Il Giornalino di Forumlibri - N. 17 - luglio 2023

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Leggendo e rileggendo
Bei consigli.
Appena mi ritiro sul Monte Athos lasciando a valle lavoro, moglie, figli, e-mail, e-mail certificate, raccomandate e riunioni di condominio, le seguo tutte!
Scherzo, in realtà alcune le seguo già, come cercare di leggere le opere di un autore in ordine cronologico e prendere alcune note, anzi, riscrivendole qui sul Forum!

The mother
Per una volta parlate di un film che ho visto: era ora!
Non è certo il mio genere preferito, ma mi è piaciuto che una madre insegnasse alla figlia ad essere tosta invece che ad abbinare tra di loro i colori pastello.

Lo chef dei poveri
Intanto chiarisco che è tutto vero.
Va be’ su quella cosa lì che le donne impazziscono per me, si strappano i capelli e mi lanciano i loro bikini quando mi tuffo con le pinne, i guanti di giardiniere e il mestolo, ho calcato un po' la mano. Lo ammetto: volevo ingelosire mia moglie che tanto non ci crede.
Il punto è che secondo me, dovremmo essere tutti vegani e se non lo siamo e decidiamo di usare e abusare delle bestie fino ad ammazzarle, almeno dovremmo evitare di fare gli schifiltosi.
Cioè, non puoi dire che non ti frega nulla dell’agonia dei macelli ma che ti fa senso la trippa accomodata o il fegato alla veneziana.
Mi rendo conto che ti puoi mangiare due chilometri di filetto alla wellington senza pensare alle vacche (ma anche senza pensare alla carne, tanto c’è dentro di tutto), mentre se ti mangi il loro muso non puoi farne a meno, però il filetto alla wellington se lo mangiano carlo e camilla, mentre la maschetta (appunto, il muso della vacca) se la tiene il macellaio per farci il suo bollito o stracotto, che sa quello che fa.
La faccia del maiale invece, è squisita alla brace, ma bisogna saperla fare affinchè non diventi dura.
Poi c’è un’altra cosa: io non ne posso più di sentir parlare di inflazione e che il carrello della spesa è aumentato.
C’è un’infinità di prodotti che non costano nulla e sono buonissimi, e piuttosto che cucinarli lasciamo che finiscano nell’immondizia.
Un esempio? Le sardine a 3,99€/kh ( e parliamo di pesce fresco della Sicilia o del Mar Ligure), o le compro io, o le comprano i marocchini, o il pescivendole le butta via, che non le vuole nessuno. Eppure sono buone, le cucina chiunque e fanno bene (pesce azzurro, omega 3...).
Durelli? Gli stomaci delle galline sono 100% muscolo, tutte proteine, niente grassi. Vuoi stare a dieta e mettere su massa muscolare? Brodo di durelli e durelli! Brodo di durelli e durelli!! Brodo di durelli e durelli!!! Germano, te lo giuro: provali una volta nel bollito: sono buonissimi!!!!
Poi vi racconterò delle zampe di gallina, adesso non c’è spazio.

Live at Berkeley
Non capisco nulla di musica.
Non conosco gli autori citati.
Se è per quello, io conosco sì e no 7 o 8 cantanti.
Ma ti do ragione: quella degli anni 70 (e anche 80) era musica, sia italiana che straniera.
Potevi addirittura canticchiarla sotto la doccia o intorno al fuoco con la chitarra.
Ti rendevano felice o malinconico.
Ma quella di adesso...dai!
Cosa fai, canticchi quei rap da capricciosi esauriti?

Avvocato Woo
Bell’articolo che mi ha fatto venir voglia d vedere la serie, purtroppo la sera tardi quando i bambini vanno a letto, che loro i sottotitoli non li vogliono proprio!

Donna Petrosilla
E’ un personaggio meraviglioso.
Non dico che me la sposerei, no, diciamo di no, però la inviterei a cena e sarei galante con lei.
Grazie per la storia dei lupini.
Anch'io pensavo fossero quelli nella versione gialla bollita, anzi, ricordo ancora quando la prof di italiano ci spiegò cos’erano; non sapevo invece che erano quelli da fare in padella con un goccio d’acqua, olio, pepe e un nulla di limone.

