47° Minigruppo - Una donna di Sibilla Aleramo

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Minerva6

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Darida,tu sei stata fortunata come donna,moglie e madre,sei soddisfatta e appagata di te stessa e della tua vita (si capisce da tutto ciò che scrivi :)).
Sarà per questo che non sei riuscita ad appassionarti alla storia.Poi tu sei molto solare ed estroversa,quindi posso capire che ti sia intristita.
Invece io sono tendente al pessimismo e la mia empatia è stata soprattutto con gli stati d'animo dell'Aleramo,con le sue sofferenze,la sua difficoltà a vivere serenamente…mi ci sono ritrovata molto.
Poi in questo periodo ho bisogno di maggiore libertà e vorrei allontanarmi dalla mia realtà quotidiana,dunque ho vissuto con lei i tormenti e la voglia di fuggire lontano alla ricerca del benessere interiore.
Ovviamente, non essendo ancora madre,non ho potuto immedesimarmi in questo ruolo.La sua scelta di abbandonare il figlio è stata la conseguenza del suo dolore,altrimenti avrebbe rischiato di tentare di nuovo il suicidio o di finire per impazzire (e così l'avrebbe perso lo stesso).Purtroppo i tempi non le hanno permesso di riaverlo con sé.Ho trovato in rete queste notizie,riguardanti il figlio che poi non è voluto più riunirsi alla madre.Non posso dargli torto,ma neppure ragione.Secondo me,dopo aver letto il libro,avrebbe dovuto capire la difficile scelta.Parlo da figlia e credo che io l'avrei fatto,soprattutto dopo aver appreso l'episodio della violenza (ma forse per una donna sarebbe stato più facile accettare e comprendere).
Civitanova Immagini e Storie - Ricciotti Fucchi sul n. 1
 
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Minerva6

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Non conoscevo Sibilla Aleramo, e ringrazio Minerva6 per avermi invitata al minigruppo, se non fosse stato per te non avrei mai letto questo libro.:HIPP

Sono lieta che sia piaciuto anche a te e che entrambe abbiamo avuto la possibilità di conoscere questa scrittrice.
Magari in futuro ci leggiamo qualche altra cosa insieme.
 

Minerva6

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per ampolloso intendo ricerca enfatica della frase -mi rendo conto dell'epoca in cui e' stato scritto- ma questo non toglie che alla lunga possa risultarmi pesante. Inoltre questo modo di scrivere mi ha fatto perdere di vista un paio di passaggi fondamentali -nel senso che ci sono arrivata con calma, al capitolo successivo, ma questo potrebbe essere per manifesta tonteria, mia :mrgreen:-

snob,be' fa parte del pacchetto all inclusive di cui sopra
Saro' diventata insensibile con il tempo ma questo romanzo ,nel quale ho cercato l'immedesimazione -in quanto donna- fin dalle prime pagine, non me ne ha data. Non riesco a rapportarlo con i tempi, forse e' una questione di percorso personale, forse piu' che insensibile-perche' alla fine non mi ci sento- potrei dire di aver trasferito la mia sensibilita' sull'individuo, e confermo il mio disappunto (?) sul gesto finale dell'abbandono del figlio che non mi riesce in alcun modo di considerare "eroico". tanto amore per lasciarlo nelle mani dell'uomo, il padre, individuo tra i piu' disprezzati?...mmh :)
Per quanto riguarda l'omissione dei nomi e' la cosa che mi ha disturbata meno, non ne ha usato nessuno, una scelta coerente.

Ho evidenziato le parti in cui voglio risponderti.
A me invece lo stile è sembrato molto scorrevole e attuale. Forse qualche passaggio era un po' contorto,ma mi sono lasciata prendere troppo dall'immedesimazione e l'ho assorbito senza problemi.
Anche per me l'abbandono del figlio non è stato affatto un gesto eroico,ma una decisione sofferta ed inevitabile per lei e per la sua salute psichica.
La mancanza dei nomi mi ha dato un po' fastidio perchè mi sarebbe piaciuto conoscere meglio le persone con cui ha avuto a che fare,senza dover andare a fare ricerche personali per soddisfare la mia curiosità.
 
