LXXXVII - La chimera di Sebastiano Vassalli

ila78

Well-known member
Fino al capitolo sette /B]

Il parroco "non parroco" è un mito!!! Solo io mi dimentico di stare leggendo una vicenda ambientata nel Diciassettesimo secolo? È straordinariamente "moderno" e per niente pesante.
Sto scoprendo una realtà vicinissima a noi che non conoscevo per niente, i raccoglitori di riso ad esempio....una pensa all'immagine "gioiosa" (tra virgolette perché si spaccavano la schiena anche loro) e vagamente sensuale delle mondine e ignora ciò che c'era prima....:paura:
Molto belle anche le leggende sulle stregonerie e le varie creature "diaboliche".
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Solo io ho creduto subito alla bontà dei due contadini? Sono un caso irrecuperabile allora... :boh:
Non solo ci ho creduto, ci spero anche... la bontà esiste e anche se in un mondo difficile e cattivo (che annega le bambine, maltratta i poveri esposti,ecc) tutti, soprattutto i bambini, ne dovrebbero avere almeno un piccolo assaggio per non finire come la povera, cinica Rosalina.

anche io ero fiduciosa che "la culona" e suo marito, che risulterà nel proseguio un uomo di libero pensiero, fossero persone disinteressate e sincere. Non ho mai pensato male, all''Andreotti e via :)
 

Minerva6

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le frittelle non le ha fatte Francesca ma la vicina, una donna sfortunata con un marito violento quando beve che le ha fatto fare un sacco di figli a lei e alle due figlie più grandi. Abitudine frequente a quei tempi quella dell'incesto a quanto pare

Esatto, mi ero confusa, le ha fatte Consolata, però erano comunque per festeggiare Antonia. Quello che mi ha dato fastidio è stato che le vicine malelingue prima hanno spettegolato ma poi le frittelle se le sono mangiate lo stesso.
Sono arrivata anche io alla storia dell'incesto, che pena per le figlie piccole che sono rimaste a casa. L'autore dice che la televisione non era stata ancora inventata... allora qualcosa di buono questa televisione lo può fare, magari si sarebbe messo davanti all'apparecchio a vedere Bruno Vespa oppure Quark e non avrebbe molestato le figlie :wink:. Ci scherzo solo per sdrammatizzare, ovviamente era ed è (in quei rari casi in cui ancora succede) una cosa orribile.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Fino al capitolo sette

Il parroco "non parroco" è un mito!!! Solo io mi dimentico di stare leggendo una vicenda ambientata nel Diciassettesimo secolo? È straordinariamente "moderno" e per niente pesante.
Sto scoprendo una realtà vicinissima a noi che non conoscevo per niente, i raccoglitori di riso ad esempio....una pensa all'immagine "gioiosa" (tra virgolette perché si spaccavano la schiena anche loro) e vagamente sensuale delle mondine e ignora ciò che c'era prima....:paura:
Molto belle anche le leggende sulle stregonerie e le varie creature "diaboliche".

Anche io sto trovando la storia molto moderna, non me l'aspettavo.

La faccenda dei risaroli non la conoscevo neppure io, ha ragione Vassalli a dire che l'Europa si preoccupava degli schiavi neri nelle piantagioni di cotone in America e che i religiosi andavano a fare i missionari all'estero quando proprio in casa nostra c'era bisogno di aiuto per tutto questo sfruttamento :paura:. Ovviamente non voglio minimizzare le brutalità che accadevano fuori dall'Italia, era solo per sottolineare che spesso quello che succede accanto a noi non viene notato oppure si fa lo struzzo per vergogna o incapacità di volere/potere cambiare la situazione :boh:.

