Diritti umani e pena di morte

qweedy

Well-known member
#10ottobre
Giornata Mondiale contro la Pena di Morte


Dal 2003, il 10 di ottobre è un appuntamento fisso per la campagna globale contro la pena di morte.

Il tema di quest’anno è concentrare l’attenzione sul diritto ad un’adeguata rappresentanza legale per chi rischia la condanna a morte. Sono ancora molti i processi che terminano con la pena capitale per una scarsa difesa se non l’impossibilità di avere di avere una difesa.

Secondo La World Coalition against the death penalty in totale sono stati 142 i Paesi che hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica.

Sono 20 i Paesi in cui la pena capitale è regolarmente praticata. In Europa l'unico Stato è la Bielorussia.

Tra i venti paesi ci sono gli Stati Uniti, dove con la presidenza Trump si è deciso di dare il via libera all’esecuzioni federali dopo una sospensione durata 17 anni.

Grave la situazione in Cina dove i dati sulla pena di morte rimangono un segreto di stato, mentre tre stati del Medio Oriente – Iran, Iraq e Arabia Saudita – si collocano da anni tra i primi cinque stati per numero di esecuzioni.

https://www.rainews.it/dl/rainews/a...esi-a1098bda-1f1f-48fc-97b5-993b09724d13.html

IT-1.jpg


In "Fratelli tutti" Papa Francesco dichiara con chiarezza che «la pena di morte è inammissibile» e la Chiesa si impegna con determinazione a proporre che sia abolita in tutto il mondo.

«E' impossibile immaginare che oggi gli Stati non possano disporre di un altro mezzo che non sia la pena capitale per difendere dall’aggressore ingiusto la vita di altre persone».

"Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono dunque chiamati oggi a lottare non solo per l’abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà."

121166114_10160792994793499_2003518029951064645_o.jpg
 
Ultima modifica:

Shoshin

Goccia di blu
https://www.amnesty.it/appelli/liberta-per-nasrin/


Nasrin è stata "temporaneamente" liberata dalle autorità iraniane
a causa dell'emergenza Covid.
Le organizzazioni umanitarie denunciano
lo stato di degrado in cui tutti i detenuti
sono costretti a vivere nelle carceri decrepite di questo paese.
La parte buia dell'umanità si materializza in questa
realtà .
Tra le mura invalicabili e dolori tenuti nascosti
palpitano vite di cui non si sa più nulla.
Nasrin aveva iniziato uno sciopero della fame a favore
di tutte le donne e gli uomini privati della dignità,subito
interrotto per sopraggiunti problemi di salute.
 

qweedy

Well-known member
AZIONE URGENTISSIMA!
IRAN: Ahmadreza Djalali

Quando, dopo un mese di silenzio, il 24 novembre ha squillato il telefono nell’abitazione di famiglia a Stoccolma, Vida Merhannia ha ascoltato parole che non avrebbe mai voluto ascoltare.
Suo marito, lo scienziato in Medicina dei disastri, di passaporto iraniano e svedese Ahmadreza Djalali, l’ha avvisata che lo stavano trasferendo in isolamento, che l’esecuzione della condanna a morte sarebbe stata imminente e che quella avrebbe potuto essere l’ultima telefonata.

Vida ha immediatamente avvisato Amnesty International, gli amici e colleghi e i giornalisti ed è partita l’ultima disperata campagna per salvare la vita a un innocente, un imparziale uomo di Scienza, arrestato il 26 aprile 2016 e condannato a morte in via definitiva per spionaggio contro l’Iran per non aver voluto spiare per l’Iran.

L’Università del Piemonte Orientale, presso la quale Djalali trascorse un periodo di ricerca, è mobilitata; i premi Nobel hanno rilanciato l’appello del 2019 e così sta facendo Amnesty International, la cui petizione online sta per raggiungere le 200.000 adesioni solo in Italia. L’hashtag #saveahmadreza sta circolando ovunque, le pagine dei social si stanno riempiendo di candele accese.

