CXXII GdL - Ulisse di James Joyce

isola74

Lonely member
Anche io mi sono un po' arenata all'ottavo capitolo che è iniziato in maniera abbastanza sconclusionata come era stato per il primo.
Spero di poter un po' recuperare con lo spirito giusto oggi
 

MonicaSo

Well-known member
Ho finito l'ottavo capitolo.
Mi ha dato un po' fastidio tutto quel parlare di cibo e la descrizione di chi mangiava... l'ho trovata molto veritiera, ma anche disturbante (almeno per il mio stomaco)
 

Roberto89

MODerato
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Finito l'episodio 2.4 (il settimo contandoli tutti). Finora è il più strano, sia per il formato che per il contenuto. Nonostante la lunghezza è una specie di flusso di coscienza senza un punto di vista preciso, è come essere catapultati nella caoticità di un posto che non si conosce. Penso che qui Joyce abbia voluto sperimentare coi titoli, ma non mi pare che funzionino molto, anzi distraggono.
La parte che mi è piaciuta di più è quella in carrozza (episodio 6), col flusso di coscienza interrotto dai dialoghi dei presenti.

Scusate se non recupero i vostri messaggi ma per ora non voglio "spoilerarmi" cose che non voglio sapere, preferisco leggerlo e vivere l'esperienza come l'ha ideata l'autore, sicuramente alcune risposte alle domande ancora aperte arriveranno.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho iniziato il capitolo 9 che si svolge in biblioteca e sto trovando qualche difficoltà perché sono più distratta del solito e perché purtroppo non conosco bene le opere di Shakespeare. Poi mi sto imbattendo in altri nomi a me poco noti o addirittura ignoti. È comunque interessante ma stavolta sono dovuta passare prima dalle note critiche e sul sito del venerdì per raccapezzarmici meglio e ho trovato questa citazione che mi ero persa o a cui non sono ancora arrivata.
Ogni vita è una moltitudine di giorni un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli, adulterini. Ma sempre incontrando noi stessi.
 
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francesca

Well-known member
Carina l'unione di parole, soprattutto verbi, tipo annusorseggio', che mi ha colpita perché ho pure uno spiccato senso dell'olfatto. Che però non è sempre un bene 😩.
Mi aveva colpito questo annusorseggiò, finchè non mi sono imbattuta nel termine che ha usato il traduttore della mia edizione: gustodorò.
E qui si può dare spazio alla fantasia cercando di inventarsi vocabili simili....
fiutassaggiò
 

isola74

Lonely member
Finito l'episodio 2.4 (il settimo contandoli tutti). Finora è il più strano, sia per il formato che per il contenuto. Nonostante la lunghezza è una specie di flusso di coscienza senza un punto di vista preciso, è come essere catapultati nella caoticità di un posto che non si conosce. Penso che qui Joyce abbia voluto sperimentare coi titoli, ma non mi pare che funzionino molto, anzi distraggono.
La parte che mi è piaciuta di più è quella in carrozza (episodio 6), col flusso di coscienza interrotto dai dialoghi dei presenti.

Scusate se non recupero i vostri messaggi ma per ora non voglio "spoilerarmi" cose che non voglio sapere, preferisco leggerlo e vivere l'esperienza come l'ha ideata l'autore, sicuramente alcune risposte alle domande ancora aperte arriveranno.
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Ho letto che nel capitolo 7 Joyce finge di scrivere tanti piccoli articoli di giornale, di qui i titoli. probabilmente perché in gran parte è ambientato nella redazione
 

isola74

Lonely member
Non me ne vogliano i vegetariani, ma mi ha molto divertito questo passaggio :)

Vengono dal ristorante vegetariano. Solo un misto di legumi e frutta. Mai bistecche. Sennò gli occhi di quella vacca ti perseguiteranno in eterno. È piú sano, dicono. Ma mangi vento e acqua. Ho provato. Dopo devi andare al numero cento tutti i momenti. Ti gonfia di gas come una vacca. Sogni tutta la notte. Perché chiamano quella roba che m’hanno dato bistecca di noci? Noceriani. Fruttariani. Per darti l’illusione di mangiare una bistecca di manzo. Assurdo. E poi salato. Lo cuociono con la soda. Roba che ti fa star tutta la notte attaccato al rubinetto
 

isola74

Lonely member
Finito capitolo 8

E' ora di pranzo, e Bloom passeggiando, pensa a ciò che può comprarsi da mangiare... mi ci sono rivista :) Alla fine la scelta del panino con il gorgonzola mi sembra buona, almeno per me che adoro i formaggi
Questa volta ho letto in maniera più "leggera" il flusso delle parole, proprio come se stessero passando per la mia mente e devo dire che ho fatto un po' meno fatica rispetto all'inizio. E ho notato che spesso dietro questi pensieri volanti si nascondono precise accuse o derisioni dell'autore nei confronti della società...
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Anch'io ho finito l'8
Questo per me è stato il capitolo/episodio più difficile, un lungo flusso di coscienza senza capo né coda. A parte alcuni brevissimi pensieri e pochi brevi avvenimenti il resto è un continuo saltare di palo in frasca, l'ho trovato abbastanza noioso e inconcludente, almeno ai fini della trama e dello sviluppo del personaggio (Bloom). Mi verrebbe da dire che poteva essere più corto, ma siccome siamo ancora all'inizio e non so cosa mi aspetta, mi cucio la bocca se no poi me ne pento 🤪🤭🤐
 