La parte sulle processioni mi ha fatto ricordare che proprio nel paese d'origine di mia nonna materna, che si trova in Piemonte, in provincia di Alessandria, ho visto per la prima volta (poi anche a Genova) le processioni con delle croci giganti tutte decorate sul dorato oppure con i Cristi neri portate da uomini (anche da un mio zio) senza mani, appoggiate in un buco su un cinturone legato in vita... e ballavano pure mentre sfilavano oppure scendevano le scale! E' stato per me, bambina, uno spettacolo affascinante ma anche tremendo, temevo infatti che questi enormi Cristi potessero precipitare addosso a qualcuno :paura:. Credo che non solo le superstizioni facciano paura, anche la religione ha dei riti piuttosto macabri che in qualche modo possono destare timore soprattutto quando si è piccoli.
 

Kira990

New member
meraviglia!!

Sono partita un pò in ritardo con questa lettura ma sono veramente felice di leggerla sia per quanto è piacevole come lettura ben scritta sia per i luoghi raccontati.

Io vivo proprio nella zona descritta, vivo vicino a Novara e a dove doveva trovarsi Zardino ed è bellissimo leggere di questi posti immaginando come dovevano essere. Poi mi chiedo chissà se qualche antenato mio o di qualche conoscente è presente nel libro... Conosco un paio di Nidasio, saranno imparentati con i personaggi del libro? :wink:

Ricordo mia nonna che mi raccontava di aver fatto la Mondina per un paio di estati, da ragazza, ma i racconti non erano quelli dei risaroli. Anche Vassalli dice che le donne sono state "ammesse" alla raccolta del riso molti anni più avanti e in condizioni migliori. Non conoscevo questo fatto ma posso capire che la raccolta del riso fosse un lavoro che nessuno voleva fare: immaginatevi di star sempre piegati a raccogliere riso in queste distese di campi allagati e pieni di zanzare e insetti vari... non è il massimo della vita...

Per quanto riguarda Antonia non so ancora cosa dire. Immagino che non avrà una vita felice se sarà coinvolta in un processo alle streghe (anche il falso prete in effetti predice una morte violenta, forse tra le fiamme :?) ma per il momento, fino al punto in cui ho letto, è appena arrivata a Zardino e tutto va bene.

Proseguo entusiasta nella lettura :D
 

velvet

Well-known member
Fino al capitolo sette

La storia, con i suoi annessi e connessi della società dell'epoca è molto interessante e narrata con misto di dettagliata precisione ma anche tagliente ironia che la fa essere vivace e mai noiosa, e ne viene sempre evidenziata l'attualità.

Le sorti dei risaroli mi hanno ricordato quelle dei galeotti condannati ai lavori forzati dopo la guerra di secessione americana e l'abolizione della schiavitù, raccontata così bene in Via col vento, sorte peggiore di quella degli schiavi...

A proposito di ironia e attualità: è qui infatti, nelle liti di cortile, che l'odio umano si raffina e si esalta fino a raggiungere vette insuperabili, diventa
un assoluto. E' l'odio puro: astratto, disincarnato, disinteressato; quello che muove l'universo, e che sopravvive a tutto.
 

darida

Well-known member
Che lettura interessante! Ricchissima di dettagli...e nomi :mrgreen:non li ricorderò mai tutti,ma è il senso della storia che conta :wink:
La parte sui risaroli mi ha ricordato i racconti sulle mondine dell'amica del cuore di mia mamma (una grande donna!) Alle donne andava anche peggio ci partorivano nelle risaie...


Antonia mi piace molto,è bella e sveglia...troppo per cavarsela :boh:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 250

Antonia è un'eroina, di una modernità assoluta, non delude mai, coerente, limpida, libera, anche sotto interrogatorio, anche sotto tortura.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Romanzo che attinge ispirazione al miglior romanzo storico italiano, cito I Promessi sposi per onor del vero, ma con una modernità ed una capacità di racconto che lo rende unico ed attuale. E' una storia sociale che rappresenta in modo mirabile la vita degli abitanti della pianura novarese, intrecciandola alle vicende politiche dell'epoca, Novara era sotto la Milano governata dagli spagnoli, ma soprattutto quelle religiose, è appena morto Carlo Borromeo, a Roma ci sono i soliti giochi politici e la Chiesa attraversa le "consuete" contraddizioni postconciliari. Ma è anche la storia di persone reali come la "strega" Antonia di Zardino e il vescovo di Novara Carlo Bascapé. Ed è nell'approfondimento di questi personaggi, ma anche di molti altri che fanno parte integrante della storia, che Vassalli costruisce il capolavoro, ne fa un ritratto così vivido che sembra di vederli e di ascoltarli mentre si muovono nelle pagine del romanzo. E poi mi piace che l'autore ci sia dentro il romanzo e ogni volta che si svela c'è quasi un fremito di piacere letterario che rende il tutto un capolavoro della letteratura italiana. Un romanzo bellissimo da non farsi mancare tra le letture.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
fino al capitolo 14

