Mi sembrava di aver già parlato di questo libro, ma non vedo miei interventi nelle scorse pagine, devo essermi espresso nella discussione sull'autore.:?
Beh, siccome sempre meglio abbondare, mi ripeto anche qui.
Sul fatto che sia un grandissimo libro non si discute, e vedo che le opinioni sono abbastanza concordi.
Sul messaggio e la sua interpretazione c'è ovviamente più spazio per opinioni personali: sono molto dispiaciuto, però, nel vedere che molti di voi considerino "Siddharta" un "libro di passaggio", da leggere "in particolari momenti della vita", quasi adolescenziale insomma, o ancora peggio legato alla sua riscoperta hippy negli anni '70.
Non voglio ergermi a supremo interprete hessiano, ci mancherebbe, quindi non vogliate leggere nelle mie parole l'arroganza che non ho; ho semplicemente letto e riletto tale autore, lo sento per giunta molto vicino a me, ho ancora molti dubbi ma ho trovato anche alcune certezze.
Una di esse è che "Siddharta" non è un romanzo di formazione, non è una favola che invita il giovane alla libertà di pensiero, non è una delle tante banali storielle dove sbagliando s'impara.
E' uno degli strati della lettura, sicuramente, ma c'è moltissimo altro.
Io credo che non si sia capito Hesse se non si è colta la sua capacità di ingannare; è per certo uno degli autori più genuini e viscerali che conosca, nelle sue storie c'è molto se non tutto di autobiografico, ma era probabilmente la sua stessa natura complessa e dubbiosa a muovere, inconsciamente, la sua mano fino a creare velati tranelli, accenni e richiami. (L'apice, e lì l'inganno è a parer mio più che conscio, si ha nel "Giuoco").
Sotto una patina un po' facile, superficiale, ammantata di un esotismo che contribuisce a estraniare il lettore, prende vita la storia che, tra quelle hessiane, va più dritta a fondo verso il nocciolo di quella Ricerca che anima tutti i suoi protagonisti.
Nonostante gli adolescenti ne vedano molto e si innamorino perciò del libro, qui tutto il "superfluo" romanticismo è tolto ed ogni cosa è resa nella sua purezza, grezza e viva.
In "Siddharta", quando lo Spirito compare tra le pagine, lo fa senza filtri: è una visione delicata e impercettibile, come nella celeberrima scena del fiume, ma se la cogli ha la forza di portarti alle lacrime facendoti provare, cosa semplicemente straordinaria, un piccolo brivido di Illuminazione.
"Siddharta" è una storia per molti, per nessuno, per pochi.