Ondine
Logopedista nei sogni
Charlotte è stata una rivelazione per me, sia come donna che come artista.
I suoi dipinti mi piacciono moltissimo, mi piace la pittura espressionista, una pittura che vada oltre l’oggettiva descrizione della realtà e su cui riversare il proprio stato d’animo, per cui i colori di questa pittura sono intensi e il suo significato è profondo.
Ci vedo dentro molto Chagall per lo stile e il colore e Modigliani per la forma degli occhi a mandorla (distinguibile forse meglio in altri suoi autoritratti).
Questo autoritratto in particolare lo vedo diverso da tutti gli altri suoi autoritratti, ha uno stile unico, con i lineamenti più in rilievo (gli altri suoi autoritratti sono più sfumati), mi piacciono i colori corposi, il marrone dei capelli che sembra quasi sia velluto, l’ambrato del viso che crea un bellissimo contrasto col verde degli occhi e il rosa aranciato della bocca.
Ma di più mi colpisce lo sguardo, uno sguardo che mi trasmette malinconia, tristezza, rassegnazione, ma sono inevitabilmente condizionata dalla biografia scritta da David Foenkinos che ha scelto come copertina del suo libro proprio questo autoritratto di Charlotte.
I suoi dipinti mi piacciono moltissimo, mi piace la pittura espressionista, una pittura che vada oltre l’oggettiva descrizione della realtà e su cui riversare il proprio stato d’animo, per cui i colori di questa pittura sono intensi e il suo significato è profondo.
Ci vedo dentro molto Chagall per lo stile e il colore e Modigliani per la forma degli occhi a mandorla (distinguibile forse meglio in altri suoi autoritratti).
Questo autoritratto in particolare lo vedo diverso da tutti gli altri suoi autoritratti, ha uno stile unico, con i lineamenti più in rilievo (gli altri suoi autoritratti sono più sfumati), mi piacciono i colori corposi, il marrone dei capelli che sembra quasi sia velluto, l’ambrato del viso che crea un bellissimo contrasto col verde degli occhi e il rosa aranciato della bocca.
Ma di più mi colpisce lo sguardo, uno sguardo che mi trasmette malinconia, tristezza, rassegnazione, ma sono inevitabilmente condizionata dalla biografia scritta da David Foenkinos che ha scelto come copertina del suo libro proprio questo autoritratto di Charlotte.