MonicaSo

Well-known member
Oggi affronterò anch'io il capitolo 9... avete parlato di biblioteca, dovrebbe essere il nostro ambiente preferito... vedremo (anche io non sono esperta di Shakespeare)
 

francesca

Well-known member
Questo capitolo in biblioteca si sta rivelando abbastanza arduo, perchè capisco che, almeno per ora, è farcito di riferimenti alle opere di Shakespeare: qualche barlume sull'Amleto sono riuscita a coglierlo perchè è l'opera che conosco un po' meglio, ma per il resto brancolo nel buio.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Ho iniziato il capitolo 9
Se avete anche solo iniziato questo capitolo, in quello che segue non ci sono spoiler.

Sono ancora poche pagine (questo capitolo se non sbaglio sarà il più lungo fra quelli letti finora) ma visto che i personaggi stanno parlando del rapporto opera-autore faccio una breve riflessione, forse un po' scontata. Con autori come Shakespeare sicuramente la curiosità viene, sapere chi ha scritto le opere (chi era l'uomo (o donna) Shakeaspeare), se sono state scritte tutte dalla stessa mano, studiare l'evoluzione del linguaggio usato, ecc. Penso che da un lato le opere siano dotate di vita propria, e una volta pubblicate si separano dall'autore e vanno giudicate per quello che sono, non secondo l'autore che le ha pubblicate. Immaginiamo ad esempio di amare un'opera e poi scoprire uno scandalo che coinvolge la vita dell'autore. Penso che si possa dire che il valore dell'opera resta, quello dell'autore cambia (almeno in quanto persona). D'altra parte però le opere di letteratura non si possono staccare dal loro contesto storico e spesso dal pensiero dell'autore che le ha prodotte, e quindi conoscere l'autore diventa un valore aggiunto. Forse bisogna trovare un equilibrio fra le due cose.

Riguardo al capitolo invece inizia un po' in medias res, troviamo diverse persona in biblioteca, non sappiamo chi sono alcuni di loro e perché sono lì, e anche la loro discussione sembra mancare di un argomento centrale, almeno all'inizio. Penso che Joyce lo faccia apposta per destabilizzare le attese e le abitudini del lettore di romanzi dalla struttura più classica.

Ci sono tantissime citazioni e finora non riesco a intravedere il minimo legame con l'Odissea (che però non ho letto, quindi magari sono io a non saper cogliere eventuali indizi). Mi chiedo se il lavoro che ci vorrebbe al lettore comune per capire tutti questi aspetti dell'opera viene poi ripagato da Joyce, e come (per fare un esempio, studiare la Divina commedia di Dante è impegnativo ma la profondità del testo ripaga ogni sforzo). Forse Joyce ha inteso l'Ulisse come un'opera colta diretta a lettori colti, ma è presto per dirlo.
 

isola74

Lonely member
Ci sono tantissime citazioni e finora non riesco a intravedere il minimo legame con l'Odissea (che però non ho letto, quindi magari sono io a non saper cogliere eventuali indizi). Mi chiedo se il lavoro che ci vorrebbe al lettore comune per capire tutti questi aspetti dell'opera viene poi ripagato da Joyce, e come (per fare un esempio, studiare la Divina commedia di Dante è impegnativo ma la profondità del testo ripaga ogni sforzo). Forse Joyce ha inteso l'Ulisse come un'opera colta diretta a lettori colti, ma è presto per dirlo.
Nemmeno io colgo il nesso con l'Odissea finora:rolleyes:
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Ho letto che è proprio così. Joyce ha scritto di proposito queste pagine così caotiche per destabilizzare i critici letterari e metterli alla prova. Dice di aver disseminato qua e là indizi vari come se fosse un puzzle.
Bisogna vedere quanto vorrebbe farci scavare per trovarli... al momento sinceramente non posso dire che non mi piaccia, ma nemmeno che mi piaccia abbastanza da volerla rileggere per scavare di più
 

alevale

Well-known member
Sono anche io ancora in biblioteca.
Non avendo capito quasi nulla mi sono andata a leggere qualcosa sulla vita di Shakespeare e devo dire che qualcosina in più ho colto... vengono fatti molti riferimenti alla moglie e al figlio.
Per quanto riguarda i paralleli con l'odissea in rete si trovano parecchie spiegazioni che sono più difficili del testo 😅
Comunque siamo arrivati alle 15 del pomeriggio.
Buona continuazione.
#noinonmolliamo🤣
Qui vorrei un plauso per il fine gioco di parole 😁
 
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