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Minerva6

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Qui lascio ancora aperto così anche Nerst potrà aggiungere la sua.
E sicuramente a me verranno in mente altre cose da scrivere...in realtà ne ho già tante,ma vorrei trovare la forma migliore per esprimerle e condividerle con voi.
 

Nerst

enjoy member
Scusate il ritardo, sono stata impossibilitata nell' utilizzo della connessione internet.

Ho letto i vostri commenti e ho capito che la maggior parte di voi (che siano madri o no) non hanno condiviso l' epilogo riferito all' abbandono del figlio. All' inizio non l' ho capito neanche io, ma poi mi sono tornate alla mente tantissime donne che per pregiudizi, hanno dovuto fare la stessa cosa. La prima che mi è tornata in mente è stata Montassori, che per stare vicino al figlio avuto al di fuori del matrimonio, ha dovuto accettare il compromesso di farlo crescere come se fosse suo fratello. Come si può? La condizione può sembrare diversa, ma qui c' è una prova di forza sofferta: l' insegnamento che si vuole dare è che un essere umano non può opprimere un altro, mai.
Lo si può capire o no, ma il fine è assai nobile.
 

darida

Well-known member
Ho evidenziato le parti in cui voglio risponderti.
A me invece lo stile è sembrato molto scorrevole e attuale. Forse qualche passaggio era un po' contorto,ma mi sono lasciata prendere troppo dall'immedesimazione e l'ho assorbito senza problemi.
Anche per me l'abbandono del figlio non è stato affatto un gesto eroico,ma una decisione sofferta ed inevitabile per lei e per la sua salute psichica.
La mancanza dei nomi mi ha dato un po' fastidio perchè mi sarebbe piaciuto conoscere meglio le persone con cui ha avuto a che fare,senza dover andare a fare ricerche personali.

per lo stile ampolloso che dire...si vede che tu sei piu' ottocentesca di me :mrgreen:
Per l'abbandono del figlio, devo ammettere che mi manca la capacita' di calarmi nella parte dell'autrice e per quanto me ne rammarichi non riesco a comprenderla.

Non amo molto le biografie, non mi interessa il resoconto della loro vita considero gli scrittori mezzi per il mio piacere personale :paura: certo che detto cosi fa un certo effetto :mrgreen:
Naturalmente con tutte le eccezioni del caso, figurati se non ho ficcanasato, per dirne uno, tra gli affari del nostro caro doc:wink:
 
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Minerva6

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Membro dello Staff
per lo stile ampolloso che dire...si vede che tu sei piu' ottocentesca di me :mrgreen:
Per l'abbandono del figlio, devo ammettere che mi manca la capacita' di calarmi nella parte dell'autrice e per quanto me ne rammarichi non riesco a comprenderla.

Non amo molto le biografie, non mi interessa il resoconto della loro vita considero gli scrittori mezzi per il mio piacere personale :paura: certo che detto cosi fa un certo effetto :mrgreen:
Naturalmente con tutte le eccezioni del caso, figurati se non ho ficcanasato, per dirne uno, tra gli affari del nostro caro doc:wink:

Lo dico sempre che sono nata nel secolo sbagliato :wink:.

Sei una forza :mrgreen: !
 

Minerva6

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Membro dello Staff
Scusate il ritardo, sono stata impossibilitata nell' utilizzo della connessione internet.

