Figli...

ila78

Well-known member
Tra il meglio che possano offrire i social ci sono le mammine perfettine, quelle che:
Mio figlio non guarda la TV
Mio figlio non usa giochi di plastica
Mio figlio non mangia dolci confezionati, solo merendine fatte in casa senza lattosio, senza glutine, senza zucchero (senza sapore).
Ora partendo dal presupposto che non ci credo nemmeno se lo vedo ma il disagio di questi bambini? Quando andranno alla loro prima festa di compleanno piena di patatine, Nutella etc...non glieli fai toccare? Con cosa gioca se elimini completamente la plastica? Se sei da sola con un bambino di un anno e devi fare dei lavori in casa non gli acdendi la TV per intrattenerlo un attimo? E tu non la guardi la TV?
Ci vuole buon senso in tutto ma anche farli vivere sotto una campana spazio temporale situata nel 1800 non sono convinta sia sanissimo per la loro psicologia.
 

Tanny

Well-known member
Tra il meglio che possano offrire i social ci sono le mammine perfettine, quelle che:
Mio figlio non guarda la TV
Mio figlio non usa giochi di plastica
Mio figlio non mangia dolci confezionati, solo merendine fatte in casa senza lattosio, senza glutine, senza zucchero (senza sapore).
Ora partendo dal presupposto che non ci credo nemmeno se lo vedo ma il disagio di questi bambini? Quando andranno alla loro prima festa di compleanno piena di patatine, Nutella etc...non glieli fai toccare? Con cosa gioca se elimini completamente la plastica? Se sei da sola con un bambino di un anno e devi fare dei lavori in casa non gli acdendi la TV per intrattenerlo un attimo? E tu non la guardi la TV?
Ci vuole buon senso in tutto ma anche farli vivere sotto una campana spazio temporale situata nel 1800 non sono convinta sia sanissimo per la loro psicologia.

Io conosco una coppia (lui è il fratello di una mia amica) che non guardano la tv (in casa non esiste), non mangiano merendine, non hanno giocattoli di plastica e da quanto ho capito non vanno nemmeno a scuola in quanto la madre ha i titoli per poter insegnare (di questa cosa non conosco bene i dettagli).
Il fattio è che non è tutto oro quello che luccica, i genitori sono una sorta di figli dei fiori che oltre ad essere degli estimatori delle sostanze psicotrope, vivono isolati dal mondo campando di agricoltura di sussistenza e di pastorizia in Toscana ed i bambini sono come dei selvaggi e per la stragrande maggioranza del tempo se ne vanno in giro nudi.
Ai tempi la mia amica, inorridita, mi aveva raccontato che quando suo fratello era tornato a casa per far conoscere ai nonni il suo ultimo figlio, la bambina più grande dopo essersi tolta i vestiti aveva fatto i suoi bisogni nel giardino di casa al pari del cane.
Quelli che fanno tanto i puristi e gli amanti della natura dovrebbero passare qualche giorno in compagnia di gente di questo genere per vedere se restano della loro opinione.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
L'argomento sopra introdotto ricorre quotidianamente nell'educazione dei ns figli.
Provo a rispondere offrendo un punto di vista un po' diverso.
Lo stile schematico mi aiuta a razionalizzare il mio pensiero e la mia risposta; non vuole essere un modo secco o sgarbato di rispondere.

Appena si hanno dei figli, la prima cosa che bisogna fare, è decidere quali errori e quali colpe si vogliono avere.
Infatti, appena nati, scatta subito il cronometro e dopo tot anni arriva sicuramente qualcuno a dirti - col senno di poi - che avresti dovuto fare così o cosà, perchè adesso il bambino...
L'errore che io ho deciso di fare, è che gli errori nell'educazione dei miei figli li faccio io, io e basta.

Questo vuol dire che i miei figli non devono essere nemmeno sfiorati da una scuola di salesiani, di gesuiti, di maestre che sfogano le loro nevrosi psicologizzando bambini sani e felici... e infatti vanno in una scuola comunale dove tutti convivono con i loro problemi e nessuno intende redimerli.

Vuol anche dire che dai miei figli stanno lontano pure:
- i responsabili del palinsesto delle reti fininvest: e infatti non abbiamo la TV
- i softwaristi della Nintendo e PlayStation: non abbiamo console, joystick, programmi scaricati nel PC, cellulare o tablet
- i responsabili di marketing della Mattel e Giochi Preziosi
- i responsabili marketing Barilla, Mulino Bianco, Ferrero....

