C'è una sottile poesia nel comprare libri che forse non leggeremo mai, tanto che i giapponesi hanno creato una parola specifica: "tsundoku", nata dalla fusione di "tsunde-oku" (accumulare) e "dokusho" (leggere).
Non è semplicemente disordine o accumulo compulsivo, e nemmeno bibliomania. È piuttosto un'espressione d'amore per i libri e la lettura, dove ogni volume viene acquistato con la genuina intenzione di leggerlo, prima o poi. È come creare un museo personale di possibilità, dove ogni libro rappresenta un mondo ancora da esplorare, una promessa di conoscenza futura.
In fondo, ogni libro non letto sulla nostra mensola è come un piccolo tesoro che custodisce infinite potenzialità, un invito perpetuo all'avventura. La prossima volta che guarderete la vostra pila di libri in attesa, ricordatevi che non siete soli: state praticando una bella abitudine giapponese che celebra l'amore per la lettura e la speranza di future scoperte.
Dal web.
Io non so quanti libri ho non letti.
E non sono preoccupata di prenderne
altri.
Sento che così dilato il tempo.
Immagino le mie future sere, quando
sarò più sola,raccolta in un angolo
con un nuovo libro tra le mani.
Li tengo molto in ordine,sempre
tutti in attesa...forse mi osservano.
Alcuni dall'alto,altri dai vetri.
Alcuni dal basso.
Lo spazio è tutto per loro.
E per le piante.
Le adorate orchidee adesso in fioritura.
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