Casalingo disperato
Credo che la principale causa di disperazione dei casalinghi è che mentre le casalinghe condividono le loro disperazioni e si fanno coraggio a vicenda, noi casalinghi interiorizziamo tutto dando per scontato che non ci capirà nessuno o che non ci sia nulla da capire in un uomo che si lamenta di qualcosa di diverso del pallone .
Dovremmo imparare.

Ragù
Da inveterato mangione, ho apprezzato entrambe le ricette, soprattutto il fatto che Gamine, come spesso fa la gente di pianura, non c’abbia buttato dentro, alla fine, un cucchiaio di burro: grazie! Mi resta indigesto.
La ricetta della mia famiglia prevede (sperando di ricordare tutto!):
  • rigorosissimamente pentola di acciaio inox spessa
  • soffritto di aglio a cui si aggiunge al momento giusto la cipolla, e in seguito sedano e carota
  • si alza il fuoco e si aggiunge pepe in grani, ginepro o mirto, chiodo di garofano e la carne trita, di maiale e manzo; si rigira bene e poi si lascia che la carne bruciacchi i bordi della pentola che diventeranno nerastri (per questo la pentola deve essere in inox)
  • si fa un po’ di spazio nel mezzo e quando c’è uno spazio pieno di olio e grasso sciolto, si mettono i pezzettoni di carne di manzo (come nel Tucco genovese) a cauterizzare
  • cauterizzata la carne, si abbassa il fuoco, si butta del vino bianco e con un cucchiaio di legno si gira la carne trita lavando il nero sulla pentola che lascerà un gusto di arrosto
  • adesso si aggiungono i pezzi di fegato (di manzo o maiale) che daranno persistenza e la salsiccia intera ma bucherellata in modo che perda il grasso, e si lascia rosolare il tutto.
  • si aggiunge la passata di pomodori in pezzi grossi, un paio di pomodori crudi rotti dentro, triplo concentrato, alloro, paprika dolce, un peperoncino fresco, sale, si gira e si lascia sobbollire al minimo. Attenzione: il peperoncino deve essere piccolo e poco piccante, non una demenzialità messicana. Non serve a rendere il sugo piccante, che non deve esserlo, anzi, non deve nemmeno sentirsi: serve a dargli persistenza, come il fegato.
  • se in passato hai fatto un arrosto e ti è avanzato un po' di sughetto che hai congelato, è il momento di buttarcelo.
  • se hai una testa di coniglio, anche!
  • man mano che cuoce si deve regolare l’acidità del pomodoro con una punta di zucchero.
  • si lascia cuocere per circa tre ore, poi si lascia raffreddare e si mette in frigo.
  • il giorno dopo si tira fuori e si rimuove il grasso coagulatosi sopra (che potrà piacere ma non fa bene...), si aggiunge un goccio di olio crudo e si fa cuocere ancora un po’ controllando sale e zucchero.
  • secondo me, mettergli il formaggio sopra è un peccato, come il latte o la panna. Meglio spolverargli sopra un po’ di pane secco che lo incolla alla pasta senza aggiungergli sapori.
 
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Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Sono particolarmente affezionato al guazzetto di zampe di gallina e vi racconterò perchè.