A parole possiamo sembrare degli amish, ma non è così.
Noi non rifiutiamo il mondo moderno con tutti i suoi vantaggi.
Il punto è che vogliamo che i ns figli imparino ad adoperarne i vantaggi senza essere adoperati.
Faccio qualche esempio:

Noi non odiamo la Pimpa, Pippi Calzelunghe o Caillou, che mi sembrano programmi bellissimi, anzi, li ringrazio di esistere perchè senza di loro non sapremmo come rubare 15 minuti per andare al gabinetto, 30 minuti per preparare la cena, 5 minuti per fare una telefonata, eccetera.
Ci vanno benissimo, l'importante è che non siano infarciti di pubblicità, perciò invece di vederli alla TV, li vedono su un CD, su Netflix o su Youtube, ma nessuno, NES-SU-NO, deve azzardarsi a interrompere il programma per programmare i miei figli affinchè mi rompano gli zebedei fino a quando cedo e gli compro qualcosa di inutile e frustrante.
Il problema non è lo schermo che lo gestisco io, il problema sono i vari Goebbels dell'infanzia che gestiscono la TV comprando, vendendo pubblicità e lavando il cervello dei bambini (gli adulti lasciamoli da parte che sarebbero OT).

Per i videogiochi la situazione è diversa: qui tolleranza zero.
Non è possibile che in un gioco un bambino non decida la trama, i personaggi, le regole, le punizioni, i premi...alienandosi completamente e mettendosi nelle mani di uno sparimmagini a ripetizione.
Poi parlano di bambini con problemi: se trascorrono anni col cervello spento davanti a un aggeggio che gli satura anche il midollo spinale d'immagini di un mondo inesistente, cosa possiamo pretendere?
Andrebbero tritati tutti, software ed hardware.
Il giocattolo preferito di mio figlio è una pistola di colla a caldo: c'ha già incollato mezza vallata, non se ne può più, ma si diverte come un matto a costruirsi un sacco di cose, lui, decide cosa, come...gioca.
Anzi, con la pistola a caldo legni e cartone si è fatto pistole, mitra, bazooka... con cui spara a tutti: è il suo gioco, a me va bene.

I miei figli hanno anche giocattoli come la pista delle macchinine, il trenino, le bambole... c'hanno giocato un po', a volte li tirano fuori nelle giornate di pioggia, ma se no, non sanno nemmeno d'averceli.
Questo perchè, semplicemente, non si sta mai in casa: se è bello, fuori.
A fare cosa? Boh! Poi si vedrà.
Diciamo che il vivere in campagna ci dà molto una mano in questo, diciamo anche che darebbe una mano anche agli altri genitori che abitano nei dintorni, ma alle fine gli unici bambini in giro sono i miei.

Con la plastica non ho un buon rapporto.
Non so se ho ragione o è una mia fobia, ma veramente non mi sento tranquillo quando mia figlia si mette in bocca un affare fatto in cina adoperando i residui degli avanzi industriali.
Posso almeno chiedere che non siano ricoperti di quella cromatura schifosa che si stacca solo a guardarla e non voglio finisca nella loro pancia?
Piuttosto, gli accendo una Marlboro.

Educarli significa anche insegnar loro ad apprezzare la qualità del cibo, a distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è.
Cioccolata? Ne vanno matti, ma a forza di mangiare quella buona, non sono attirati dalla Nutella, a cui invece preferiscono la crema Novi, guarda caso, senza oliacci.
Popcorn? Piove e ci vediamo un film? Perfetto, ci facciamo i popcorn freschi che è come mangiarsi un piatto di polenta, ma senza le schifezze di quelli nei bustoni che devono resistere anni nei supermercati prima di essere digeriti dai miei figli.
Patatine? Idem.
Compleanni: non succede nulla se ogni tanto pasticciano, come non succede nulla se ogni tanto io mi bevo un bicchiere di troppo e sono appena allegro; l'importante è che non sia tutti i giorni, non avere una dispensa che sembra il magazzino di materie prime di una fabbrica di vernici industriali.

In casa ns la nudità non è un tabù, anzi, meno si nasconde, meno dovremo spiegare dopo e meno impareranno dagli altri che non sai mai cosa e come gli insegneranno.
Arriviamo in un torrente di montagna e siamo soli? Io e i bambini nudi in acqua!
Siamo in Spagna o in Francia? Spiaggia nudisti, così spariscono anche i brufoli dalle chiappe.
Ma stare nudi - soprattutto se a contatto con l'acqua - non è essere bestie, anzi, il contrario, perchè conoscere il proprio corpo, soprattutto le parti intime, è la base dell'igiene, e chi non ci crede guardi una bambina con la vulvovaginite o un bambino con fimosi e balanite fare la pipì, problemi quotidiani della maggior parte dei bambini/e.
Io a mio figlio, gli ho insegnato subito come, sotto la doccia e con le mani pulite, prevenirla.
Stare nudi a contatto con la terra invece, non è da amanti della natura ma da irresponsabili, perchè nella terra i bambini si beccano i vermi... che poi è inevitabile che se li prendano dalle mani, ma che si prendano qualcosa in altri punti è impensabile.

