CXIV GdL - Il sentiero delle babbucce gialle di Kader Abdolah

estersable88

dreamer member
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Un gruppo di forumlibrose comincerà a brevissimo la lettura di Il sentiero delle babbucce gialle dello scrittore iraniano Kader Abdolah.

Di seguito la trama del romanzo:
Sultan Farahangi, famoso cineasta iraniano rifugiato in una fattoria della campagna olandese, si immerge nei ricordi per riannodare i fili della sua avventurosa esistenza e raccontarla in una catena di storie seguendo le orme di Sherazade. Un viaggio nella memoria che come d'incanto ci trasporta nell'antica città di Arak, divisa fra tradizioni secolari e la forzata modernizzazione a stelle e strisce con cui lo scià, nel secondo dopoguerra, importa la gomma da masticare e il seducente mondo del cinema. Figlio di una nobile famiglia di commercianti di zafferano e cresciuto in un castello fiabesco, tra gli spiriti tutelari del nonno, le lotte femministe della cugina Akram jun e l'amicizia del feroce bandito Hushang Braccio Mozzo, Sultan comincia a osservare il mondo fuori con il cannocchiale dell'alta torre dove ama rifugiarsi. Scopre così quella vocazione che lo condurrà alla scuola di cinema di Teheran e poi a intrecciare il suo destino con quello della regina Farah Diba e dell'ayatollah Khomeini, a interrogarsi sulla libertà dell'arte e sull'etica del sacrificio per una causa, a subire il carcere politico e a trovare la via di fuga per la vita in Europa. Fondendo realtà, mito e fiaba orientale con raffinatissima grazia poetica, Kader Abdolah rievoca l'antica Persia e i mutamenti che l'hanno travolta in un romanzo di formazione che è in realtà un viaggio interiore alla ricerca di sé, delle proprie radici di uomo e di artista. Il percorso pieno di nostalgia di un migrante d'eccezione per mappare i sentieri che la vita gli ha offerto e ricomporre attraverso la letteratura il disegno di un'esistenza destinata a farsi ponte tra due mondi.
 

MonicaSo

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Beh, voglio dirvi subito che mi piace molto. Questo modo di procedere passando da un racconto all'altro è veramente accattivante, non ho voglia di smettere (ma devo).
L'autore ci sta generosamente portando alla scoperta del protagonista accompagnandoci passo dopo passo... mi aspetto un percorso formativo e spero non ci siano tragedie (o perlomeno non troppe).
 

qweedy

Well-known member
"Chi vola in testa e chi vola in coda, formiamo tutti una cosa sola."
"In realtà è vicino a noi, ma noi siamo lontani da lui."


Mi è piaciuto moltissimo l'inizio, il prologo del brano del Verbo degli uccelli.
Stupendo il modo di scrivere di quest'autore, ci sono frasi, immagini, davvero poetiche.

Mi ha colpito molto l'immagine del nonno, che stava tutto il giorno nella sua stanza a rilegare libri. Quando gli uomini della famiglia erano vecchi e carichi d'anni, e non potevano più lavorare nell'azienda, si mettevano a restaurare e rilegare i libri della biblioteca. Portando avanti questo lavoro prezioso e affascinante si preparavano alla morte. Ovviamente le centinaia di volumi della biblioteca di famiglia erano ben conservati e ordinati!
 

ayuthaya

Moderator
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Lascio anche io il mio primo brevissimo commento per dire che ho iniziato il libro domenica. La struttura è un po' particolare: una sorta di gioco di scatole cinesi in cui un ricordo ne susciraun altro senza nessun altro apparente legame... questo rende la lettura un po' dispersiva ma anche affascinante: come dice Monica sembra quasi di leggere dei brevissimi racconti... Immagino che alla fine la trama di tutti questi ricordi si unirà in qualcosa di unitario ma nel frattempo bisogna lasciarsi trasportare fra presente e passato..
 

qweedy

Well-known member
Mi sono fermata, così vi aspetto.

