XXIV G.L. - Il circolo Pickwick (Charles Dickens)

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nici

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L'ho iniziato da pochissimo e sono appena al secondo capitolo, ma i protagonisti mi stanno già simpaticissimi :mrgreen: non vedo l'ora di rimettermi a leggere per vedere come va a finire...ho lasciato Mr. Tupman nel bel mezzo di una festa assieme allo "sconosciuto", che mi sa tanto un imbroglione!
Dickens ha il dono di saper presentare i suoi personaggi come se il lettore li conoscesse da sempre!
 

Spilla

Well-known member
Elisa, la tua amica insegnante aveva di sicuro in mente l'idea di comicità che oggi hanno i ragazzi. Molto diversa, in effetti, anche parecchio più grassolana ed esplicita. Il Circolo Pickwick in realtà è più ironico (e satirico, a tratti) che comico. Mi piace proprio questo sottile humor inglese, fatto di ammiccamenti al lettore. E' bellissimo l'episodio in cui Mr. Pickwick ritrova l'antichissima pietra con altrettanto antica incisione, con l'implicito attacco al mondo accademico, spesso alle prese con questioni di lana caprina... Anche attuale, direi, no?
L'aspetto negativo è invece la mancanza di quella vicenda unificante, attorno ad un personaggio, ad esempio, che cionvolge tanto da non poter smettere di leggere. In effetti, ora che sono giunta a metà, l'entusiasmo è un po' calato.
Ma i personaggi sono deliziosi (fantastico Sam Weller!) e la fantasia creativa dell'autore inesauribile.
 

~ Briseide

Victorian Lady
Elisa, la tua amica insegnante aveva di sicuro in mente l'idea di comicità che oggi hanno i ragazzi. Molto diversa, in effetti, anche parecchio più grassolana ed esplicita. Il Circolo Pickwick in realtà è più ironico (e satirico, a tratti) che comico. Mi piace proprio questo sottile humor inglese, fatto di ammiccamenti al lettore. E' bellissimo l'episodio in cui Mr. Pickwick ritrova l'antichissima pietra con altrettanto antica incisione, con l'implicito attacco al mondo accademico, spesso alle prese con questioni di lana caprina... Anche attuale, direi, no?
L'aspetto negativo è invece la mancanza di quella vicenda unificante, attorno ad un personaggio, ad esempio, che cionvolge tanto da non poter smettere di leggere. In effetti, ora che sono giunta a metà, l'entusiasmo è un po' calato.
Ma i personaggi sono deliziosi (fantastico Sam Weller!) e la fantasia creativa dell'autore inesauribile.

Concordo in tutto TUNZZZ
 

Brethil

Owl Member
Spilla per ora non sono arrivata neanche a metà, però di certo gli episodi che più mi risultan simpatici sono quelli che coinvolgono Mr. Pickwick e il suo disastrato rapporto con l'universo femminile.
Ah, menzione d'onore al ritrovamento del suddetto addormentato su una carriola!!
 

darida

Well-known member
io non l'ho ancora iniziato, mi mancano un centinaio di pagine per finire quello che sto leggendo, quindi ancora una settimana circa, ma parlando ieri sera del libro di Dickens con una amica insegnante di inglese mi ha detto che secondo lei è divertente ma datato, in quanto fa riferimenti a personaggi e situazioni che non possono essere comprese ai nostri giorni. Voi che lo state leggendo che ne dite?

Oddio e' ironico, inglese... e diciamo che un lettore datato :mrgreen: si diverte di piu' :wink:
 
Uffà... ma perchè gli volete dare proprio questo agettivo... datato???? :W :W :W
Io lo trovo molto più carino e più bello di tutti Benni e Pennac mesi insieme... con quella sottile e delicata ironia nelle descrizioni e nell'intera narazione... è irresistibile. Leggendolo, mi sembra di stare in compagnia di un caro, vecchio zio (ma non datato!!!!). Stessa cosa allora si dovrebbe dire per J. Austen, per Twain e tanti altri bravi autori... E che cosa allora si dovrebbe dire di Cervantes e di Fielding (di nuovo torno e mi apello a lui, leggetelo, che vi stupirete per quanto è meraviglioso)? :OO :OO
 

Brethil

Owl Member
Darida mi sa che pure io sono datata allora! :YY
Concordo con Nicole, a me piace molto il modo in cui Dickens permea d'ironia tutti gli aneddoti e i mini-racconti che compongono questo libro e mi piacciono tutti i personaggi fino ad ora entrati in scena. Come si può non sorridere pensando ad un Jingle e al modo in cui parla e alla frignosissima livrea color mirtillo??? :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Brethil, che io sia "datata" è fuor di dubbio (per la cronaca, vado lietamente per i 42:rolleyes:). Ma vista l'esiguità di questo GL, in effetti mi sa che i gusti dei più sono altrove...:?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io lo inizio oggi :YY

volevo postare un appunto di Piergiorgio Bellocchio che mi ha colpito in particolare:

"Il lettore del nostro tempo, abituato a considerare la popolarità il segno quasi infallibile della cattiva arte, è fortemente tentato di applicare questa regola anche a Dickens. Si fa eccezione per un Tolstoj e oer un Dostoevskij, che peraltro conobbero una popolarità meno estesa (quella di Dickens fu dell'ordine di un Dumas e di un Sue), l'influsso dei quali sullo sviluppo della narrativa e delle idee del novecento è imparagonabilmente superiore a quello di Dickens. Ma quello che le masse del secolo scorso trovavano nei romanzi di Dickens le masse del novecento l'hanno trovato nel cinema, anche nelle opere di un altro artista inglese, dall'infanzia povera e infelice come quella di Dickens, Charlie Chaplin."
 