Era il 2004 ed erano 11 anni che ci provavo inutilmente con Lei, talmente inutilmente che si era addirittura sposata un altro!
Era anche la prima volta che andavo in Portogallo per lavoro.
Arrivai a Lisbona in macchina, dal sud della Spagna, di venerdì.
Il primo appuntamento di lavoro era lunedì mattina, perciò ebbi un po’ di tempo a disposizione per girare bene la città e comprarmi un po' di libri di Josè Mauro de Vasconcelos in un giardino botanico.
Poi, la domenica sera, stufo della città, volli prendere la macchina e zingareggiare su per il Tago cercando un posto per cenare.
Mi andò male e non trovai nulla, finchè ad un certo punto quando iniziavo a disperare, trovai sulle sponde del fiume una festa popolare con i festoni, i tavolacci e le panche.
Posteggio, mi siedo e aspetto che arrivi qualcuno a chiedermi cosa voglio.
Come per miracolo, arriva Lei e mie chiede cosa desidero.
Non ci potevo credere: Lei a fare la cameriera ad una festa di paese in Portogallo!
No, non era Lei, ma le somigliava tantissimo, da restare come di sale.
- Vorrei cenare. Cosa avete di buono? – domando io in un portoghese non proprio accademico e una faccia che dovevo sembrare il Coniglio Pasquale.
- mi dispiace – rispose Lei – ma non abbiamo nulla per cena –
Io non capii: tutti che mangiavano a quattro palmenti una specie di stufato.
- Ma stanno mangiando tutti... – provai a ribattere io
- Non è un posto per stranieri, mi dispiace –
- Guardi che pago – la rassicuro io, tiro fuori il portafogli e (anche se so che è da maleducati, ma non sapevo cosa fare) le faccio vedere che non è vuoto.
- No, no – insiste lei – vado a chiamare mio padre –
- Ma cosa centra tuo padre! – pensai io.
Arriva sto qui che sembrava Juan Miranda di Giù la testa! e in uno spagnolo titubante come il mio portoghese, mi ripete che non è un posto per stranieri, ma era tardi e rischiavo di saltare la cena, perciò insistetti per restarci e gli feci vedere i soldi anche a lui.
- non è questione di soldi – disse lui – è che sono zampe di gallina –
- va bene risposi io, le mangio anch’io –
- OK – rispose lui che fece cenno alla figlia che stizzita mi portò il coperto, il pane e mezzo litro di vino.
Dopo un po’, Lei o la sua sosia, mi portò un piattone di stufato di zampe di gallina in un brodino leggermente piccante con pezzettoni di pomodori dolci.
Io ringraziai vivamente, anche perchè mi avrebbe fatto piacere che Lei si sedesse un po’ con me e farci due chiacchiere, ma non mi guardò nemmeno (anche Lei).
Prima mi bevetti il brodo col pane e poi mi rosicchiai le zampette: mi sembrò tutto buonissimo.
Mi sembrò talmente buono che aspettai che mi passasse vicino per dirle che era buonissimo e ne volevo un’alta porzione.
- Não há mais.– mi rispose disinteressata, appunto come Lei.
- Ha mais alguma coisa? –
- Não, não há nada mais –
Oltre a somigliare a Lei, rispondeva anche come Lei.
Dopo cena aspettai seduto sperando di poterle parlare: sapevo che non era Lei, ma un miraggio, per sgarbato che sia, a volte è meglio di nulla, e invece finii per parlare con suo padre che mi chiese cosa volessi da bere.
- Um bagasso – chiesi io, cioè una grappa ruvida.
- Não há – rispose lui – mais se gosta, hà licor de beirao – un liquore dolciastro di ciliegie che sembra il rosolio di un funerale.
Non c’era altro e accettai.
Chiesi il conto, e pensando al rimborso spese, anche lo scontrino.
Lui mi strappo un pezzo di tovaglia di carta unta di brodino di zampe di gallina e ci scrisse sopra 3,50€.

Io dico che è stato meglio mangiare le zampe di gallina pensando a Lei e illudendomi di avercela vicino, che qualsiasi altra cosa da soli e senza pensieri.
E feci bene, perchè ancora per due anni e fu l’unico ricordo che ebbi di Lei.

Poi una volta Lei accettò di vedermi di nascosto dal marito, e per essere sicuri di essere lontani da occhi indiscreti, al largo, sulla mia barca, che allora avevo un piccolo cabinato a vela: il giorno dopo lo lasciò, andammo a vivere insieme e siamo ancora insieme, e ai nostri bambini ho raccontato delle zampe di gallina che è la prima cosa che mangiamo del bollito.
 

Pathurnia

Well-known member
Sono particolarmente affezionato al guazzetto di zampe di gallina e vi racconterò perchè.