Potrei scrivere per ore, ma ci do un taglio.
Il punto non è rifiutare il mondo in cui viviamo e farli crescere come disadattati.
Il punto è insegnar loro a scegliere cosa prendere senza accettare tutto ciò che ti vogliono rifilare.
E questo, in alcuni di casi significa dire un bel NO.

Ovviamente, quanto sopra, non mi trasforma in una madre perfettina (sarei un po' pelosetta), anche io ho le mie nevrosi, le mie manie, le mie debolezze e a farne le spese sono i miei figli.
Ma appunto per quello, un conto è che scontino le colpe dei loro padri - che è la regola del gioco dell'educazione - e un'altra che scontino le infamie di chi deve raggiungere il target aziendale per giustificare l'Audi A6 che gli hanno dato.

Grazie per lo spunto.
 

ila78

Well-known member
L'argomento sopra introdotto ricorre quotidianamente nell'educazione dei ns figli.
Provo a rispondere offrendo un punto di vista un po' diverso.
Lo stile schematico mi aiuta a razionalizzare il mio pensiero e la mia risposta; non vuole essere un modo secco o sgarbato di rispondere.

Appena si hanno dei figli, la prima cosa che bisogna fare, è decidere quali errori e quali colpe si vogliono avere.
Infatti, appena nati, scatta subito il cronometro e dopo tot anni arriva sicuramente qualcuno a dirti - col senno di poi - che avresti dovuto fare così o cosà, perchè adesso il bambino...
L'errore che io ho deciso di fare, è che gli errori nell'educazione dei miei figli li faccio io, io e basta.

Questo vuol dire che i miei figli non devono essere nemmeno sfiorati da una scuola di salesiani, di gesuiti, di maestre che sfogano le loro nevrosi psicologizzando bambini sani e felici... e infatti vanno in una scuola comunale dove tutti convivono con i loro problemi e nessuno intende redimerli.

Vuol anche dire che dai miei figli stanno lontano pure:
- i responsabili del palinsesto delle reti fininvest: e infatti non abbiamo la TV
- i softwaristi della Nintendo e PlayStation: non abbiamo console, joystick, programmi scaricati nel PC, cellulare o tablet
- i responsabili di marketing della Mattel e Giochi Preziosi
- i responsabili marketing Barilla, Mulino Bianco, Ferrero....

A parole possiamo sembrare degli amish, ma non è così.
Noi non rifiutiamo il mondo moderno con tutti i suoi vantaggi.
Il punto è che vogliamo che i ns figli imparino ad adoperarne i vantaggi senza essere adoperati.
Faccio qualche esempio:

Noi non odiamo la Pimpa, Pippi Calzelunghe o Caillou, che mi sembrano programmi bellissimi, anzi, li ringrazio di esistere perchè senza di loro non sapremmo come rubare 15 minuti per andare al gabinetto, 30 minuti per preparare la cena, 5 minuti per fare una telefonata, eccetera.
Ci vanno benissimo, l'importante è che non siano infarciti di pubblicità, perciò invece di vederli alla TV, li vedono su un CD, su Netflix o su Youtube, ma nessuno, NES-SU-NO, deve azzardarsi a interrompere il programma per programmare i miei figli affinchè mi rompano gli zebedei fino a quando cedo e gli compro qualcosa di inutile e frustrante.
Il problema non è lo schermo che lo gestisco io, il problema sono i vari Goebbels dell'infanzia che gestiscono la TV comprando, vendendo pubblicità e lavando il cervello dei bambini (gli adulti lasciamoli da parte che sarebbero OT).

Per i videogiochi la situazione è diversa: qui tolleranza zero.
Non è possibile che in un gioco un bambino non decida la trama, i personaggi, le regole, le punizioni, i premi...alienandosi completamente e mettendosi nelle mani di uno sparimmagini a ripetizione.
Poi parlano di bambini con problemi: se trascorrono anni col cervello spento davanti a un aggeggio che gli satura anche il midollo spinale d'immagini di un mondo inesistente, cosa possiamo pretendere?
Andrebbero tritati tutti, software ed hardware.
Il giocattolo preferito di mio figlio è una pistola di colla a caldo: c'ha già incollato mezza vallata, non se ne può più, ma si diverte come un matto a costruirsi un sacco di cose, lui, decide cosa, come...gioca.
Anzi, con la pistola a caldo legni e cartone si è fatto pistole, mitra, bazooka... con cui spara a tutti: è il suo gioco, a me va bene.

I miei figli hanno anche giocattoli come la pista delle macchinine, il trenino, le bambole... c'hanno giocato un po', a volte li tirano fuori nelle giornate di pioggia, ma se no, non sanno nemmeno d'averceli.
Questo perchè, semplicemente, non si sta mai in casa: se è bello, fuori.
A fare cosa? Boh! Poi si vedrà.
Diciamo che il vivere in campagna ci dà molto una mano in questo, diciamo anche che darebbe una mano anche agli altri genitori che abitano nei dintorni, ma alle fine gli unici bambini in giro sono i miei.

