La poesia del giorno....

qweedy

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Disequilibrio

La nostra vita
nel tempo trema tutta
di scompensi e previsioni,
di atti impersonali e indomabili
nella loro astratta espansione.
Ogni giorno
circoscritto dal tempo.
Un tempo presente, esterno
che noi seguiamo incapaci,
un po’ distrutti nello spirito
per tendenza naturale
e conseguenza logica.

Piera Oppezzo
 

qweedy

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"Non so…Se la vita è corta
O troppo lunga per noi,
Ma so
che nulla di ciò che viviamo
Ha sentimento,
se non tocchiamo
il cuore delle persone.
Molte volte basta essere:
Collo che accoglie,
Braccia che avvolgono,
Parola che conforta,
Silenzio che rispetta,
Allegria che contagia,
Lacrima che scorre,
Sguardo che accarezza,
Desiderio che soddisfa,
Amore che promuove.
E questo
non è cosa d’altro mondo,
E’ ciò
che dà sentimento alla vita.
E’ ciò che fa che lei
non sia né corta,
né troppo lunga,
Ma che sia intensa,
Vera, pura…
Fino a quando dura."

Cora Coralina
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Non sapevo che Montale avesse scritto questa "parodia" che richiama la poesia di D'Annunzio:

Piove. È uno stillicidio
senza tonfi
di motorette o strilli
di bambini.

Piove
da un cielo che non ha
nuvole.
Piove
sul nulla che si fa
in queste ore di sciopero
generale.

Piove
sulla tua tomba
a San Felice
a Ema
e la terra non trema
perché non c'è terremoto
né guerra.

Piove
non sulla favola bella
di lontane stagioni,
ma sulla cartella
esattoriale,
piove sugli ossi di seppia
e sulla greppia nazionale.
Piove
sulla Gazzetta Ufficiale
qui dal balcone aperto,
piove sul Parlamento,
piove su via Solferino,
piove senza che il vento
smuova le carte.

Piove
in assenza di ermione
se Dio vuole,
piove perché l'assenza
è universale
e se la terra non trema
è perché Arcetri a lei
non l'ha ordinato.

Piove sui nuovi epistèmi
del primate a due piedi,
sull'uomo indiato, sul cielo
ominizzato, sul ceffo
dei teologi in tuta
o paludati,
piove sul progresso
della contestazione,
piove sui work in regress,
piove
sui cipressi malati
del cimitero, sgocciola
sulla pubblica opinione.

Piove ma dove appari
non è acqua né atmosfera,
piove perché se non sei
è solo la mancanza
e può affogare.

Eugenio Montale
Grandiosa.
 

qweedy

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Le stelle

Quando viene la notte,
io sto sulla scala e ascolto,
le stelle sciamano in giardino
ed io sto nel buio.
Senti, una stella è caduta risuonando!
Non andare a piedi nudi sull'erba;
il mio giardino è pieno di schegge.

Edith Södergran

 

qweedy

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Lo scambio

La vita è ricca di amorosi incanti,
di splendide visioni luminose -
onde azzurre spumose alle scogliere,
garruli fuochi in lingue scintillanti,
volti di bimbi in estasi sognanti
come coppe imbevute di chimere.

La vita vende gli amorosi incanti,
nella pioggia il pineto profumato -
c'è la musica, un alto arco dorato,
caldi abbracci, devoti sguardi amanti,
delizie dello spirito incorrotte,
visioni come stelle nella notte.

Spendi tutto per doni come questi,
senza pensare al conto della spesa.
Un'ora di pace candida, sicura,
vale di mesi ed anni amara attesa:
per un respiro di estasi pura
da' quel che fosti, o ch'essere potresti.

Sara Teasdale
 

qweedy

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La mamma imperfetta

C’era una mamma, una madre padrona,
la mano a saetta, la voce che tuona.
Più che un bambino voleva un soldato
Ma poi crebbe un hippie tutto arruffato.

C’era una mamma, un po’ mamma e un po’ chioccia,
di libertà ne lasciava una goccia,
le nacque una bimba paracadutista
adesso è una stuntman professionista.

C’era una mamma vegana e pittrice,
viveva di tofu col figlio, felice.
“quanti bei posti dipingerai?”
Ma invece il suo Adolfo guidò il Terzo Reich.

Filastrocca del figlio perfetto Scolpito,
pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.

C’era una mamma, femminista di razza,
mutande bruciate e tette giù in piazza,
ma ebbe una figlia, un clone di barbie
che va da Intimissimi e spende i miliardi.

C’era una mamma ingessata e ingegnera
sinapsi a quadretti, compita ed austera,
ma il figlio non legge ogni giorno i listini
compila gli oroscopi, descrive destini.

C’era una mamma Bocca di Rosa,
si dice puttana, io dico sciantosa,
il figlio giurò per la castità,
un frate trappista, in povertà.

