Dory
Reef Member
Accidenti quanto avete scritto! Che bello, ora mi leggo ben bene tutto.
Intanto rispondo al primo post di Luisa.
Certo! Allora, c'è questo bellissimo libro di Keith Devlin, che si intitola Il gene della matematica, che è diventato la mia Bibbia in merito. Credo che, se si vuole fare una storia della matematica, sia un must, perché parte proprio dagli albori, cioè da come il cervello umano abbia acquisito la capacità di fare matematica.
Comiciando proprio dalla A alla Z, la prima parola è Astrazione.
La capacità immaginativa, quella di evocare mentalmente oggetti e spazi che non sono direttamente percepibili con i sensi nell'istante presente, è il punto di partenza. Nel libro ci sono alcune teorie che ipotizzano uno sviluppo di tale capacità nell'uomo primitivo come risposta alle esigenze di ottimizzare la caccia.
Intanto rispondo al primo post di Luisa.
[...]
Forse prima di porci questa domanda sarebbe il caso di scoprire la sua storia. Come si è formata, evoluta, in che modo opera, perché è possibile affermare che in ogni nostra azione o pensiero c'è qualcosa di matematico.Perché è considerata il linguaggio di Dio.
Queste forse le domande più interessanti per il momento.Anche se la tua è forse la domanda per eccellenza.
Prima, vorrei cercare di capirla studiandone la storia. Che sia essa frutto di scoperta o invenzione cosa importa, ciò che conta è che questo "linguaggio" ci consente di scoprire ed/od interpretare l'universo che ci ospita. [..]
Certo! Allora, c'è questo bellissimo libro di Keith Devlin, che si intitola Il gene della matematica, che è diventato la mia Bibbia in merito. Credo che, se si vuole fare una storia della matematica, sia un must, perché parte proprio dagli albori, cioè da come il cervello umano abbia acquisito la capacità di fare matematica.
Comiciando proprio dalla A alla Z, la prima parola è Astrazione.
La capacità immaginativa, quella di evocare mentalmente oggetti e spazi che non sono direttamente percepibili con i sensi nell'istante presente, è il punto di partenza. Nel libro ci sono alcune teorie che ipotizzano uno sviluppo di tale capacità nell'uomo primitivo come risposta alle esigenze di ottimizzare la caccia.