Dopo una parte per me un pochino noiosa perché prettamente storica/religiosa (anche se era interessante, lo devo ammettere, ad un certo punto viene nominata anche l'Abbazia di Montecassino, che si trova nei dintorni del mio paese) ho ritrovato con piacere le vicende che preferisco, quelle di Antonia, stavolta alle prese con Biagio. Certo è che le zie gemelle sono state davvero perfide, lo volevano solo come schiavo, come un animale da soma, l'hanno pure fatto castrare :OO.
Invece Antonia è l'unica che l'ha trattato come un essere umano, insegnandogli il nome delle cose e delle persone... altro che stria lei, lo erano le zie.
 

Spilla

Well-known member
Sono solo al settimo capitolo, per una serie di motivi non sono affatto concentrata e in questi giorni sto leggendo davvero poco.
Ma temo che anche lo stile dell'utore, che trovo fraddo e didascalico, non mi aiuti ad 'entrare' nella vicenda.
Gusto del tutto personale, ovvio: Vassalli scrive bene, ma più come un giornalista o come uno storico che come un autore di letteratura. Non ritrovo, insomma, quella magia di cui sono permeati i Promessi Sposi, che continuano a venirmi in mente proprio per contrasto :boh:
Forse anche aver già letto (e per nulla apprezzato) Un infinito numero, sempre di Vassalli, mi porta ad essere sospettosa nei confronti dell'autore :boh:. Non so, fatto sta che non trovo quel piacere di lettura che avrei sperato :W
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
In riferimento a ciò che ha scritto Spilla devo dire che è vero, anche io non sono completamente coinvolta, però la storia di Antonia mi sta incuriosendo. Visto che sono avanti, stasera inizio un altro libro così l'aspetto :wink:.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Mi scuso per il ritardissimo, ma sono stato sommerso da impegni.

Sono al capitolo 5. Concordo con quanti sostengono che Vassalli sia scrittore sopraffino. E' contemporaneo (morto nel 2015), ma ha tralasciato stili e contenuti "post-moderni" cimentandosi in un'opera di altri tempi. Il suo linguaggio è molto ricercato, quasi ottocentesco.

Non fa male, a volte, leggere qualcosa dal sapore di "antico".

Vassalli è molto ricercato, anche nei particolari apparentemente più insignificanti.

Lettura scorrevolissima. Mi sto immergendo in un tempo buio, un "Medio Evo-non Medio Evo", in cui le persone ancora, a cavallo tra 1500 e 1600, vivevano in condizioni prive di raziocinio. Terreno fertile per le superstizioni religiose, che avevano buon gioco nel chiudere le menti e la vita delle persone.

Potere ecclesiastico e misoginia sono i tristi cardini di questo inizio.
 

ila78

Well-known member
Io sono al capitolo dieci, è molto bello ma se devo trovargli un difetto direi che è troppo "spezzettato", sta introducendo una marea di personaggi, tutti tratteggiati mirabilmente, per carità, che però vengono "mollati lì" spero vivamente che si incastrino nella storia più avanti perché così ho l'impressione (fastidiosa) che la storia di Antonia non proceda.
Sulla qualità dell'opera niente da dire, è indiscutibilmente un capolavoro.
 

velvet

Well-known member
Citazione dal capitolo 9:

Che diritto avevano, quei preti, di rimescolare a quel modo le cose del mondo?

Antonia è molto sveglia, le sue riflessioni sono indice di intelligenza e sensibilità.
 
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