Formalmente la Chiesa non impone èproprio nulla, ma basta che la CEI parli e la nostra politica sembra un cagnolino al guinzaglio. A parte questo; gli interrogativi che proponi sono in una qualche misura condivisibili. Io non sono un giurista, ma questa sarebbe una soluzione praticabile? Testamento biologico dove di indicano le cure che si accettano e quelle no (fra quelle da rifiutare anche l'alimentazione artificiale); dei delegati, scelti dal soggetto ovviamente, che decidono (facciamo di indicarne almeno tre così una persona non ha un potere del genere) se la persona non è in grado di decidere; il testamento va rinnovato GRATUITAMENTE presso un apposito ufficio (in comune, all'ASL) ogni tot anni, per esempio 5; il malato ha diritto di cambiare idea in qualsiasi momento. Se queste condizioni sussistono tutte, non si potrebbe rispettare la volontà del malato senza che nessuno si intrometta o commenti?
Poi voglio fare un altro esempio e mi chiamo in causa direttamente: personalmente, solo a pensare di stare attaccato ad una macchina che mi nutre mi indigno. Io, a quel punto, mi considererei morto. In presenza di una mia volontà precisa e chiaramente espressa, diciamo 2 anni fa, calpesteresti il mio volere per tenermi lì, oppure staccheresti le macchine?
le tue proposte sono molto interessanti, un bel disegno di legge, io lo firmerei! per la gratuitá, mi sembra improbabile, ma in effetti auspicabile, soprattutto per le successive modifiche. Orrore sarebbe rendere economicamente proibitivo modificare la propria volontá di non curarsi. La coerenza non é un valore apprezzabile, ognuno deve essere libero di rivedere le proprie posizioni, sempre.
Quanto al tuo esempio, io non calpesterei proprio nulla. Quello che va bene a te, va bene a me, finché siamo Nikki e Vladimir, ossia due soggetti semi-sconosciuti che si confrontano con affetto distaccato. Se tu fossi il mio compagno, ammetto che la tentazione di indulgere in pratiche puramente egoistiche di mantenerti con me finché é possibile sarebbe fortissima. Non saprei, nelle situazioni ci si deve trovare. Certo che dallo shock non mi riprenderei piú!
Rimane ora da considerare la moltitudine di individui che non ricorrerebbero allo strumento del testamento biologico. Per queste persone, rimarrebbero invariati gli interrogativi di cui sopra. Ammetto che fra questi sarei compresa anch'io. La sola idea di fare telefonate, prendere appuntamenti, fare riunioni di consulenza, FIRMARE un documento che sancisce il mio desiderio di morte mi terrorizza. Credo che non lo faró mai, non per questioni ideologiche, ma per puro terrore. Non é generico timore della morte, ma qualcosa di piú complesso e spaventoso. Troppe nella mia vita ho creduto che tutto fosse perduto, invece non era cosí. Ho orrore della prospettiva di desiderare un giorno la morte. Paradossalmente, quando e se quel momento arriverá, prego (chi? cosa? mah..) di non esserci... appunto. Non posso provvedere in anticipo su questo argomento, non ne ho le qualitá psicologiche, ognuno ha i suoi limiti.
Dateli a Mizar questi poveri bimbi :W
lo hai detto!
a parte gli scherzi, caro Mizar, devo con rammarico schierarmi dalla parte di coloro che vorrebbero fare a tutti voi il "lavaggio del cervello".
L'aborto esiste
da sempre. E' probabilmente la pratica medica piú antica del mondo. Curioso il parallelismo con la piú antica fra le professioni. Un tempo qualche sciamano o qualche "strega" infilava due ferri e si stava a vedere che succedeva. Ora i progressi della medicina hanno portato miglioramenti anche in questo settore, si dice che le prospettive di vita e salute della paziente siano leggermente aumentate.
Non metto in dubbio che questi progressi siano stati finanziati e favoriti nell'ottica di schemi capitalistici/utilitaristici. Dopotutto, essendo stato il potere storicamente in mani maschili, tutto ció che é e che era esclusivamente femminile é stato portato avanti o bloccato solo guardando ad "altri" scopi, non certo il benessere delle interessate. Non per cattiveria, certo, ma semplicemente perché l'essere umano, misteriosamente, tende a considerare con serietá solo i problemi che lo coinvolgono personalmente.
