Ok, allora tocca a me, che non stavo più nella pelle!
Come ho scritto più volte io ho sempre faticato a inventare una "trama" (e per questo non ho mai partecipato) ma questa volta volevo provarci... ho avute parecchie idee, per la maggior parte non fattibili o comunque troppo difficili per me, fin quando non mi è venuto in mente di parlare di libri (la mia grande passione insieme ai viaggi) e avevo pensato inizialmente di intervenire "magicamente" in un romanzo per cambiarne il finale o quanto meno per cercare di convincere il protagonista a cambiarlo (Anna Karenina, non ti buttare!) magari senza riuscirci (lei si convince ma... ops, alla fine scivola!). Fin quando non ho pensato a Ulisse (anche grazie all'ultimo articolo di Gamine sulla mostra) e da lì ho costruito tutto. Non so chi ha scritto di avere l'impressione che lo avessi scritto di getto: l'ho costruito fino a un buon punto nella mia testa e poi l'ho buttato giù in poco più di un'ora, salvo rileggerlo, cambiarlo, correggerlo mille volte nei suoi particolari...
Ecco poche informazioniche che magari aiutano chi non è afferrato in materia: Eumeo è il porcaro della casa di Odisseo (da qui appunto la battuta "crescili i porci", per dire che Telemaco ha deluso le aspettative del genitore) ed è il primo uomo a riconoscerlo nonostante il travestimento di Atena. In effetti, quando ho letto recentemente in audiolibro l'Odissea, ho pensato che Telemaco nei primi 4 libri (Telemachia), e anche dopo il ritorno del padre, ci facesse una ben magra figura... e anche Penelope sarà pure fedele, ma quando rivede Odisseo, prima di riabbracciarlo, è mooolto diffidente e a me sinceramente stava parecchio antipatica! Da qui l'idea che una donna in astinenza potesse essere parecchio acida e il "casalingo disperato" mi è venuto spontaneo...
Altri riferimenti: tutti gli attributi di Odisseo sono autentici e anche quello di Atena; "l'uomo che gesticola" chiaramente è Alberto Angelo, che ricordavo in un'imitazione molto divertente in cui veniva sottolineata questa sua mania di muovere le mani quando parla... La battuta su Joyce mi ha salvato dal finale, che mi terrorizzava quanto inventare un titolo!!! Non voleva essere assolutamente una citazione erudita ma anzi un modo per dire che nemmeno io che "amo i mattoni" avrei mai sopportato di vedere allungata un'opera per la quale ho faticato come non mai!
Quanto alle osservazioni di Germano: per la virgola mi sono già confrontata con Ger in mp (mi spiace solo di sfatare il mito che mi sono fatta da sola si mettere tutte le virgole al posto giusto!); per quanto riguarda il conteggio degli anni ho fatto una cappella tremenda perchè ho controllato su internet in velocità e senza riflettere ho preso per buono il VI sec. a.C. che è l'epoca a cui è attribuita l'Odissea... cosa diversa è l'epoca di attribuzione del viaggio! Errore imperdonabile (faccina che sbatte la testa contro il muro in attesa che venga ripristinata!)!
Un'altra ingenuità è stata chiamare Odisseo Ulisse, ma l'ingenuità è dovuta al fatto che dovendo parlare di Joyce temevo che non chiamandolo col suo nome più famoso sarebbe stato più difficile per il lettore fare l'associazione con il romanzo... In effetti Atena non la chiamerei mai Minerva (scusami, Angela! ) e io in generale non sopporto le trasposizioni dei nomi degli dei greci in lingua latina, ma qui ho sottovalutato il lettore e ho fatto una scivolata.
Infine "chiamerebbe" non è un refuso e lo confermo: Eumeo in questo caso non vuole anticipare un fatto, ma avvisare di un pericolo e afferma "se resti qui, quello che vivrai non è ciò che un uomo che gesticola (se fosse qui presente, oggi) chiamerebbe 'il piacere della scoperta'"; insomma è come se io dicessi a un mio amico "attento perchè quello che rischi di fare non è quello che si definirebbe una grande cosa". Spero di essere stata chiara!