Era il 2004 ed erano 11 anni che ci provavo inutilmente con Lei, talmente inutilmente che si era addirittura sposata un altro!
Era anche la prima volta che andavo in Portogallo per lavoro.
Arrivai a Lisbona in macchina, dal sud della Spagna, di venerdì.
Il primo appuntamento di lavoro era lunedì mattina, perciò ebbi un po’ di tempo a disposizione per girare bene la città e comprarmi un po' di libri di Josè Mauro de Vasconcelos in un giardino botanico.
Poi, la domenica sera, stufo della città, volli prendere la macchina e zingareggiare su per il Tago cercando un posto per cenare.
Mi andò male e non trovai nulla, finchè ad un certo punto quando iniziavo a disperare, trovai sulle sponde del fiume una festa popolare con i festoni, i tavolacci e le panche.
Posteggio, mi siedo e aspetto che arrivi qualcuno a chiedermi cosa voglio.
Come per miracolo, arriva Lei e mie chiede cosa desidero.
Non ci potevo credere: Lei a fare la cameriera ad una festa di paese in Portogallo!
No, non era Lei, ma le somigliava tantissimo, da restare come di sale.
- Vorrei cenare. Cosa avete di buono? – domando io in un portoghese non proprio accademico e una faccia che dovevo sembrare il Coniglio Pasquale.
- mi dispiace – rispose Lei – ma non abbiamo nulla per cena –
Io non capii: tutti che mangiavano a quattro palmenti una specie di stufato.
- Ma stanno mangiando tutti... – provai a ribattere io
- Non è un posto per stranieri, mi dispiace –
- Guardi che pago – la rassicuro io, tiro fuori il portafogli e (anche se so che è da maleducati, ma non sapevo cosa fare) le faccio vedere che non è vuoto.
- No, no – insiste lei – vado a chiamare mio padre –
- Ma cosa centra tuo padre! – pensai io.
Arriva sto qui che sembrava Juan Miranda di Giù la testa! e in uno spagnolo titubante come il mio portoghese, mi ripete che non è un posto per stranieri, ma era tardi e rischiavo di saltare la cena, perciò insistetti per restarci e gli feci vedere i soldi anche a lui.
- non è questione di soldi – disse lui – è che sono zampe di gallina –
- va bene risposi io, le mangio anch’io –
- OK – rispose lui che fece cenno alla figlia che stizzita mi portò il coperto, il pane e mezzo litro di vino.
Dopo un po’, Lei o la sua sosia, mi portò un piattone di stufato di zampe di gallina in un brodino leggermente piccante con pezzettoni di pomodori dolci.
Io ringraziai vivamente, anche perchè mi avrebbe fatto piacere che Lei si sedesse un po’ con me e farci due chiacchiere, ma non mi guardò nemmeno (anche Lei).
Prima mi bevetti il brodo col pane e poi mi rosicchiai le zampette: mi sembrò tutto buonissimo.
Mi sembrò talmente buono che aspettai che mi passasse vicino per dirle che era buonissimo e ne volevo un’alta porzione.
- Não há mais.– mi rispose disinteressata, appunto come Lei.
- Ha mais alguma coisa? –
- Não, não há nada mais –
Oltre a somigliare a Lei, rispondeva anche come Lei.
Dopo cena aspettai seduto sperando di poterle parlare: sapevo che non era Lei, ma un miraggio, per sgarbato che sia, a volte è meglio di nulla, e invece finii per parlare con suo padre che mi chiese cosa volessi da bere.
- Um bagasso – chiesi io, cioè una grappa ruvida.
- Não há – rispose lui – mais se gosta, hà licor de beirao – un liquore dolciastro di ciliegie che sembra il rosolio di un funerale.
Non c’era altro e accettai.
Chiesi il conto, e pensando al rimborso spese, anche lo scontrino.
Lui mi strappo un pezzo di tovaglia di carta unta di brodino di zampe di gallina e ci scrisse sopra 3,50€.

Io dico che è stato meglio mangiare le zampe di gallina pensando a Lei e illudendomi di avercela vicino, che qualsiasi altra cosa da soli e senza pensieri.
E feci bene, perchè ancora per due anni e fu l’unico ricordo che ebbi di Lei.

Poi una volta Lei accettò di vedermi di nascosto dal marito, e per essere sicuri di essere lontani da occhi indiscreti, al largo, sulla mia barca, che allora avevo un piccolo cabinato a vela: il giorno dopo lo lasciò, andammo a vivere insieme e siamo ancora insieme, e ai nostri bambini ho raccontato delle zampe di gallina che è la prima cosa che mangiamo del bollito.
Devo confessare che questo brano (racconto, cronaca, favola, o delirio che sia) mi colpisce molto per motivi per così dire tecnico- letterari.
Perché è una delle storie più tenere che io abbia mai letto, e lo è quasi senza volere, con un tono leggero che sembra voglia far finta di niente: parlare di zampe di gallina per parlare della Cosa che a nominarla è un topos di ogni letteratura, e invece niente, non la nomina, lascia il volatile con arco e frecce a svolazzare altrove, nasconde tutta la dolcezza del racconto in quella maiuscola (Lei) che è un capolavoro di detto-ma-non-detto.
Alla faccia dei corsi di scrittura creativa.
 