Con la plastica non ho un buon rapporto.
Non so se ho ragione o è una mia fobia, ma veramente non mi sento tranquillo quando mia figlia si mette in bocca un affare fatto in cina adoperando i residui degli avanzi industriali.
Posso almeno chiedere che non siano ricoperti di quella cromatura schifosa che si stacca solo a guardarla e non voglio finisca nella loro pancia?
Piuttosto, gli accendo una Marlboro.

Educarli significa anche insegnar loro ad apprezzare la qualità del cibo, a distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è.
Cioccolata? Ne vanno matti, ma a forza di mangiare quella buona, non sono attirati dalla Nutella, a cui invece preferiscono la crema Novi, guarda caso, senza oliacci.
Popcorn? Piove e ci vediamo un film? Perfetto, ci facciamo i popcorn freschi che è come mangiarsi un piatto di polenta, ma senza le schifezze di quelli nei bustoni che devono resistere anni nei supermercati prima di essere digeriti dai miei figli.
Patatine? Idem.
Compleanni: non succede nulla se ogni tanto pasticciano, come non succede nulla se ogni tanto io mi bevo un bicchiere di troppo e sono appena allegro; l'importante è che non sia tutti i giorni, non avere una dispensa che sembra il magazzino di materie prime di una fabbrica di vernici industriali.

In casa ns la nudità non è un tabù, anzi, meno si nasconde, meno dovremo spiegare dopo e meno impareranno dagli altri che non sai mai cosa e come gli insegneranno.
Arriviamo in un torrente di montagna e siamo soli? Io e i bambini nudi in acqua!
Siamo in Spagna o in Francia? Spiaggia nudisti, così spariscono anche i brufoli dalle chiappe.
Ma stare nudi - soprattutto se a contatto con l'acqua - non è essere bestie, anzi, il contrario, perchè conoscere il proprio corpo, soprattutto le parti intime, è la base dell'igiene, e chi non ci crede guardi una bambina con la vulvovaginite o un bambino con fimosi e balanite fare la pipì, problemi quotidiani della maggior parte dei bambini/e.
Io a mio figlio, gli ho insegnato subito come, sotto la doccia e con le mani pulite, prevenirla.
Stare nudi a contatto con la terra invece, non è da amanti della natura ma da irresponsabili, perchè nella terra i bambini si beccano i vermi... che poi è inevitabile che se li prendano dalle mani, ma che si prendano qualcosa in altri punti è impensabile.

Potrei scrivere per ore, ma ci do un taglio.
Il punto non è rifiutare il mondo in cui viviamo e farli crescere come disadattati.
Il punto è insegnar loro a scegliere cosa prendere senza accettare tutto ciò che ti vogliono rifilare.
E questo, in alcuni di casi significa dire un bel NO.

Ovviamente, quanto sopra, non mi trasforma in una madre perfettina (sarei un po' pelosetta), anche io ho le mie nevrosi, le mie manie, le mie debolezze e a farne le spese sono i miei figli.
Ma appunto per quello, un conto è che scontino le colpe dei loro padri - che è la regola del gioco dell'educazione - e un'altra che scontino le infamie di chi deve raggiungere il target aziendale per giustificare l'Audi A6 che gli hanno dato.

Grazie per lo spunto.

Molto bello quello che hai scritto, ma il mio post iniziale non voleva criticare i vari metodi educativi, ognuno ha il suo e TUTTI, come hai detto tu sbagliamo, non esiste il genitore perfetto e chi ha la pretesa di esserlo mente sapendo di mentire. All'inizio io criticavo appunto il voler ergersi a giudice di chi dà le caramelle (non sempre ma ogni tanto), di chi se vuole una bambola o i pennarelli di plastica glieli compra, non perché sono debole, o magari si non lo so, ma perché penso che non ci sia nulla di male. Io sono cresciuta in campagna, all' aperto 12 ore su 24, ma avevo anche Barbie, merendine, giochi di plastica e Bim bum bam, mi ritengo cresciuta ed educata abbastanza bene.
Purtroppo a distanza di 30 anni le cose sono molto cambiate, non ho la possibilità di far correre mia figlia nei campi, vivo in città, e purtroppo a differenza mia dove abitiamo non ci sono le lucciole, non imparerà a pescare le rane, cerco nel mio piccolo di farle scoprire la natura che abbiamo intorno, andrà a scuola privata, perché al comunale non l'hanno presa.
Non ho la verità in tasca, non so se sto facendo bene o male, mi pongo mille dubbi al giorno, e soprattutto non ho la pretesa di far meglio di altri e non giudico.
 

