Anch'io devo ancora recensirne due (ma anche tanti altri letti prima...)
Le mie risposte:
1. Ti consiglierei sicuramente L'occhio più azzurro della Morrison. Una narrazione profonda, non lineare cronologicamente, scritta in modo non convenzionale ma soprattutto davvero intensa. E' la storia di una bambina di colore, povera, brutta (o quantomeno lei si vede tale), priva di affetto in famiglia, che desidera sopra ogni cosa avere gli occhi azzurri perché inconsciamente simboleggiano per lei il "bianco e bello", ossia ciò che è necessario per essere amati e considerati. Ma non è una favola, tutt'altro.
2. Mi sono basata prevalentemente sul fatto che ce li avevo in casa. Uno della serie di Schiavone ce lo ficco in ogni sfida, Violeta l'avevo acquistato di recente e ho sempre amato la Allende, l'unico che non possedevo ancora era L'occhio più azzurro, che avevo nella mia wishlist mentale perché avevo letto già due libri dell'autrice, premio Nobel da me molto amata. Il colore c'era, e ho colto la palla al balzo.
3. Esclusa la Bellocchio, gli altri erano scrittori che già conoscevo e continuerò a conoscere. Di sicuro leggerò altro della Morrison, come penso si sia capito, e probabilmente recupererò anche parte di ciò che non ho letto (poco) della Allende. Ho scoperto con lei e Marquez la letteratura e le atmosfere sudamericane, che mi hanno conquistato; oggi si tratta di un amore che forse non ha più la carica passionale degli inizi, ma che è sempre vivo. Di Manzini prima o poi finirò la lunghissima serie, perché mi diverte e voglio seguire l'evoluzione del vicequestore. Leavitt credo abbia scritto poco, ma anche lui è un autore molto sensibile che mi piace molto.
Quanto alla Bellocchio, con la quale questa è stata la mia prima esperienza, si tratta di un'autrice follemente originale e fantasiosa di cui vorrei approfondire la conoscenza, ma temo che questo sia il suo unico romanzo.