C’era una mamma, una santa, una suora,
conosce l’amore, ma il piacere lo ignora,
crebbe un bambino, un chierichetto,
fa il pornoattore, un artista del letto.

Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.

Filastrocca della mamma imperfetta.
La mamma perfetta un figlio lo accetta.

Enrica Tesio
 

gamine2612

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LA MIA GEOMETRIA


Un tempo ero un quadrato con angoli a novanta.

Poi l'angolo si è disteso ed un ottagono diventò la mia forma.

Nei momenti più tristi mi sento quasi un triangolo,

in quelli più gioiosi sono a tondi ravvicinati come i petali di un fiore.

Se sono affranto la forma diventa a rombo con angoli e punte acute.

Vorrei esser per sempre un tondo, il cerchio senza fine.

Potresti aiutarmi tu?

Pensaci un po',

forse potresti fare una magia per me.

(Anonimo)
 

qweedy

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IL PLENILUNIO

Niente, non aspetto piú niente da te, cielo,
Dovunque mi aggrappi cado con fragore
Dal tuo tetto d’aria colmo di conchiglie
Dal mazzo arrugginito delle tue stelle;
Una luna spropositata sorge in me
S’ingrossa minacciosa sui miei crinali
Sorgerà un plenilunio a frantumarmi.

Antonis Fostieris
 

qweedy

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Accade
che le affinità d’anima non giungano
ai gesti e alle parole ma rimangano
effuse come un magnetismo. É raro
ma accade.
Puó darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l’oblio, vera la foglia secca
piú del fresco germoglio. Tanto e altro
puó darsi o dirsi.
Comprendo
la tua caparbia volontà di essere sempre assente
perchè solo così si manifesta
la tua magia. Innumeri le astuzie
che intendo.
Insisto
nel ricercarti nel fuscello e mai
nell’albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.
Era o non era
la volontà dei numi che presidiano
il tuo lontano focolare, strani
multiformi multanimi animali domestici;
fors’era così come mi pareva
o non era.
Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l’innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.

Eugenio Montale
 

qweedy

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LE FIABE

Biancaneve rifiutò di fare la serva ai nani,
e non le permisero di entrare in casa.
Cenerentola denunciò per maltrattamenti la sua matrigna.
Senza fucile non entro nel bosco, disse Cappuccetto,
dopo che il lupo la seguì per la prima volta.
(La nonna non ha mai aperto la porta senza prima guardare).
Pelle d’Asino osò denunciare l’incesto di suo padre.
La Sirenetta non morì d’amore. Nemmeno si illuse
che un principe l’avrebbe sposata.
Quando la Bella incontrò la Bestia, lo amò com’era,
senza aspettare qualche tipo di miracolo.
Riccioli d’Oro non provò neppure ad assaggiare la minestra;
gli orsi l’avrebbero divorata all’istante.
La Principessa sul Pisello non accettò di dormire
sopra tanti materassi, e gridò che se dubitavano
del suo lignaggio, andassero tutti all’inferno.
Alice non viaggiò mai nel Paese delle Meraviglie
e la Bella Addormentata si coricò, annoiata,
perché non le permettevano mai di fare quello che voleva.
Queste sono le fiabe, figlia mia.
La vita si incaricherà di raccontartele.

DAISY ZAMORA
 

Shoshin

Goccia di blu
Cerca la meraviglia.

Dove un bacio sa
di barche e nebbia.
Nel bagliore rotondo
e giovanile delle ginocchia.
Nella notte incline
alla malinconia.

Cerca.
Cerca la meraviglia.


José Fontinhas Rato
Alias Eugénio de Andrade
 

qweedy

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È pericoloso scorgersi
negli altri, proprio affacciati
sui loro più bui difetti
con decisione mescolati
al peggio che di loro
riusciamo a vedere.
È un inevitabile sollievo
scoprire che non le ali
di un angelo nobile e selvaggio
ma la spessa timorosa
ombra di una figura
difficile da decifrare
ci unisce gli uni agli altri
nella continuità rapinosa
di tentativi di negare
l'imparziale specchio.

Chandra Candiani da 'Io con vestito leggero'
 

Shoshin

Goccia di blu
Adesso che non so piú niente
che il vuoto è bella dimora
che ho passi senza arsura
che siedo e imparo
a esitare, adesso
che non sei piú al centro
e quello che conta non è piú
al centro
ma spostato
tra le mani
dove le dita si disarmano
e fanno un gesto limato,
adesso questa categorica bellezza
di rami e cieli
pugnala solo
perché entri luce.