ila78

Well-known member
Per quanto riguarda l'uso di dispositivi elettronici sono contraria anche io: mia figlia non tocca cellulare e tablet, nonostante i cugini più grandi li abbiano perennemente in mano.
La TV la guarda, e ammetto liberamente che spesso la "utilizzo"quando siamo io e lei e devo cucinare, stirare, pulire etc. Però preferisce ampiamente sfogliare un libro e/o farselo leggere (in questo mi permetto di farmi i complimenti da sola).
Per quanto riguarda i cellulari mi pongo il problema sul futuro: i bambini a 6 anni ce l'hanno già in mano, riuscirò a farle capire che non le serve e che non per questo è "diversa" o ha qualcosa i meno dei suoi amici? E soprattutto: non sono incoerente se glielo vieto considerando che noi adulti (io e suo padre in primis) ce l'abbiamo sempre in mano?
 

isola74

Lonely member
Per quanto riguarda l'uso di dispositivi elettronici sono contraria anche io: mia figlia non tocca cellulare e tablet, nonostante i cugini più grandi li abbiano perennemente in mano.
La TV la guarda, e ammetto liberamente che spesso la "utilizzo"quando siamo io e lei e devo cucinare, stirare, pulire etc. Però preferisce ampiamente sfogliare un libro e/o farselo leggere (in questo mi permetto di farmi i complimenti da sola).
Per quanto riguarda i cellulari mi pongo il problema sul futuro: i bambini a 6 anni ce l'hanno già in mano, riuscirò a farle capire che non le serve e che non per questo è "diversa" o ha qualcosa i meno dei suoi amici? E soprattutto: non sono incoerente se glielo vieto considerando che noi adulti (io e suo padre in primis) ce l'abbiamo sempre in mano?

Mio figlio ha 10 anni ed è il solo della sua classe a non avere cellulare. Lo scorso anno ho vietato a tutti di regalarlo per la Prima comunione
ha il tablet (regalo di mia mamma per Natale)ma con l'app Family Link in pratica controllo sia il tempo che le app scaricate ( è contingentato)
Ovviamente non ha Sim, quindi no Whatsapp, no tik tok... nulla.

Ogni tanto mi dice che sono una mamma cattiva e che per colpa mia non partecipa a tante cose dei suoi compagni :) Però lui a differenza di molti ha spazio per giocare all’aria aperta, è sempre in movimento e ha tanti librida leggere!So che non durerà molto (l’anno prossimo andrà in primamedia ) e a volte mi sento un po’ in colpa, ma penso di aver fatto la sceltagiusta
 

isola74

Lonely member
Anche mio figlio si costruisce pistole e fucili perché io mi sono sempre rifiutata di comprarli! e sta diventando un esperto...
ovviamente ci gioca quanto vuole

Per quanto riguarda la TV ne abbiamo una sola, in cucina, dacondividere. Abbiamo cancellato alcuni canali perché i programmi non ci piacevano,per il resto gliela lasciamo guardare. Per quanto riguarda la pubblicità, non èun problema, gli ho spiegato come funziona e anche se dovesse chiedermiqualcosa la mia risposta è no, all’infinito. Ovviamente non chiede quasi più nulla, sa che non cedo

 

ila78

Well-known member
Mio figlio ha 10 anni ed è il solo della sua classe a non avere cellulare. Lo scorso anno ho vietato a tutti di regalarlo per la Prima comunione
ha il tablet (regalo di mia mamma per Natale)ma con l'app Family Link in pratica controllo sia il tempo che le app scaricate ( è contingentato)
Ovviamente non ha Sim, quindi no Whatsapp, no tik tok... nulla.

Ogni tanto mi dice che sono una mamma cattiva e che per colpa mia non partecipa a tante cose dei suoi compagni :) Però lui a differenza di molti ha spazio per giocare all’aria aperta, è sempre in movimento e ha tanti librida leggere!So che non durerà molto (l’anno prossimo andrà in primamedia ) e a volte mi sento un po’ in colpa, ma penso di aver fatto la sceltagiusta

Il tuo pensiero mi rincuora molto, quindi si può fareeeee!!!!:wink:
Concordo anche sulla pubblicità: anche io vedevo le pubblicità in TV e sui giornalini ma i giocattoli si ricevevano solo per il compleanno e per Santa Lucia, mi ricordo quando mio padre ci portava in quelli che erano gli albori dei centri commerciali ci dettava le regole prima di uscire: non si compra niente. E io stavo tutto il tempo a fissare lo scaffale dei giocattoli "annotando" mentalmente ciò che volevo.
A dire il vero, penso inconsciamente, faccio così anche io: mia figlia riceve pochissimi "extra" e quando li riceve (con i nonni è quasi inevitabile) faccio in modo che siano cose "intelligenti": libri, costruzioni, dido' (adora il dido'). La pubblicità la vede ma per ora non è ancora in fase voglio, voglio, voglio....
Alla fine penso che ognuno per i propri figli sceglie la strada migliore, e se ogni tanto si scende a qualche compromesso non è la fine del mondo.
 