Come ho scritto più volte io ho sempre faticato a inventare una "trama" (e per questo non ho mai partecipato) ma questa volta volevo provarci... ho avute parecchie idee, per la maggior parte non fattibili o comunque troppo difficili per me, fin quando non mi è venuto in mente di parlare di libri (la mia grande passione insieme ai viaggi) e avevo pensato inizialmente di intervenire "magicamente" in un romanzo per cambiarne il finale o quanto meno per cercare di convincere il protagonista a cambiarlo (Anna Karenina, non ti buttare!) magari senza riuscirci (lei si convince ma... ops, alla fine scivola!). Fin quando non ho pensato a Ulisse (anche grazie all'ultimo articolo di Gamine sulla mostra) e da lì ho costruito tutto. Non so chi ha scritto di avere l'impressione che lo avessi scritto di getto: l'ho costruito fino a un buon punto nella mia testa e poi l'ho buttato giù in poco più di un'ora, salvo rileggerlo, cambiarlo, correggerlo mille volte nei suoi particolari...
Ecco poche informazioniche che magari aiutano chi non è afferrato in materia: Eumeo è il porcaro della casa di Odisseo (da qui appunto la battuta "crescili i porci", per dire che Telemaco ha deluso le aspettative del genitore) ed è il primo uomo a riconoscerlo nonostante il travestimento di Atena. In effetti, quando ho letto recentemente in audiolibro l'Odissea, ho pensato che Telemaco nei primi 4 libri (Telemachia), e anche dopo il ritorno del padre, ci facesse una ben magra figura... e anche Penelope sarà pure fedele, ma quando rivede Odisseo, prima di riabbracciarlo, è mooolto diffidente e a me sinceramente stava parecchio antipatica! Da qui l'idea che una donna in astinenza potesse essere parecchio acida e il "casalingo disperato" mi è venuto spontaneo...
Altri riferimenti: tutti gli attributi di Odisseo sono autentici e anche quello di Atena; "l'uomo che gesticola" chiaramente è Alberto Angelo, che ricordavo in un'imitazione molto divertente in cui veniva sottolineata questa sua mania di muovere le mani quando parla... La battuta su Joyce mi ha salvato dal finale, che mi terrorizzava quanto inventare un titolo!!! Non voleva essere assolutamente una citazione erudita ma anzi un modo per dire che nemmeno io che "amo i mattoni" avrei mai sopportato di vedere allungata un'opera per la quale ho faticato come non mai!
Quanto alle osservazioni di Germano: per la virgola mi sono già confrontata con Ger in mp (mi spiace solo di sfatare il mito che mi sono fatta da sola si mettere tutte le virgole al posto giusto!); per quanto riguarda il conteggio degli anni ho fatto una cappella tremenda perchè ho controllato su internet in velocità e senza riflettere ho preso per buono il VI sec. a.C. che è l'epoca a cui è attribuita l'Odissea... cosa diversa è l'epoca di attribuzione del viaggio! Errore imperdonabile (faccina che sbatte la testa contro il muro in attesa che venga ripristinata!)!
Un'altra ingenuità è stata chiamare Odisseo Ulisse, ma l'ingenuità è dovuta al fatto che dovendo parlare di Joyce temevo che non chiamandolo col suo nome più famoso sarebbe stato più difficile per il lettore fare l'associazione con il romanzo... In effetti Atena non la chiamerei mai Minerva (scusami, Angela! ) e io in generale non sopporto le trasposizioni dei nomi degli dei greci in lingua latina, ma qui ho sottovalutato il lettore e ho fatto una scivolata.
Infine "chiamerebbe" non è un refuso e lo confermo: Eumeo in questo caso non vuole anticipare un fatto, ma avvisare di un pericolo e afferma "se resti qui, quello che vivrai non è ciò che un uomo che gesticola (se fosse qui presente, oggi) chiamerebbe 'il piacere della scoperta'"; insomma è come se io dicessi a un mio amico "attento perchè quello che rischi di fare non è quello che si definirebbe una grande cosa". Spero di essere stata chiara!
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