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Pathurnia

Well-known member
DICONO DI ME di @estersable88

Dopo la famosa e sfortunata Sissi del precedente giornalino, eccomi di nuovo alle prese con un personaggio che non avrei mai pensato di prendere in considerazione. Ma conoscendo la capacità di Ester di rendere affascinante anche il più ostico degli argomenti, ho letto la sua storia con attenzione. Una storia irrisolta, cominciata male a causa di una famiglia disfunzionale, e poi continuata sulla falsariga di un vuoto d'amore incolmabile perché mancante della base di una solida autostima. Eppure, come dice una mia saggia amica, tutti noi costruiamo equilibri sui nostri disequilibri. Forse se lady Diana fosse vissuta, oggi sarebbe una gentildonna generosa e pacificata, realizzata nell'attività sociale e magnanimamente capace di abbracciare anche un passato così doloroso. Non possiamo saperlo.
Possiamo solo, sulla scia della narrazione di Ester, provare compassione per la sua vita come per il dolore di ogni altra esistenza.
*
Concludo affermando che l'Autrice è una scrittrice di valore, anche se secondo me si cimenta in un compito molto arduo, parlare di figure già tanto sfruttate e sulle quali il pregiudizio è già radicato. Per questo mi piace pensare ad Ester come ad una avvocata/investigatrice che riapra dei cold case per scoprire un altro pezzetto di verità, o perlomeno per farci riflettere un attimo sulle verità precotte dei rotocalchi. Bel tentativo!
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
DICONO DI ME di @estersable88

Dopo la famosa e sfortunata Sissi del precedente giornalino, eccomi di nuovo alle prese con un personaggio che non avrei mai pensato di prendere in considerazione. Ma conoscendo la capacità di Ester di rendere affascinante anche il più ostico degli argomenti, ho letto la sua storia con attenzione. Una storia irrisolta, cominciata male a causa di una famiglia disfunzionale, e poi continuata sulla falsariga di un vuoto d'amore incolmabile perché mancante della base di una solida autostima. Eppure, come dice una mia saggia amica, tutti noi costruiamo equilibri sui nostri disequilibri. Forse se lady Diana fosse vissuta, oggi sarebbe una gentildonna generosa e pacificata, realizzata nell'attività sociale e magnanimamente capace di abbracciare anche un passato così doloroso. Non possiamo saperlo.
Possiamo solo, sulla scia della narrazione di Ester, provare compassione per la sua vita come per il dolore di ogni altra esistenza.
*
Concludo affermando che l'Autrice è una scrittrice di valore, anche se secondo me si cimenta in un compito molto arduo, parlare di figure già tanto sfruttate e sulle quali il pregiudizio è già radicato. Per questo mi piace pensare ad Ester come ad una avvocata/investigatrice che riapra dei cold case per scoprire un altro pezzetto di verità, o perlomeno per farci riflettere un attimo sulle verità precotte dei rotocalchi. Bel tentativo!
Grazie, Path! <3 Sì, concordo con te: se Diana fosse qui probabilmente sarebbe una filantropa convinta e "pacificata", sì, che bel termine. Ma credo che non rinuncerebbe mai a qualche colpo di testa dei suoi!
Quanto a me, l'immagine che hai creato mi piace... d'altronde il mio genere letterario preferito è il giallo/thriller e avvocata lo sono diventata davvero, anche se poi ho deciso che non era la mia strada. ;)
 

MaxCogre

Well-known member
@Carcarlo intetessante domanda: per il cinese l intonazione non é funzionale alla sintassi emotiva, ma proprio al significato. Quindi questa parte sembrerebbe non valere. Stranamente il pop cinese é incredibilmente simile al pop italiano piu melodico.
 
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qweedy

Well-known member
Per questo mi piace pensare ad Ester come ad una avvocata/investigatrice che riapra dei cold case per scoprire un altro pezzetto di verità, o perlomeno per farci riflettere un attimo sulle verità precotte dei rotocalchi. Bel tentativo!
Ho letto ora "Dicono di me" e pur avendo letto molto di Diana negli anni passati credo che Ester sia riuscita a restituirle l'anima. E' vero, riapre dei cold case per recuperarne il soffio vitale.
Bravissima Estersable, potresti pubblicare un libro con vari "Dicono di me"!