isola74

Lonely member
Tranquilla ila, si può fare...non è facile- specie quando crescono- ma basta trovare alternative. E non cedere mai ai confronti con gli altri.
Ogni volta che mio figlio mi porta come esempio un amico che ha il cellulare o che può usare il tablet senza limitazioni, rispondo sempre allo stesso modo: è figlio mio? No, allora non si può fare il confronto :mrgreen:
 

ila78

Well-known member
Tranquilla ila, si può fare...non è facile- specie quando crescono- ma basta trovare alternative. E non cedere mai ai confronti con gli altri.
Ogni volta che mio figlio mi porta come esempio un amico che ha il cellulare o che può usare il tablet senza limitazioni, rispondo sempre allo stesso modo: è figlio mio? No, allora non si può fare il confronto :mrgreen:

È la versione moderna di "Se i tuoi amici si buttano nel Po tu gli vai dietro?" Evergreen genitoriale delle mie parti. Immagino che il fiume cambi a seconda della zona.:mrgreen:
 

ila78

Well-known member
Condivido questa citazione perché secondo me è un meraviglioso spunto per riflettere, non ci pensiamo mai, ma quanto è vero?

Tuo figlio avrà otto anni una sola volta e quattro anni una sola volta e un anno una sola volta, mentre ti trovi ad assistere ogni giorno, ogni ora, ogni minuto a una serie di spettacoli per i quali non sono previste repliche. [...] La cosa che non sai è che non è vero che tu resti la stessa persona. Perché mentre loro imparano la vita, tu impari a essere padre,madre, cioè impari la tua seconda vita. Che vuol dire smettere di essere e cominciare a esserci, sapere che quel che c'è passerà presto, riuscire a cogliere la fortuna di quel sorriso tutto per te anche quando sei stanco, la bellezza di quel gioco anche se sei nervoso, la meraviglia di quei sedici chili che vogliono dormire solo addosso al tuo sterno anche quando sei devastato dalla stanchezza e daresti di tutto per dormire a pancia sotto, senza una manina che ti rovista nel naso. Il fatto è che le tue narici saranno uguali anche fra cinque anni. Quella manina invece no. Eppure quella voglia di dormirti addosso se ne andrà, e tu maledirai ogni giorno che non ti sarai goduto, ogni carezza non fatta a quei capelli quando ce li avevi lì a portata, e quando lo spettacolo si sarà spostato su altri palcoscenici in cui non potrai essere presente, quando non sarai più in prima fila ma fuori dalla porta, dormirai sulla schiena solo per ricordare"

"Notti in bianco, baci a colazione" di Matteo Bussola
 

malafi

Well-known member
per un po' ho letto la citazione, non avendo posto attenzione al fatto che lo fosse, e mi son detto: cavolo, la nostra ila ... un talento sprecato.:paura:

Poi ho capito e vabbè ... grazie lo stesso, è un brano bellissimo :)
 

ila78

Well-known member
per un po' ho letto la citazione, non avendo posto attenzione al fatto che lo fosse, e mi son detto: cavolo, la nostra ila ... un talento sprecato.:paura:

Poi ho capito e vabbè ... grazie lo stesso, è un brano bellissimo :)

E ciao....se fossi così brava con le parole a quest'ora avrei il conto in banca di J.K. Rowling. :mrgreen:. Però è un brano che mi ha colpita profondamente perché il tempo con i figli scorre 3 volte più velocemente e non ci si ferma mai a riflettere che "quel momento lì" è una volta sola.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Due dei ricordi più belli che ho, sono di quando per un motivo o per un altro, sono andato in spiaggia con uno solo dei miei bambini, e perciò giocavano con me.
Ma non nel senso che giocavamo insieme, che quello si può fare anche quando sono insieme o c'è mia moglie, no, no: giocavano proprio con-me.

Otto anni fa, spiaggia di Cogoleto, (Ponente genovese) in fondo verso Varazze, sulla ghiaia, a ridosso degli scogli, all'ombra dei faraglioni, coricato pancia in giù su un asciugamano, mio figlio di 2 anni che non sapendo cosa fare, si diverte a scavalcare la mia mole (in proporzione alla sua), scala la mia schiena, mi punta i suoi piedini tra le costole, si aggrappa a un gomito dall'altra parte, si issa facendo fulcro col ginocchio piantato tra le vertebre, e poi rotola dall'altra parte per ricominciare di nuovo, e di nuovo e di nuovo per un'ora.