Per firmare la petizione clicca qui 👇🏻
https://www.amnesty.it/.../iran-ricercatore.../

195833457-54c71d4d-cb48-485f-8be9-fe4a172666b0.jpg
 

qweedy

Well-known member
30 NOVEMBRE 2020. GIORNATA MONDIALE DELLE CITTÀ PER LA VITA, CITTÀ CONTRO LA PENA DI MORTE

Ogni anno, il 30 novembre centinaia di monumenti vengono illuminati nel mondo, come segno tangibile dell'adesione alla più grande mobilitazione contemporanea planetaria, nata con lo scopo di indicare una forma più alta e civile di giustizia eliminando la pena di morte, uno strumento altamente inumano oltre che inutile, dato che non funziona come deterrente e riduce gli Stati a meri esecutori di ingiustizia. La data è stata scelta perché ricorda la prima abolizione della pena capitale da parte del Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786, primo stato al mondo ad abolirla.

safe_image.php


Migliaia di monumenti in oltre 2.300 città, in tutto il mondo, si illumineranno per dire NO alla pena di morte, nel cuore di settimane importanti per la discussione e il voto in corso alle Nazioni Unite sulla moratoria della pena di morte.

https://www.santegidio.org/index.ph...lluminano-per-dire-no-alla-pena-di-morte.html



Ciascuno di noi può celebrare questa Giornata firmando l'appello per salvare la vita di Ahmadreza Djalali - che potrebbe essere messo a morte da un momento all'altro in Iran - cliccando qui 👇🏻
https://www.amnesty.it/.../iran-ricercatore-universitario...

Ringrazio di cuore chi ha già firmato. A volte firmare può salvare una vita, e a noi non costa nulla farlo.
 

qweedy

Well-known member
AZIONE URGENTISSIMA!
IRAN: Ahmadreza Djalali

Quando, dopo un mese di silenzio, il 24 novembre ha squillato il telefono nell’abitazione di famiglia a Stoccolma, Vida Merhannia ha ascoltato parole che non avrebbe mai voluto ascoltare.
Suo marito, lo scienziato in Medicina dei disastri, di passaporto iraniano e svedese Ahmadreza Djalali, l’ha avvisata che lo stavano trasferendo in isolamento, che l’esecuzione della condanna a morte sarebbe stata imminente e che quella avrebbe potuto essere l’ultima telefonata.

Vida ha immediatamente avvisato Amnesty International, gli amici e colleghi e i giornalisti ed è partita l’ultima disperata campagna per salvare la vita a un innocente, un imparziale uomo di Scienza, arrestato il 26 aprile 2016 e condannato a morte in via definitiva per spionaggio contro l’Iran per non aver voluto spiare per l’Iran.

L’Università del Piemonte Orientale, presso la quale Djalali trascorse un periodo di ricerca, è mobilitata; i premi Nobel hanno rilanciato l’appello del 2019 e così sta facendo Amnesty International, la cui petizione online sta per raggiungere le 200.000 adesioni solo in Italia. L’hashtag #saveahmadreza sta circolando ovunque, le pagine dei social si stanno riempiendo di candele accese.

Per firmare la petizione clicca qui 👇🏻
https://www.amnesty.it/.../iran-ricercatore.../

195833457-54c71d4d-cb48-485f-8be9-fe4a172666b0.jpg

Un'articolo sulla Stampa di oggi comunica che l'esecuzione è fissata per mercoledì mattina all'alba. L'impiccagione era in programma per martedì scorso e all'ultimo è stata spostata, dopo un altro precedente rinvio.

https://www.amnesty.it/appelli/iran-ricercatore-universitario-rischia-la-pena-morte/
 

qweedy

Well-known member
Rinviata per la terza volta l'esecuzione di Ahmadreza Djalali. Il medico iraniano-svedese condannato a morte in Iran, "è ancora in isolamento nel carcere di Evin", a Teheran.

Oggi l'Assemblea Generale dell'Onu sarà chiamata a esprimersi sulla risoluzione per la Moratoria universale della pena di morte.
Uccidere in nome della giustizia è una pratica non accettabile per la cultura giuridica di un Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria. La pena capitale inoltre è una misura inefficace come deterrente e ha conseguenze irreparabili in caso di errori giudiziari.
La Moratoria è la mitigazione, non la soluzione del problema. Ma è comunque un passo molto significativo e concreto.
 

qweedy

Well-known member
Oggi la sessione plenaria dell’Assemblea generale ha adottato per l’ottava volta una risoluzione per una moratoria delle esecuzioni, in vista della completa abolizione della pena capitale, con 123 voti a favore.
Nel 2007, il primo anno in cui era stata adottata, la risoluzione aveva ottenuto 104 voti.
L’ultima volta, nel 2018, era stata votata da 121 stati.

Una minoranza di stati, 38, ha votato contro e 24 si sono astenuti. Otto paesi erano assenti.

New-Hampshire-death-penalty-santegidio-colosseo1.jpg


Le analisi di Amnesty International mostrano che l’uso della pena di morte è in declino a livello globale. Nel 2019 il numero delle esecuzioni confermate è stato il più basso in almeno 10 anni e condanne a morte sono state eseguite in soli 20 stati.