Mi è piaciuta molto anche Donna Petrosilla, per fortuna è tornata! Ci voleva, un po' di sana e ironica leggerezza!

Ho recuperato anche l'altro ragù che mi mancava, quello di Isola. Bello il confronto regionale, brave!
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
@Carcarlo intetessante domanda: per il cinese l intonazione non é funzionale alla sintassi emotiva, ma proprio al significato. Quindi questa parte sembrerebbe non valere. Stranamente il pop cinese é incredibilmente simile al pop italiano piu melodico.
Si potrebbe discutere come si faccia in cinse mandarino ad esprimere il significato e significante di un concetto astratto facendo a meno dell'intonazione, e se ciò valga anche per il cantonese ed altri dialetti di origine sino-tibetana, e analogamente, si potrebbe cercare di capire se il pop cinese e quello italiano melodico abbiano una radice comune precedente allo scollegamento dei popoli indo-europei da quelli trans-siberiani che poi scesero lungo il fiume Giallo, purtroppo però, siccome non ho chiaro quello che hai scritto (sono proprio ignorante in materia), se me lo spieghi, magari non entro nella discussione, ma almeno posso dire Ah! Grazie. ;)
 

Pathurnia

Well-known member
Durelli? Gli stomaci delle galline sono 100% muscolo, tutte proteine, niente grassi. Vuoi stare a dieta e mettere su massa muscolare? Brodo di durelli e durelli! Brodo di durelli e durelli!! Brodo di durelli e durelli!!!
Li ho provati, sono buoni.
Costano poco ma solo se hai la pentola a pressione, altrimenti per la lunghezza della cottura finisce che spendi di gas quel che risparmi sulla carne.
Comunque una buona idea.
Scusate l'OT.
🙋‍♀️
 

greenintro

Active member
Continuando a spulciare il Giornalismo, scopro sempre nuove perle. Tra le altre, mi sento di fare moltissimi complimenti a @estersable88 per avere descritto con grande accuratezza e un bellissimo stile di scrittura la personalità e la vita di Lady Diana, mettendo in luce la complessità della sua vita interiore, contrassegnata e anche lacerata dal conflitto tra la sua timidezza, le sue insicurezze, le sue difficoltà nell'adeguarsi ai ritmi, alle regole della vita di corte da un lato, e dall'altro la sua determinazione nel portare avanti i suoi ideali di giustizia e il suo desiderio di dare e ricevere amore, creando una sintonia sentimentale con i cuori del popolo. Foriero di riflessioni l'articolo sulla musica di @MaxCogre. Non sono in grado di occuparmi degli aspetti più tecnici, ma il rapporto tra musica e linguaggio ha stimolato il mio interesse, mi ha fatto riflettere su quanto effettivamente l'idea di orecchiabilità che fa sì che l'ascolto di una melodia susciti una sensazione di gradevolezza data proprio a mio avviso, dal fatto che riconosciamo in essa un aspetto di familiarità, proprio in quanto intuiamo una qualche analogia fra andamento melodico e linguaggio verbale a cui accostiamo dei significati comprensibili alla nostra mente. Una certa melodia ci appare bella, orecchiabile, in quanto non mero ammasso caotico di note, ma allusiva di un linguaggio i cui caratteri estetici, intervalli, pause, tonalità riflettono il contenuto emotivo del linguaggio verbale, cioè la musica acquisisce una vita interiore. Bella anche la recensione cinematografica di @alessandra di un film che non conoscevo, ma capace di dare un esaustivo profilo della protagonista, della sua introversione dovuta alla condizione di autismo, introversione che se da un lato inevitabilmente suscita problemi nei rapporti con l'ambiente circostante, dall'altro non viene vissuta in modo angosciante, preservando uno stato di serenità appena immalinconito dal dispiacere delle difficoltà di comprensione dei sentimenti altrui. Questo connubio poetico tra serenità e malinconia, ben descritto nella recensione, contribuisce a creare l'idea di un accostamento ben preciso, quello con un altro film, "Il magico mondo di Amelie" la cui protagonista sembra davvero essere il corrispettivo occidentale del film recensito (almeno per come me ne hanno sempre parlato, non ho ancora visto nemmeno il film francese, ma vorrei farlo presto).
 

