vinti,soltanto consapevoli
del limite divino ed inspiegabile.
Ripenso ad un giorno che a volte percepisco
lontano,altre volte come fosse trascorso
così poco tempo dal distacco doloroso
e inconcepibile.
Penso a me stessa in una stanza
improvvisamente diventata vuota,
dove restai per ore...in attesa...
Tutta la vita mi attraversò gli occhi
e i pensieri.
E nulla era più come prima.
Nulla più al suo posto.
Solo verso sera sollevai lo sguardo
da terra.
Avevo attraversato il confine tra due vite.
Dovevo ricominciare da sola.
 

ariano geta

New member
L'ho proposto perché mi piace il modo in cui riesce a trasfigurare quasi fiabescamente dei contadini e la loro casa. In realtà la vita di campagna in pieno inverno non credo che sia così piacevole, però nelle sue opere Katsuhira mostra sempre il lato incantevole della campagna con un uso ingenuo eppure gradevole dei colori.
 

Starling

Member
L'ho proposto perché mi piace il modo in cui riesce a trasfigurare quasi fiabescamente dei contadini e la loro casa. In realtà la vita di campagna in pieno inverno non credo che sia così piacevole, però nelle sue opere Katsuhira mostra sempre il lato incantevole della campagna con un uso ingenuo eppure gradevole dei colori.

Sono d'accordo con le tue osservazioni. Adoro la pittura naif e credo proprio che cercherò altro dell'autore :)
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho dato uno sguardo su internet alle opere di questo autore che non conoscevo, così come so poco di arte naif.
Mi piace il suo stile, le sue stampe emanano calore familiare e tradizioni popolari.
Approfondirò l'arte naif, la sua semplicità nei disegni, i suoi colori, la sua rappresentazione di una quotidianità umile in chiave favolistica mi incuriosisce.
Si respira "leggerezza", nel senso che non c'è nessuna lettura misteriosa dietro da interpretare, e questo tipo di leggerezza così genuina, semplice, quotidiana, è piacevole e rasserenante, calmante oserei dire (poi l'ambientazione giapponese mi piace perché i rituali orientali mi riportano ad un'atmosfera lenta, meditativa).
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
A prima vista mi colpisce il contrasto dei colori. Quegli abiti variopinti in mezzo al beige degli oggetti casalinghi e al bianco della neve trasmettono armonia e allegria, e loro sembrano contenti/e (quello di spalle è un bambino o una bambina?) malgrado la fatica, vestiti in modo leggero senza curarsi del freddo che entra dalla finestra aperta.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Vi presento il prossimo quadro :)

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Renato Guttuso
(Bagheria, 1911 - Roma, 1987)
Il mercato della Vucciria,1974
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Non sapevo che la Vucciria fosse uno storico mercato di Palermo.
L’ambientazione mi piace, un’ambientazione popolare e quotidiana, sembra di starci dentro.
Non mi piace lo stile, troppo verista per i miei gusti.
Le tre lampadine accese creano un'atmosfera serale e danno piena luce ad un dipinto vivo dei suoi colori.
 

qweedy

Well-known member
Questo dipinto tre metri quadri realizzato da Guttuso nel 1974 mi è piaciuto per i colori accesi e perchè è pieno di vita, sembra quasi di sentirne gli odori e il vocìo.

Il termine 'vucciria' deriva dal francese boucherie (macelleria) che in siciliano ha anche assunto il significato di confusione, miscuglio incomprensibile di voci, persone, oggetti, espressioni e azioni tipiche del mercato.
 

ariano geta

New member
Mi piace per il cromatismo, per l'inquadratura scelta, per il tocco lievemente naif (più che altro la prospettiva, perché poi sul piano tecnico l'esecuzione denota un'ottima abilità pittorica) e anche per l'espressività. É un quadro realista, però riesce davvero a enfatizzare il colore e l'animazione della Vucciria di Palermo. Guttuso non mi piace granché come pittore, però questa singola opera mi affascina moltissimo.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mi piace moltissimo, sia per i colori sia per il realismo: se ci si sofferma sui dettagli, la carne, i salumi, frutta, verdura, si nota che è tutto perfetto...il quadro evoca davvero la confusione di un mercato (non conosco la Vucciria), tranne che per i tratti e l'espressione delle persone, non vocianti o allegre, ma silenziose e cupe. Più che al mercato sembrano a un funerale.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Di questo dipinto mi piace l’ambientazione contadina ma non mi piace lo stile pittorico e il periodo storico.
Più che un dipinto mi sembra una foto per quanta precisione c’è nella pennellata.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
A me di Pieter Brueghel piace la fantasia e la minuziosità con cui dedica attenzione ai dettagli di una scena.
Lo trovo evocativo, sembra quasi di essere seduti lì, di poter curiosare e controllare gli abiti, il cibo etc. etc. Matrimonio piuttosto rustico, direi, ma soprattutto dove sono gli sposi? Sono quelli al lato del tavolo? O sono già partiti in viaggio di nozze?
 
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