Brethil

Owl Member
Secondo me a suo tempo Dickens ebbe successo in quanto nei suoi scritti riportava quella che era la realtà in cui ogni lettore poteva ritrovarsi, aggiungendo ironia ed elementi di critica alla società in modo diretto.
Se lo confronto con un Dostoevskij la differenza è enorme, in quanto quest'ultimo tratta tematiche ben più complesse ed universali come i concetti di bene e male attraverso personaggi con connotazioni psicologiche dettagliate. Con queste premesse è ovvio che non ci può essere grande popolarità tra i contemporanei, insomma credo che mediamente si preferissero letture leggere e che strappassero anche qualche sorriso a mattoncini seriosi e non di così scorrevole lettura.
Se portiamo il tutto ai giorni nostri credo che un Tolstoj abbia più seguito di un Dickens semplicemente perchè fa acculturato citare Guerra e Pace piuttosto che Il canto di Natale che fa tanto libro per bambini :boh:
 

nici

New member
Sono al capitolo 4 e la lettura va avanti piacevole e mi strappa di tanto in tanto dei sorrisi.
Trovo che Dickens non sia affatto datato, i suoi personaggi con le loro caratteristiche non hanno età, giusto giusto venerdì scorso mi sono recata da un notaio che sembrava uscito direttamente da uno dei suoi libri (tra l'altro mentre mi leggeva attentamente i suoi atti io pensavo proprio a questa cosa....:wink:). Dickens mi fa questo effetto... vedo i suoi personaggi ovunque :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L'ho iniziato ieri e ho letto una trentina di pagine e mi sta incuriosendo, non dico che mi abbia ancora preso però mi intriga :)
 

elesupertramp

Active member
io sono arrivata più o meno a pag.70 e devo dire che finora non ha suscitato molto il mio interesse. Lo trovo noioso ed effettivamente un pò un datato oltre che, in alcuni passaggi, incomprensibile: per esempio, il racconto del tetro Jem, cosa vuole significare? :?
Lettura un pò faticosa, spero vivamente che più avanti prenda un'altra piega!
Sapete con quale entusiasmo ho aderito al GdL!!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io sto leggendo il racconto dello sconosciuto che usa quel bizzarro linguaggio a frasi smozzicate, io ho l'impressione che Dickens si riferisca a qualche personaggio in particolare della sua epoca, ma forse mi sbaglio, sarebbe interessante sapere com'è in inglese la parlata dello sconosciuto.
 

Brethil

Owl Member
L'aspetto negativo è invece la mancanza di quella vicenda unificante, attorno ad un personaggio, ad esempio, che cionvolge tanto da non poter smettere di leggere. In effetti, ora che sono giunta a metà, l'entusiasmo è un po' calato.
Ma i personaggi sono deliziosi (fantastico Sam Weller!) e la fantasia creativa dell'autore inesauribile.

Secondo te la vicenda unificante non potrebbe essere l'evolversi dei rapporti d Mr. Pickwick con la giustizia ?

E' complicato parlare stando attenti a non dir nulla che possa svelare troppo sugli sviluppi del libro :mrgreen::mrgreen:


Elesupertramp hai ragione, il racconto in sè non vuol dire granchè. Ancora non lo so, però penso e spero che alla fine Dickens leghi il tutto e ci faccia capire un po' di più sui numerosi raccontini che intervallano le vicende di Pickwick. Alcuni sono carini ma altri...bah!
 

nici

New member
Finito il decimo capitolo (quello della fuga in carrozza del signor Jingle e dell' inseguimento) mi sento proprio di dire che la parola chiave di questi racconti sia "ingenuità", perchè, viste le vicende, i protagonisti appaiono come dei veri e propri polli! Però ne emerge anche il valore positivo della benevolenza che loro dimostrano al prossimo sempre e comunque e la volontà di essere generosi e dare fiducia al primo sconosciuto che incontrano per la strada.
Questa è veramente una cosa d'altri tempi, se la si confronta con i giorni nostri...noi che siamo sempre sospettosi di tutto e tutti e crediamo (sappiamo) che dietro a una cosa bella ci sta sempre una fregatura! Nei secoli il genere umano ha fatto esperienza!
 

elesupertramp

Active member
Anch'io sono arrivata alla fine del decimo capitolo e devo dire che si è un pò ripreso...ma giusto un pò!
e sono completamente d'accordo con Nici sull'ingenuità dei protagonisti.
 
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