Tuttavia, alcuni stati vanno in controtendenza. Nel 2019 in Iraq, Arabia Saudita, Sud Sudan e Yemen le esecuzioni sono aumentate rispetto al 2018, Bahrein e Bangladesh le hanno riprese dopo un anno di pausa e nelle Filippine è stata presentata una legge per la reintroduzione della pena capitale.
Nel 2020 il governo federale degli Usa ha ripreso a eseguire condanne a morte, ben 10, dopo una pausa di 17 anni.

Le risoluzioni dell’Assemblea Generale non sono vincolanti ma hanno forte valore morale e politico. Stavolta a mettere il testo sul tavolo dei negoziati sono stati Messico e Svizzera per conto di una task force interregionale.
 

Shoshin

Goccia di blu
"Lisa Montgomery, che ha oggi 53 anni, è condannata a morte per l’omicidio efferato di una donna incinta all’ottavo mese, allo scopo di rapire la bambina che portava in grembo. La bambina è sopravvissuta e oggi ha 16 anni.
Lisa ha sempre sofferto di mai risolti disturbi mentali e di ripetuti abusi sessuali in ambito familiare, sin dall’infanzia. Secondo il Death Penalty Information Center, l’ultima donna ad essere giustiziata dal governo federale è stata Bonnie Heady, uccisa nella camera a gas nel 1953.

Oltre 1.000 avvocati hanno firmato lettere che esortano Donald Trump a commutare la condanna a morte di Lisa in ergastolo, indicando le sue diagnosi di gravi malattie mentali.

“I lettori spesso confondono la clemenza con l’indulto nei casi di pena di morte”, lo ha affermato Sandra Babcock, professore di diritto presso la Cornell Law School e direttrice di facoltà del Cornell Center on the Death Penalty Worldwide, che sta lavorando per ritardare l’esecuzione della Montgomery in modo che i suoi avvocati possano presentare una petizione di clemenza. “Non stiamo chiedendo che sia assolta dalla colpa. Quello che le chiediamo è che sia perdonata ” ha poi aggiunto. L’esecuzione di Lisa è attualmente rinviata al 12 gennaio 2021 perché i suoi avvocati si sono ammalati di COVID-19, che però sperano di poter mostrare gli elementi di prova ed appello a difesa di Lisa. Sarebbe la prima donna in 67 anni ad essere giustiziata dal governo federale.
Nella vicinanza a chi non può cessare di soffrire per un crimine ingiusto ed odioso, siamo fermamente consapevoli che nessuna riparazione può venire mettendo a morte ancora un essere umano, una donna nella condizione di massima fragilità. Non esiste giustizia senza la vita. Non esiste giustizia senza considerare, di fronte al male più grande, le ragioni della misericordia.
Chiediamo a chi può decidere per la vita di fermarsi e considerare, come sempre più sta accadendo nel mondo, ogni misura alternativa disponibile di giustizia e clemenza."

Anche la Comunità di S Egidio ha raccontato la storia di questa donna ,invitando a firmare una petizione per salvarle la vita.
Quella vita che per lei è iniziata nel buio degli abusi e delle violenze.
 

qweedy

Well-known member
Ci sono alcuni casi in cui la pena di morte risulta ancora più terribile, ed è quando il condannato ha problemi mentali gravi.
Nessuna riparazione può venire mettendo a morte un essere umano, in questo caso una donna nella condizione di massima fragilità. Lisa ha sempre sofferto di mai risolti disturbi mentali e di ripetuti abusi sessuali in ambito familiare, sin dall’infanzia. In tutto il mondo civile in questi casi la persona viene trasferita in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario, dove sconta la pena e si tenta di curarla.

Purtroppo Trump ha voluto lasciare il segno, accelerando e anticipando le esecuzioni federali prima dell'insediamento del suo successore. 13 esecuzioni federali in 7 mesi, una cifra sbalorditiva e senza precedenti.
Quest'anno è la prima volta nella storia degli Stati Uniti in cui il Governo federale ha condotto un numero di esecuzioni maggiore rispetto a quelle condotte da tutti gli Stati dell’Unione messi insieme.
Ed è la prima volta in 130 anni che le esecuzioni capitali non vengono sospese nel periodo di transizione presidenziale, ma anzi vengono anticipate.
Il neoeletto presidente Biden si è impegnato con il suo mandato a bloccare tutte le esecuzioni a livello federale, come aveva fatto Obama.

