XCII GdL - La prigioniera di Marcel Proust

elisa

Motherator
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pagina 166

La cosa che mi incuriosisce molto è la libertà di pensiero di Albertine e dell'ambiente in cui è inserita, perché vivere con un uomo solo e la sua governante non era molto usuale in quei tempi
 

Spilla

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La cosa che mi incuriosisce molto è la libertà di pensiero di Albertine e dell'ambiente in cui è inserita, perché vivere con un uomo solo e la sua governante non era molto usuale in quei tempi

Se pensi ad Albertine come a un uomo, tutto ha più senso :mrgreen:

Cioè, non tutto :?. Però ospitare un "amico" non era sicuramente così disdicevole :??
 

elisa

Motherator
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pagina 184

Proust scrive un trattato sul mentire e sulla menzogna, molto sottile ed interessante, soprattutto istruttivo :mrgreen:
 

isola74

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Di trattati ne scrive abbastanza. ..... non sempre sono il massimo della coerenza peró. ....:?? ..come quello che sto leggendo adesso sul voler restare con Albertine dicendo di volerla lasciare. ...
 

Spilla

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Sono circa a metà libro

Belle invece le parti sulla morte di Bergotte, in cui viene immortalato un quadro di Vermeer, e su quella di Swann. Proust è orgoglioso di essere colui grazie al quale Swann non verrà dimenticato. Poco modesto, in effetti, ma consapevole del suo valore di scrittore :wink:
 

velvet

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Fino a pagina 112

Il sentimento del protagonista si divide tra ricerca della serenità familiare e godimento di quei momenti di tranquillità come le serate tra le chiacchiere e le pagine sull'ammirazione del sonno di Albertine e invece le sofferenze dettate dalla gelosia, dal mancato controllo totale sulla vita dell'amata. Anche io non riesco a capire se è Proust a farsi tante paranoie o se effettivamente Albertine gliene dia motivo. Comunque nessuno dei due mi pare particolarmente apprezzabile nel carattere né nel comportamento.
 

Spilla

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Infatti, mi lascia sempre perplessa la quasi totale mancanza di autocritica in Proust. Lui che non ha difficoltà ad indagare la minima debolezza in chi gli sta intorno, sembra autoassolversi molto serenamente da comportamenti che sono paradossali, almeno ai miei occhi :?
 

elisa

Motherator
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pagina 281

io sono alla festa dei Verdurin, la solita gente, le solite cose, il solito Charlus...trovo invece molto belle tutte le descrizioni artistiche e i pensieri riferiti all'arte. Proust era raffinato quanto pettegolo
 

ayuthaya

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Resterò il fanalino di coda di questo gruppo... E zero tempo per commentare! Però vi sto leggendo con piacere...
 

elisa

Motherator
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pagina 365

io invece vado via a spron battuto, non manca molto al finale, il libro è scorrevole ed interessante, perché descrive la quotidianità delle finzioni in modo così dettagliato da parere un saggio psicologico. Finita la farsa dai Verdurin son passata alla farsa con Albertine
 

Spilla

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Oggi sono in stand-by a causa di un virus (o sarà un'intossicazione? :W) che mi ha messo al tappeto e mi ha impedito di leggere :W:W
 

isola74

Lonely member
Finito stanotte in nave, di ritorno da Napoli .
Lettura tutto sommato agevole.
A domani per il commento.
 

isola74

Lonely member
Commento finale- piccolo spoiler

Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede.


Il quinto volume dell'opera è una specie di saggio sulla gelosia, un continuo esercizio da parte dell'autore nel mettersi alla prova, nello spingersi oltre i suoi limiti di sopportazione, per poi fare marcia indietro, ai primi dubbi e paure.
Lo ammetto, in più di una pagina l'ho trovato molto antipatico, con questa smania di tenere legata a se Albertine, di volerla controllare a tutti i costi, sospettando mille menzogne e tradimenti e allo stesso tempo temendo di conoscerli. Il solito Marcellino che che non sa decidersi in pratica....
Mano mano che si prosegue nella lettura, però, (che è abbastanza agevole stavolta) si capisce che è lui il vero prigioniero, tant'è che non riesce mai a portare a termine i suoi proposit di troncare, mentre sarà lei alla fine che riuscirà a scappare.
La figura di Albertine invece è difficile da interpretare: è sincera? ne dubito....
Comunque, per amor di completezza va detto che , se pure il tema centrale del racconto è la gelosia e il rapposrto morboso tra i due, c'è, come sempre, tanto altro. Si resta quasi sempre chiusi in casa (tranne che per andare alla serata dei Verdurine) eppure Proust sa farci spaziare tra l'arte, la musica, la moda, il folclore.... è un maestro in questo, strepitoso!


PS lancio una proposta: poichè sono curiosa, non potremmo leggere La fuggitiva prima di un anno? magari dopo l'estate....:wink:
 
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elisa

Motherator
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pagina 386

mi mancano esattamente 41 pagine e poi lascerò l'amico Proust alla grande creatività osservativa, perché è uno che crea la realtà mentre la osserva e questo ci permette di guardarla con altri occhi, così come i pensieri, anche i più banali, diventano universali, raccontati da lui. Il burbero Nabokov non lo sopportava, ma io me ne infischio, perché lo adoro ogni libro di più :)
 

velvet

Well-known member
bellissime le pagine dedicate al cibo di strada e ai rumori che entrano nella sua camera causati dalla vita commerciale e sociale che si svolge in strada.

Pare che queste pagine non siano da leggere solo come una parentesi di folklore locale, ma ci sono diversi riferimenti e doppi sensi erotici, nelle grida dei venditori ambulanti riportate.
Lo stesso proust invita a interpretare in questo modo questa parte quando dice che (riporto a memoria, non ho il libro sottomano) che lascia Albertine addentrarsi nei pericoli e tentazioni della strada per poi farla tornare a lui e alla tranquillità della casa.

Ho le note eh, non l'ho dedotto da sola... :mrgreen:
 
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