Ho letto i vostri commenti e ho capito che la maggior parte di voi (che siano madri o no) non hanno condiviso l' epilogo riferito all' abbandono del figlio. All' inizio non l' ho capito neanche io, ma poi mi sono tornate alla mente tantissime donne che per pregiudizi, hanno dovuto fare la stessa cosa. La prima che mi è tornata in mente è stata Montassori, che per stare vicino al figlio avuto al di fuori del matrimonio, ha dovuto accettare il compromesso di farlo crescere come se fosse suo fratello. Come si può? La condizione può sembrare diversa, ma qui c' è una prova di forza sofferta: l' insegnamento che si vuole dare è che un essere umano non può opprimere un altro, mai.
Lo si può capire o no, ma il fine è assai nobile.

Non ricordavo l'episodio del figlio della Montessori (ho visto pure la miniserie tv qualche anno fa).

Da parte mia ho capito la scelta della Aleramo,che è stata di certo sofferta.Come ho già scritto è stata inevitabile,altrimenti avrebbe rischiato di impazzire o tentare di nuovo il suicidio.
Non saprei dire però,se fossi stata già mamma,come avrei valutato la cosa :??.
Mi è dispiaciuto che il figlio poi non ha voluto più avere a che fare con lei,al contario della Montessori che in questo è stata più fortunata (il suo,una volta divenuto maggiorenne,decide di andare a vivere con lei,però come un nipote -ho trovato io-).
 

annelliot

New member
Io ho avuto l'impressione che la Aleramo non abbia fatto una scelta così consapevole rispetto all'abbandono del figlio, lei voleva lasciare solo il marito: "le leggi" del tempo hanno poi stabilito che il figlio dovesse restare al padre ma magari se fosse vissuta in un'epoca diversa non sarebbe andata così. Insomma, secondo me la scrittrice non ha mai voluto abbandonare il figlio e quando è partita l'ha fatto nella convinzione che si sarebbero riuniti
 

Minerva6

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Io ho avuto l'impressione che la Aleramo non abbia fatto una scelta così consapevole rispetto all'abbandono del figlio, lei voleva lasciare solo il marito: "le leggi" del tempo hanno poi stabilito che il figlio dovesse restare al padre ma magari se fosse vissuta in un'epoca diversa non sarebbe andata così. Insomma, secondo me la scrittrice non ha mai voluto abbandonare il figlio e quando è partita l'ha fatto nella convinzione che si sarebbero riuniti

Certo,annelliot...lei sperava sempre di poter riavere il figlio con sè.E ha lottato per ottenerlo.Per questo non me la sento di condannarla.
La scelta di abbandonarlo per lei all'inizio era solo temporanea,le serviva solo di lasciare il marito per recuperare la stabilità psichica e la tranquillità per continuare a vivere.Ma non potendo portare il bambino con sè,dovette lasciarlo inevitabilmente al padre.
Quello che io non ho capito è il perchè poi il figlio non abbia voluto ricongiungersi a lei,come fece invece quello della Montessori.Probabilmente è stato plagiato dal padre,dalla zia e dalla nonna.Anche se immagino che per un bambino piccolo sia difficile accettare che la mamma tanto amata se ne vada via.
 

Nerst

enjoy member
Leggo che quello che ci ha più colpite è stato la separazione madre/figlio. Ma questo non può oscurare tutte le altre pagine lette, che riportano i sopprusi, le minacce e il voler sopprimere una mente brillante che voleva parlare al mondo, e perchè poi? Per gelosie di uomini sulle donne?

Quello che è calcato nel libro è che si cercava di tenere a freno la mente femminile, perchè il terrore del mondo maschile era che una donna potesse essere riconosciuta più intelligente del più stupido degli uomini.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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No,Nerst,non credo sia quello che ci ha colpito di più (almeno non lo è stato per me),solo che essendo la parte finale ci è venuto più facile commentarla tutte.
Hai ragione,a quell'epoca si voleva tenere la donna frenata da ogni ambizione e si preferiva vederla a casa a fare solo la moglie e la madre.
La Aleramo si sentiva stretta nel ruolo di moglie,soprattutto perchè il matrimonio non è stato d'amore (anche se all'apparenza,vista la sua giovane età,si era illusa di essere amata e forse di amare lei stessa il suo "carnefice").
Era uno spirito libero e tale doveva restare per sopravvivere,anzi vivere.
 