Un anno fa, stessa situazione ma a Riva Trigoso (Levante genovese), dopo Sestri Levante, prima delle Cinque Terre, giornata spettacolare d'aprile, mia figlia di 3 anni ed io da soli, io spiaggiato come un vecchio capodoglio e lei - piccola stenella - che passa da una parte all'altra scavalcandomi come un muretto. La gente ogni tanto passa e ci guarda; una signora sui 60 anni si ferma proprio a guardare come se fossimo uno stagno con le paperelle e sorride. Poi non so perchè, passano anche i carabinieri (forse volevano vedere se ero vivo) che tirano dritto. Alla fine la bambina, spossata, si è addormentata sulla mia schiena.

Adesso mio figlio sembra un vitello: se solo ci riprovasse, finirei con un busto.
La bambina invece, ancora lo può fare, ed è bellissimo essere usati e toccati come i loro giocattoli.
Poi, oltre che il tatto, c'è l'udito e sentirli dire strafalcioni non ha prezzo.
Quello che più mi piace, è quando confondono la R con la L e dicono palura invece di paura, o arolla invece di allora.

E' strano, come se le capacità sensoriali fossero alterate e la percezione della realtà cambiasse.
Io credo che quando i bambini stanno bravi, rilascio endorfine.

Rileggo sopra e noto che ho usato il termine vitello per mio figlio, ed è proprio corretto.
Me ne sono accorto circa due anni fa.
Prima, l'uomo di casa, quello grosso, quello che se si sedeva sul divano spostava il baricentro, quello che gli lasciavano il passo quando ci si incontrava ad attraversare in due una porta, ero io; solo io.
Poi un bel giorno, basta. Mi ritrovo che mi scontro fisicamente con mio figlio in corridoio e la prima volta non ci faccio caso. Poi sotto lo stipite di una porta. Poi sul divano, invece di stare (nel senso che c'è posto abbastanza) nello spazio che avanza a me, inizia a prendersi un posto lui e io mi devo aggiustare. Poi...sì, mi rendo conto che questo continuo ripetere poi è pesante, ma è che anche la situazione percepita lo era. Poi - dicevo - non solo prende il suo spazio sul divano come un barboncino, ma ci arriva anche correndo e urtando come farebbe un alano.
- Oh! Sta'ttento.-
- Cosa c'è? - chiede lui che non si rende conto di crescere. Non si rende conto che adesso, avercelo vicino d'estate, non è un piacere, perchè è diventato una stufetta, è caldo, mi appiccica.
_ Non è più coccolabile come un tempo - dico a mia moglie.
- Ma è sempre tuo figlio -
- Sì, ma sta diventando un uomo, grosso, pesa, è sodo. Io non sono abituato ad accarezzare uno muscoloso. -
Infatti, l'uomo, il maschio, quello che se faceva i muscoli diventava duro, in casa ero solo io.
Adesso non più, c'è in giro un vitello che sta diventando un torello.
Gli ho preso il bicipite: senti che è proprio pesante.
C'ha un bello strato di cotenna, come le foche, che sto covid e il pane fatto in casa, ai bambini non ha fatto bene, ma va anche tanto a camminare (cioè: 10 o 15 Km in montagna su per il Ramaceto, il Maggiorasca... li fa senza fiatare) e quando andiamo a nuotare a prendere murici e patelle come ieri, stiamo anche 4 ore a pinneggiare, e quando io smetto e mi stravacco sull'asciugamano, lui torna in acqua, perciò è muscoloso sotto, quindi è sodo, duro, una corda bagnata.
Mi rendo conto che non sono più il (solo) uomo di casa.
Qualcuno si sta scavando il suo angolino e - senza accorgersene - mi sta rubando il mio posto, un po' il mio privilegio sul divano.
Può anche essere una sensazione spiacevole, perchè il mio posto, in casa mia, sul mio divano IKEA da 299€, fa anche parte della mia vita, ma poi penso che è meglio così, perchè è proprio quello che voglio, e cioè che qualcuno prenda il mio posto, perchè solo se lo prenderà, un briciolo della mia vita resterà anche quando sarà finita.
 
Ultima modifica:

ila78

Well-known member
Nella mia recente vacanza in montagna mi sono resa conto di una cosa apparentemente banale ma a cui si pensa troppo poco: ai bambini per essere felici basta pochissimo e quasi niente di quel "pochissimo" ha un prezzo appiccicato sopra.
Ho visto mia figlia di 3 anni persa nell'osservare i girini in un laghetto "Mamma ma come fa a diventare una rana?" Ha cercato i buchi delle marmotte e ha saltato di gioia quando ne ha vista una, ha dato da mangiare alle caprette e corso come una matta appresso alle farfalle nei prati.
L'ho vista felice come forse l'ho vista poche volte.
Mi dispiace non poterle dare l'infanzia che ho avuto io.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Mi ricordo il sentimento d’amore che già da piccolo provavo per le bambine della mia età, ma era un sentimento un po’ diverso da quello che provo adesso per mia moglie o ho provato per altre ragazze in gioventù.
Facendo un po’ di memoria, credo che ciò che più mi attirava delle mie coetanee, era un misto di dolcezza e bellezza, bellezza che credo si riassumesse in simmetria del viso e capelli lisci; ma la cosa più importante era la dolcezza, dolcezza che volevo ricevere e contraccambiare aggiungendo sicurezza, sicurezza che forse avrei trovato offrendola.