E' comunque un romanzo che incuriosisce molto, e anche il modo di narrare è davvero particolare, da un ricordo si passa a un altro completamente diverso, nello stesso capitolo e quasi senza staccare. E' come nella realtà, il flusso di ricordi arriva alla mente in modo apparentemente disordinato e così viene raccontato, stimolando la curiosità del lettore. Molto avvincente, difficile posare il libro.
 

MonicaSo

Well-known member
Sono arrivata agli anni della rivoluzione, libro terzo.
Confermo la piacevole lettura... non riesco a capire però se le persone nominate e alcuni avvenimenti siano reali o completamente frutto della fantasia dell'autore... wikipedia non mi aiuta molto
 

qweedy

Well-known member
Sono arrivata agli anni della rivoluzione, libro terzo.
Confermo la piacevole lettura... non riesco a capire però se le persone nominate e alcuni avvenimenti siano reali o completamente frutto della fantasia dell'autore... wikipedia non mi aiuta molto

ATTENZIONE: POSSIBILE SPOILER
(non lo so, in realtà, se è uno spoiler, dato che non ho ancora finito la lettura)


Credo che gli avvenimenti siano reali, ogni tuffo nella memoria personale e familiare corrisponde a un fermo-immagine della storia iraniana.
Dal suo esilio olandese, proprio come l’autore, Sultan riavvolge la pellicola del passato, unendo la realtà storica, l'esperienza autobiografica e la fiaba orientale.

Queste sono le informazioni che ho trovato in Internet:
Il giovane regista Sultan Golestan Farahangi raffigura il poeta rivoluzionario Saeed Sultanpour, giustiziato nel 1981, alla cui biografia si ispira tutto il romanzo.
image004.jpg

Questo è Saeed Soltanpour, poeta, scrittore e regista teatrale iraniano, fiero oppositore del regime dello Scià, più volte vittima di censura e carcere.
La sua lotta non cessò dopo la rivoluzione islamica del 1979.
Nel 1980 Soltanpour fu eletto nel direttivo dell'Associazione degli scrittori iraniani.
L'anno seguente, proprio il giorno delle sue nozze, venne arrestato. In carcere fu torturato per giorni e infine giustiziato, il 26 luglio del 1981.

tratto da: https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=56154&lang=fr

"On this shore of fear", una sua poesia:
 
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Shoshin

Goccia di blu
Sono contenta di trovare questo post aperto e ringrazio estersable .Non sono giorni facili,e la mia lettura sarà molto lenta.
Mi fa piacere che diverse ragazze stiano leggendo assieme questo libro,e che abbiano trovato aspetti positivi nella scrittura di Kader Abdolah.
Dunque mi sembrerà di tornare a casa dopo un lungo cammino e trovare persone che mi aspettano .
Grazie...
 

Shoshin

Goccia di blu
Mi sono fermata, così vi aspetto.

E' comunque un romanzo che incuriosisce molto, e anche il modo di narrare è davvero particolare, da un ricordo si passa a un altro completamente diverso, nello stesso capitolo e quasi senza staccare. E' come nella realtà, il flusso di ricordi arriva alla mente in modo apparentemente disordinato e così viene raccontato, stimolando la curiosità del lettore. Molto avvincente, difficile posare il libro.
Spero di riuscire a raggiungervi .
Ci tengo molto a questa lettura condivisa.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mannaggia, mi state facendo venire una voglia matta di leggerlo 🤩.
Però non è periodo adatto per me per commentare. E poi mi sono imposta di finire prima la sfida RC (anche se in effetti potrei usare il bonus).
Ci penso su e intanto vi seguo volentieri.
 

qweedy

Well-known member
Spero di riuscire a raggiungervi .
Ci tengo molto a questa lettura condivisa.
Anche io ci tengo, per questo mi sono fermata. Ora vi aspetto tutte, anche Minerva!

Mannaggia, mi state facendo venire una voglia matta di leggerlo 🤩.
Però non è periodo adatto per me per commentare. E poi mi sono imposta di finire prima la sfida RC (anche se in effetti potrei usare il bonus).
Ci penso su e intanto vi seguo volentieri.

Dai Minerva, aggiungiti anche tu! Si legge con facilità, è avvincente e non è affatto pesante.
 