Pathurnia

Well-known member
UNO SCRITTORE E UNA CITTA' di @Grantenca

Gentile collega di forum, in quest'articolo ho ritrovato con piacere uno scrittore che mi è sempre stato caro, Giorgio Bassani.
Nel tuo scritto però c'è qualcosa in più di un semplice resoconto su un autore e su una città, c'è davvero una contenuta passione per Ferrara e per la sua storia, oltre al dichiarato orgoglio di una vita vissuta in un posto splendido e ricco di arte.
Dei libri che hai citato alcuni li conosco, sia per averli letti sia per aver ascoltato gli audiolibri.
Invece mi manca quello che hai descritto cioè l'Airone. Però l'hai raccontato in un certo modo, che mi hai fatto nascere il desiderio di leggerlo. E così è iniziata la ricerca.
Su Internet Archive non c'è. Ma cercando su Google ho trovato l'anteprima; sono poche pagine ma da esse emerge il particolare clima emotivo che permea tutta la vicenda e che tu hai lasciato intuire molto efficacemente.
Mi permetto di sottolineare una frase dell'anteprima che mi sembra significativa:
<< Ed ecco, avvicinandosi al grande letto matrimoniale di legno scolpito, rossastro, dove lui, figlio unico, era stato concepito, e dove, dal '39 in poi, aveva dormito così di rado con sua moglie, per la seconda volta in quella mattina si sentì invadere da uno strano senso di assurdità. Ancora una volta era come se fra lui e le cose che vedeva si levasse una specie di sottile e trasparente lastra di vetro. Le cose tutte di là; e lui, di qua, a guardarle ad una ad una e a meravigliarsene >>.
Fra queste poche righe e la tua descrizione, credo di aver capito che mi piacerebbe molto leggere questo romanzo e immergermi nell'atmosfera di straniamento che sicuramente esprime.
Non contenta di questi assaggi sono anche andata a cercare le descrizioni dei luoghi in cui si svolge la vicenda, ed ho trovato questo video
.
Insomma, una piccola full immersion in questo angolo dell'universo di Bassani, per la quale sono debitrice a te e al tuo articolo interessante.
 
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Grantenca

Well-known member
UNO SCRITTORE E UNA CITTA' di @Grantenca

Gentile collega di forum, in quest'articolo ho ritrovato con piacere uno scrittore che mi è sempre stato caro, Giorgio Bassani.
Nel tuo scritto però c'è qualcosa in più di un semplice resoconto su un autore e su una città, c'è davvero una contenuta passione per Ferrara e per la sua storia, oltre al dichiarato orgoglio di una vita vissuta in un posto splendido e ricco di arte.
Dei libri che hai citato alcuni li conosco, sia per averli letti sia per aver ascoltato gli audiolibri.
Invece mi manca quello che hai descritto cioè l'Airone. Però l'hai raccontato in un certo modo, che mi hai fatto nascere il desiderio di leggerlo. E così è iniziata la ricerca.
Su Internet Archive non c'è. Ma cercando su Google ho trovato l'anteprima; sono poche pagine ma da esse emerge il particolare clima emotivo che permea tutta la vicenda e che tu hai lasciato intuire molto efficacemente.
Mi permetto di sottolineare una frase dell'anteprima che mi sembra significativa:
<< Ed ecco, avvicinandosi al grande letto matrimoniale di legno scolpito, rossastro, dove lui, figlio unico, era stato concepito, e dove, dal '39 in poi, aveva dormito così di rado con sua moglie, per la seconda volta in quella mattina si sentì invadere da uno strano senso di assurdità. Ancora una volta era come se fra lui e le cose che vedeva si levasse una specie di sottile e trasparente lastra di vetro. Le cose tutte di là; e lui, di qua, a guardarle ad una ad una e a meravigliarsene >>.
Fra queste poche righe e la tua descrizione, credo di aver capito che mi piacerebbe molto leggere questo romanzo e immergermi nell'atmosfera di straniamento che sicuramente esprime.
Non contenta di questi assaggi sono anche andata a cercare le descrizioni dei luoghi in cui si svolge la vicenda, ed ho trovato questo video
.
Insomma, una piccola full immersion in questo angolo dell'universo di Bassani, per la quale sono debitrice a te e al tuo articolo interessante.
Per completare questa tua stupenda ricerca, che mai mi sarei aspettato di ispirare, resta solo un piccolo particolare: la lettura del libro!
 
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