L’altra volta ero coi miei figli lungo un torrente.
All’inizio soli, poi arrivano altre famiglie.
Tra queste, tre signore con due ragazzine di quasi 12 anni, abbastanza alte e sviluppate per la loro età, una capelli lisci e l’altra riccioli, e i visi simmetrici.

A un certo punto arriva un giapponese, campione di sumo, prende una mazza per suonare il gong nepalese, e gliela spezza in testa a mio figlio: ecco, le aveva viste pure lui.
Che goffaggine: sembrava l’ippopotamo di Fantasia che vuole danzare.
Era evidente che cercava di mettersi in mostra, ma non sapeva come.
Che poi anche se ancora bassino, è spesso e sodo che se gli tiro un cazzotto sulla spalla manco si smuove: eppure per loro, come se fosse stato trasparente.
Non l’avrebbero notato nemmeno se fosse arrivato a cavallo di un meteorite.
Deve essere stato terribile.
Lo so… perché so cosa vuol dire essere trasparente.

- Quale ti piace? – domando io.
- Quale mi piace di cosa? – ridomanda lui.
- Tra quelle due. –
- Ah! –
- Eh! Di cosa se no? –
- E… quella coi capelli lisci. –
- Come si chiama? –
- Non lo so. –
- Io inizierei domandandoglielo. –
- Sì, sì poi glielo chiedo… - e va via.
Hanno giocato insieme un bel po’, poi sono andate via ma non l’hanno nemmeno salutato.
Chissà come c’è rimasto male.

Adesso gli va così: è diventato trasparente.
Eppure fino a qualche anno fa, fino a 8 anni, era un casanova: riceveva baci da tutte e alcune gli si dichiaravano.

Il problema è che adesso le bambine della sua età o un pelo più grandi, più tanto bambine non sono, mentre i bambini della sua età – e le femmine lo percepiscono – hanno ancora il corpo di un bambinone e il cervello che sembra un maritozzo.
Che brutto periodo che è stato per me.
Non conosco nessuno che lo ricordi con malinconia.
Cerco di fargli coraggio, perché dentro a quel corpo da cinghialotto glabro, c’è un bambino tanto sensibile, e siccome non sa che può essere forte, potrebbe credersi fragile.
Vedremo di fargli coraggio.
 
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Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Sostituita la tavoletta + coperchio originali del WC con una bella tagliola arrugginita per orsi.
Inserito anche un meccanismo che, 30 minuti dopo aver alzato il nuovo coperchio a denti triangolari, scatta e mastica chiunque ci sia seduto sopra.
Mio figlio è avvisato.
(Topolino c'ha 100 pagine, perciò letto una volta, non ci si può stare più di tanto)
 

velmez

Active member
E' moltissimo tempo che non passo dal forum... e approfitto di questo topic per tornare a scrivere e salutarvi tutti, mi siete mancati, ma mi è mancato anche il tempo :W:ad:
quello che si è aggiunto in questo ultimo periodo è un meraviglioso mostriciattolo di quasi un anno che ha completamente rivoluzionato la mia esistenza.
Ho scoperto di poter essere una persona migliore, di poter avere una pazienza infinita, di poter non dormire notti intere, di passarne altre a fare le scale o saltare sulla palla da pilates ( :?? ), di non uscire più alla sera e non vedere più gli amici, di apprezzare altre qualità negli amici... di smettere (quasi) di leggere ( :paura: ), di non vergognarmi a cantare ad alta voce o in pubblico, di non annoiarmi mai quando sto con lei e di avere sempre il sorriso!
Sto vivendo la maternità come un periodo di incredibile pace e bellezza. Purtroppo, diversamente da alcuni di voi che in questo hanno avuto più fortuna, io e mio marito ci siamo fortemente allontanati già dai primi momenti della gravidanza e si fatica non poco a riprendere il passo... lei assorbe così tanto le mie energie e il mio umore che, incredibilmente riesco anche a non pensarci... :??

e vabbè, problemi matrimoniali a parte, io ne farei 15! TUNZZZ
 

isola74

Lonely member
E' moltissimo tempo che non passo dal forum... e approfitto di questo topic per tornare a scrivere e salutarvi tutti, mi siete mancati, ma mi è mancato anche il tempo :W:ad:
quello che si è aggiunto in questo ultimo periodo è un meraviglioso mostriciattolo di quasi un anno che ha completamente rivoluzionato la mia esistenza
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e vabbè, problemi matrimoniali a parte, io ne farei 15! TUNZZZ
Auguriiii!!!!:YY che bello!!!
E speriamo che tutto si rimetta a posto
 
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