Shoshin

Goccia di blu
Sono arrivata agli anni della rivoluzione, libro terzo.
Confermo la piacevole lettura... non riesco a capire però se le persone nominate e alcuni avvenimenti siano reali o completamente frutto della fantasia dell'autore... wikipedia non mi aiuta molto
La sua scrittura è fatta di tante verità descritte con parole lievi e poetiche,anche se spesso raccontano di episodi carichi di durezza.
 

Shoshin

Goccia di blu
Kader Abdolah affida ai suoi romanzi il tentativo di comprendere la vita e i suoi segreti con sguardo retrospettivo e attuale.
La sua scrittura è saldamente ancorata al suo passato,ma spazia verso il nuovo e verso la sua comprensione piena di rispetto.
Così come nel romanzo Scrittura cuneiforme il protagonista partiva dalla citazione dell'episodio della Caverna del Libro Sacro,
in questo nuovo romanzo parte dal pensiero del grande poeta e mistico Farid al -Din Attar per attraversare il tempo e ricongiungerlo con il presente.
 

MonicaSo

Well-known member
Non conosco molto della storia persiana, se non a grandi linee, e questo romanzo mi ci ha introdotto in modo leggero, onirico, pur raccontando anche episodi drammatici.

Non conoscevo l'autore e ora credo andrò a leggere qualcos'altro perché è riuscito a catturarmi, a farmi riflettere e sognare.
 

francesca

Well-known member
Sono a circa metà del libro.
Ho finito Favola e sono a metà di Il cinema persiano, quando Sultan decide di rispondere alla lettera della regina dopo aver incontrato il capo dei partigiani.
Il libro mi sta piacendo e scorre veloce.
Come ha detto MonicaSo, non conoscendo molto bene la storia dell'Iran, sono un po' spaesata anch'io nel cercare di capire cosa è vero e cosa è frutto della fantasia.
Anche se scartabellando qua e là in rete, ho letto che tutto il romanzo si ispira alla biografia del poeta rivoluzionario Saeed Sultanpour giustiziato nel 1981. Come d'altra parte è riportato nella dedica iniziare:
Questo libro è dedicato a Said Sultanpur, che dovette andarsene con la sua cinepresa e non potè tornare a vedere un giorno le fattorie olandesi
Sempre cercando qua e là, ho trovato un intervista a Abdolah che mi sembra utile per entrare ancora meglio nella lettura:

Ritornando al libro, come ha detto Ayuthaya, anch'io sono rimasta affascinata dal questo gioco tipo scatole cinese, dove da un ricordo, da un personaggio scaturiscono altri ricordi e personaggi, soprattutto nella prima parte del libro. La seconda mi sembra che per ora abbia perso un po' il senso del magico e del racconto da Mille e una notte, soprattutto dopo la morte del nonno.
Il ritmo comunque è mantenuto dall'alternarsi di episodi del passato e la vita quotidiana del presente nella fattoria olandese. Il contrasto fra l'Iran di Pahlavi della seconda metà del '900 e l'Olanda odierna è reso nel libro con delicatezza nelle descrizioni appena accennate delle due terre così contrastanti (città piene di vicoli, folla, bazar, grotte scavate nelle rocce per la terra natale e ampi spazi verdi, umidi, adatti alle cavalcate, una fattoria isolata con pochi amici accanto per la terra dell'esilio).
C'è questa figura misteriosa di Aurelia, che non è chiaro chi sia, nè al momento sono riuscita a capire bene cosa rappresenti.

Per ora comunque una lettura davvero piacevole, che non stanca, e soprattutto mi sta aiutando ad entrare in un paese e in fatti storici che conosco poco.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho deciso di leggerlo anche io, però probabilmente non commenterò troppo nello specifico. La lettura è molto appassionante e mi piace questo mischiare le storie tra loro, mi sento a casa. Infatti io lo faccio spesso nei miei discorsi e nei miei audio agli amici, passo da un argomento all'altro, forse faccio confusione ma ormai chi mi conosce si è abituato 😄.
Mi sono accorta solo ora che siete in 5 perciò dovrebbe essere un GdL... Giusto?
 
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