Detto questo, le tecniche mediche per far uscire fisicamente quasi indenni queste poverine esistono, la necessitá di abortire esiste (spesso proprio su istanza di qualche maschietto), i casi della vita sono infiniti. Della vita degli altri (in questo caso, delle altre) non sappiamo proprio nulla, da dove arriva questo diritto di precludere la scelta di GESTIONE DEL PROPRIO CORPO? Perché é solo di questo che si tratta. Scelta censurabile quanto vuoi, io stessa ho opinione non pubblicabile su un forum on line di molti casi. Ma rimangono affari loro, e la mia opinione non conta nulla, il genere umano non ne soffre, né si estinguerá per questi casi. Tutto rimarrá uguale per la societá.
Tu dici che ci sono due vite in gioco. Io mi permetto di porre alla tua attenzione alcuni recenti studi, che sostengono che il cervello dell'embrione é l'ultima cosa che si forma, anzi termina la propria formazione dopo la nascita. Sembrerebbe che il neonato per i primi due mesi non abbia memoria, ossia che dimentichi facce, cose, gusti con solo poche ore di sonno. Non mi fraintendere. Voglio solo dire che l'embrione delle prime settimane é un agglomerato di cellule, ben lontano dal poter essere definito "persona fisica". E' vita in senso lato. Ma che cosa é la vita? In senso lato, allora, é vita anche la pianta, la foglia di erba..la formichina appunto. Vedi Mizar, io non lo so, ma posso immaginare che, mentre i piú di voi sono occupati a fondare e distruggere l'occidente, nella testa e nel corpo di una donna che ha concepito succedono tante cose, personali, imperscrutabili, sicuramente discutibili...ma da chi? La mia risposta é: solo da lei.
E rido quando certi governi fanno propaganda tragicomica in nome della vita e della libertá, rido come ogni volta in cui mi trovo di fronte a spettacoli gratuiti di falsitá e ipocrisia. Perché di solito sono gli stessi governi che mandano i giovani in guerra, gli stessi magistrati che ammorbidiscono i propri canoni di giudizio se la vittima di un pestaggio era un drogato o se la vittima di uno stupro ha peccato di ingenuitá. Gli stessi governi che ammettono la pena di morte e la tortura, magari commessi in altro territorio cosí la giurisdizione non sussiste ecc. ecc.... bla blabla E allora dove é questo grande rispetto della vita umana? esistente giá compiuta, vita in vita? Il rispetto assoluto lo dobbiamo avere solo quando la vita é potenziale? o solo quando il problema, essendo intrinsecamente discriminatorio,riguarda altri soggetti, che non prendono in ultima analisi alcuna decisione? per la serie, pensa forse l'ultimo firmatario della legge proibitiva, chi se ne importa, non sono realmente affari miei... e con la mente si sta giá occupando del prossimo passo di distruzione/costruzione dell'occidente.
Caro Mizar, quello che voglio dire é: ognuno ha i suoi ruoli, ed é giusto che in certe cose ognuno abbia la sua giurisdizione. E se qualcuno é una gran testa di ****o..poco male, sará il solo a soffrirne. la natura ha suddiviso le responsabilitá, sia fatta la sua volontá. Ultima osservazione: non si tratta di consentire a qualcuna di abortire. Lo fará comunque, con altri mezzi. Si tratta solo di offrire una assistenza sanitaria. E' cosí orribile? Una assistenza sanitaria che é offerta anche ai drogati dipendenti quando si tratta di somministrare metadone. La prestazione medica é data a tutti: ai mafiosi che sciolgono i bambini nell'acido, ai criminali piú inumani. Lo so che sono casi diversi, ma, vedi, purtroppo il nostro caso é unico nel suo genere, non esisstono termini di paragono, dobbiamo arrangiarci con le similitudini. Davvero asportare un agglomerato di cellule é cosí orribile e vergognoso da dover negare una qualsiasi assistenza sanitaria? A me sembra una severitá eccessiva, sospetta in considerazione della natura del gruppo sociale destinatario finale, storicamente non molto popolare, diciamo.