Un capolavoro, di quelli che danno davvero soddisfazione, sia da un punto di vista dei contenuti e della trama che dal punto di vista della lingua e dello stile. Scritto in un ottimo spagnolo, ha un forte potere plastico. Ho in mente l'immagine nelle ultime pagine del mare di Barcellona che rimanda al cielo i suoi riflessi, e sembra di vederlo davvero, quel mare che luccica alla luce del sole. La trama è meravigliosamente elaborata, e incastonata perfettamente nella vita reale di quel periodo oscuro del Medio Evo e della Santa Inquisizione. I personaggi sono ben delineati, e la forza dei "buoni" della storia sta in tutti i loro aspetti, nella vendetta come nel silenzio protettivo verso chi si ama.
Il libro è un anello nella catena della letteratura spagnola, di cui porta dentro di sé germogli e radici, nell'originale produzione di un'opera "tradizionale".
Se mai qualcosa mi ha lasciato perplessa, è la morte di Bernat, che sembra non avere un senso. Farsi uccidere per lasciare i soldi dei detenuti al figlio? Farsi uccidere lasciando il figlio solo senza un sostentamento? Ho l'impressione che l'autore non sia stato chiarissimo in proposito, e ho sentito lo stesso dubbio espresso da altri lettori.