Nerst

enjoy member
Scusami, mi sono espressa mele, ho letto i commenti e li ho trovati altamente sensibili al tema madre/figlio. Alcune di noi non sono madri, altre si, per questo mi incuriosisce leggere i vari punti di vita, ma credo che il pensiero che accomuna tutte noi è "meno male che sono nata anni dopo" anche se in alcune occasioni ci si scontra ancora con alcune idee arcaiche legate all' universo femminile.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Non devi scusarti,avevo inteso male io.

Certamente è un bene essere nate dopo,ma vuoi mettere la soddisfazione se fossimo state delle donne di quell'epoca (o anche prima) capaci di fare qualcosa per cui essere ancora oggi ricordate :wink:?
 

darida

Well-known member
Leggo che quello che ci ha più colpite è stato la separazione madre/figlio. Ma questo non può oscurare tutte le altre pagine lette, che riportano i sopprusi, le minacce e il voler sopprimere una mente brillante che voleva parlare al mondo, e perchè poi? Per gelosie di uomini sulle donne?

Quello che è calcato nel libro è che si cercava di tenere a freno la mente femminile, perchè il terrore del mondo maschile era che una donna potesse essere riconosciuta più intelligente del più stupido degli uomini.

Hai ragione Nerst, la tua e' un'ottima osservazione, io faccio parte delle chiocce :mrgreen:e da questo non posso prescindere; e' innegabile tuttavia quel che accadde ai tempi nei confronti delle donne, specie a quelle...con una marcia in piu' :wink: a quello che in misura minore, ma neanche poi tanto in altre parti del mondo, accade ancora oggi.
Per l'ultima volta, che non voglio annoiare, rimarco il mio dispiacere per non aver colto con il giusto peso questa riflessione nelle parole dell'autrice :)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ragazze,se qui non abbiamo più nulla da aggiungere,io chiuderei.

Prendendo spunto dal titolo del film su Aleramo e Campana,"Un viaggio chiamato amore",possiamo dire che il nostro è stato un (breve) viaggio chiamato amicizia :wink:.
Grazie della compagnia :) !
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Io quello che dovevo dire l'ho detto, quindi anche per me si può chiudere!:wink:

Anch'io vi ringrazio per la compagnia! A presto!
 
G

giovaneholden

Guest
Chiudo con alcune considerazioni a margine di questo minigruppo in cui è stato un piacere avere la vostra compagnia :mrgreen: Al di là dell'uso di alcuni termini un pò obsoleti nell'italiano moderno,ma ricordiamoci che i romanzi stranieri noi spesso li leggiamo in una traduzione attuale che sicuramente perde rispetto all'originale,una donna rimane un'opera fondamentale sulla condizione femminile dell'epoca in cui è stato scritto,che denota il grande coraggio e la grande libertà della Aleramo come apripista di una condizione di parità ben lungi dall'essere raggiunta pienamente ancor oggi,non dico nel mondo extraeuropeo,ma nella stessa nostra nazione,malgrado gli enormi passi avanti fatti. Chiudo citando dall'ultima pagina " Spero qualcosa?No. Forse domani può giungermi una nuova ragione di esistenza,posso conoscere altri aspetti della vita, e provare l'impressione di una rinascita,d'un sorriso nuovo su tutte le cose. ma non attendo nulla. Domani potrei anche morire... E l'ultimo spasimo di questa mia vita sarà stato quello di scrivere queste pagine."
 

Nerst

enjoy member
Anche per me questo è stato un rinnovo di condivisione di pensieri.
Alla prossima lettura! :HIPP
 

darida

Well-known member
Si puo' chiudere anche per me, ho detto tutto quello che avevo da dire, non ho davvero trattenuto niente :wink:
E' stato un piacere ragazze...e ragazzi :mrgreen: come sempre :D
 
Stato
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