Il sistema fortemente discriminatorio su base razziale della pena capitale in America è confermato anche dall’ultimo rapporto del Death penalty information center rilasciato lo scorso settembre. Secondo i dati del rapporto, dal 1977 - quando la pena capitale è stata reintrodotta - 295 afroamericani sono stati giustiziati per l’omicidio di vittime bianche, solo 21 bianchi sono stati giustiziati per l’uccisione di vittime afroamericane. Delle 57 persone detenute al momento nel braccio della morte federale, 34 sono di colore. Alcuni di loro sono stati condannati da giurie composte esclusivamente da membri bianchi.

Qui si possono firmare gli appelli per Lisa Montgomery:

https://nodeathpenalty.santegidio.org/appelli/lisa-montgomery/

https://www.amnesty.it/usa-appello-fermare-esecuzioni-federali/

https://www.amnesty.it/appelli/ferm...pYz3ToAcVQs5fFYtt5QdhSO3QiBRvFwikNFbvX2osILVY
 
Ultima modifica:

qweedy

Well-known member
«Lisa non è la peggiore tra i peggiori assassini. È la più distrutta tra le persone distrutte. Questa è la storia di una donna profondamente malata di mente a causa di una vita fatta di torture e violenze sessuali».

Qui un articolo molto interessante di Roberta Aiello contro la pena di morte, partendo dalla storia di Lisa, da cui più sotto estrapolo alcune frasi:

https://www.valigiablu.it/contro-la...kRoVkZs0R99faNCwCdDZcEp5mEBlASPaVDjjsjMkn5Izw

Dal 14 luglio 2020 ad oggi hanno avuto luogo dieci esecuzioni federali. Altre 3 sono in programma nei prossimi giorni, Lisa Montgomery il 12 gennaio e il 14 e il 15 gennaio rispettivamente Corey Johnson e Dustin Higgs,
Tutti i detenuti messi a morte nel 2020 avevano 21 anni, se non meno, quando hanno commesso il reato per il quale sono stati condannati alla pena capitale e uno o più problemi relativi a malattie mentali, lesioni cerebrali, danni cerebrali dello sviluppo o ritardo mentale, gravi traumi infantili, abbandono e/o abusi.

Le esecuzioni di persone con disabilità mentali e intellettive sono state portate avanti nonostante violino il diritto e gli standard internazionali.

Le dieci esecuzioni federali avvenute da luglio a dicembre 2020 hanno incluso, infatti, il primo nativo americano (Lezmond Mitchell) messo a morte dal governo per l'omicidio di un membro del suo stesso gruppo, ignorando la sovranità tribale che consente forme alternative di punizione; le prime esecuzioni federali, dopo 68 anni, di condannati a morte adolescenti al momento del reato (Christopher Vialva e Brandon Bernard); la prima esecuzione federale in 57 anni per un crimine commesso in uno Stato che ha abolito la pena di morte, l'Iowa (Dustin Honken); le prime esecuzioni, dopo più di un secolo, nel periodo di transizione da una presidenza all'altra.
In alcuni casi le esecuzioni sono state effettuate nonostante familiari delle vittime, pubblici ministeri e anche uno dei giudici che avevano presieduto il processo fossero contrari.
 

qweedy

Well-known member
Poche ore fa è arrivata la notizia che il giudice ha concesso la sospensione della pena capitale di Lisa Montgomery per valutarne le capacità mentali.

Il giudice James Hanlon, del distretto meridionale dell'Indiana, ha ordinato la sospensione, citando la necessità di valutare le capacità mentali di Montgomery. "Le informazioni presentate alla Corte contengono numerose prove che lo stato mentale della Signora Montgomery è così lontano dalla realtà che non può comprendere razionalmente il motivo della sua esecuzione", ha scritto il giudice. Il tribunale fisserà la data di una nuova udienza per valutare lo stato mentale della condannata.

La decisione è stata accolta con soddisfazione dai vescovi statunitensi e dalla Comunità di Sant'Egidio. La Comunità di Sant'Egidio auspica "fortemente che il provvedimento, motivato dalla necessità di verificare lo stato di salute mentale di Lisa, evolva verso la sospensione definitiva della sentenza e le venga risparmiata la vita". Perché questo avvenga "chiede di continuare ad aderire all'appello promosso su www.santegidio.org, che in pochi giorni ha già raccolto migliaia di firme". Il coinvolgimento dell'opinione pubblica italiana e internazionale "è essenziale nella battaglia per la vita di Lisa e di tutti coloro su cui pende la minaccia di esecuzione della pena capitale, negli Stati Uniti e nel mondo", continua Sant'Egidio.

https://www.santegidio.org/pageID/3...la-campagna-perché-la-sua-vita-sia-salva.html

https://nodeathpenalty.santegidio.org/appelli/lisa-montgomery/
 
Alto