Chandra Candiani da 'La bambina pugile'. Einaudi
FB-IMG-1685653449165.jpg


foto di James Nizan

Dalla bellissima sua raccolta di Poesie
della pagina di FB
 

qweedy

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Contributo alla statistica

Su cento persone:
che ne sanno sempre più degli altri
- cinquantadue;
insicuri a ogni passo
- quasi tutti gli altri;
pronti ad aiutare,
purché la cosa non duri molto
- ben quarantanove;
buoni sempre,
perché non sanno fare altrimenti
- quattro, beh, forse cinque;
propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;
viventi con la continua paura
di qualcuno o qualcosa
- settantasette;
dotati per la felicità,
- al massimo non più di venti;
innocui singolarmente,
che imbarbariscono nella folla
- di sicuro più della metà;
crudeli,
se costretti dalle circostanze
- è meglio non saperlo
neppure approssimativamente;
quelli col senno di poi
- non molti di più
di quelli col senno di prima;
che dalla vita prendono solo cose
- quaranta,
anche se vorrei sbagliarmi;
ripiegati, dolenti
e senza torcia nel buio
- ottantatré
prima o poi;
degni di compassione
- novantanove;
mortali
- cento su cento.
Numero al momento invariato.

(Wisława Szymborska - “Contributo alla statistica” da “Discorso all’ufficio oggetti smarriti”)
 

gamine2612

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LA BIGLIA

La biglia colorata era nata da mani esperte ed amorevoli
di un artista del vetro.
Lanciata poi fuori ad affrontare il mondo.
Rotolata su sabbie brillanti, su terra fresca e sassi sporgenti,
nelle pozzanghere sporche o intrappolata nell'acqua ghiacciata.

Bene o male la sua vita era trascorsa rotolando.
Le sorelle si erano perse o spezzate per sempre e lei era finita
bloccata da un filo spinato.
Dai mille graffi ed i segni di chi trascurandola l'aveva ignorata era sopravvissuta per la sua natura di vetro compatto,
ma ahimè non infrangibile.
Un taglio profondo infatti l'aveva segnata dolorosamente
per sempre.

Quando immobile con la sua ferita si era imbattuta nelle mani di un bimbo gentile e curioso
si sorprese alquanto.
Riparata, lisciata ed ammirata nei suoi colori vividi dell'arcobaleno,
incredula la biglia si era ripresa.
Stava ora in un sacchetto di cotone allegro e poteva gioire di nuove avventure
gestite da piccole dita innocenti.
Rotolare, brillare, correre e poi essere riposta con cura.

Come biglie che rotolano nel modo siamo noi, qualche volta.

(Anonimo)
 

Shoshin

Goccia di blu
Il sussurro della parola “vita”

Dietro la pineta, la neve.
La neve, uno stormo di corvi.
Strada vuol dire esilio.
Vento, canto, viaggiatore, un po’ di sonno.
Un ramo d’edera, un arrivo, un cortile.

Io, la nostalgia e il vetro bagnato.
Scrivo in questo spazio.
Due muri e qualche passero.

Qualcuno è triste.
Qualcuno fa la maglia.
Qualcuno conta.
Qualcuno canticchia.

La vita, uno stormo che vola via.
Perché quest’angoscia?
Non mancano le speranze: c’è il sole,
il bambino del dopodomani,
la colomba dell’altra settimana.

Ieri notte morì qualcuno
ma ancora è buono il pane di grano.
E ancora gocciola l’acqua, e i cavalli bevono.

Scorrono le gocce
la neve è sulle spalle del silenzio
il tempo sulla spina dorsale del gelsomino.

* La traduzione dei testi dal persiano è stata svolta sull’edizione degli “Otto libri” (S. SEPEHRI, Hasht Ketāb, Tahuri, Tehran, 1992)


Ho scoperto Sepehri in una libreria.
Credo sia stata una gran fortuna per me.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Eine Kleine Nachtmusik

La musica ci giunge dalle terrazze
lontane, stesi così sulla sabbia,
coi capelli confusi e felici,
fra muraglie di bianco diluvio,
così sorpresi d'essere in due
sotto la coltre benigna dell'aria,
disincarnati e carnali, perfetti
come due palme nude, unite.

Gesualdo Bufalino, da "L'amaro miele", 1982
 
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qweedy

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Osare fiorire oggi,
in questi tempi di deserto,
presuppone un grande coraggio,
è la più alta rivoluzione.

Perché quando tu fiorisci,
figlia mia,
fiorisce anche la speranza.

Ada Luz Márquez
 

qweedy

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Peccato,
eravamo una così bella invenzione.

Hanno amputato
le tue cosce dai miei fianchi.
Per quel che mi riguarda
non sono che dei chirurghi.
Tutti quanti.

Ci hanno smontati
l'uno dall'altra.
Per quel che mi riguarda
non sono che degli ingegneri.
Tutti quanti.

Peccato.
Eravamo una così bella invenzione.
Un aeroplano fatto di un uomo e una donna,
le ali e tutto il resto.

Per un po' ci sollevammo da terra,
per un attimo riuscimmo perfino a volare.

Yehuda Amichai
 
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