Da tempo sentivo tessere le lodi della trilogia “Millennium” e, dopo la lettura di questo primo volume, devo ammettere che la fama è ampiamente meritata. “Uomini che odiano le donne”, primo libro di questa trilogia, è un thriller ben congeniato ed articolato che contiene al suo interno molti argomenti: dall’acking alla frode finanziaria, dal giornalismo d’inchiesta alla violenza sulle donne, con risvolti psicologici di tutto rispetto. Ma andiamo con ordine.
Il libro racconta l’esperienza del giornalista economico Mikael Blomkvist che viene ingaggiato da un potente industriale per un lavoro alquanto bizzarro: esaminare tutto il materiale di indagine (di polizia e privata) sulla scomparsa (e probabilmente sull’omicidio) di una ragazza avvenuta trentasette anni prima in circostanze assai strane. Mikael è consapevole dell’insensatezza dell’impresa, ma è reduce da una condanna per diffamazione per un articolo pubblicato su un magnate dell’industria che gli ha causato non pochi problemi, quindi accetta di trasferirsi in un’isola sperduta nel nord della Svezia per dedicarsi a questa strampalata indagine. Il problema è che Mikael finisce per appassionarsi alle vicende che si infittiscono ad ogni nuova scoperta ed anche quando la situazione sembra inaspettatamente farsi pericolosa lui non vuole abbandonare il campo. In questa indagine Mikael è affiancato da una ragazza molto particolare e diversa da chiunque altro abbiate mai conosciuto: Lisbeth Salander, una ragazza con molti problemi nelle relazioni sociali, ma un assoluto genio dell’informatica. Impulsiva, folle, instabile, ma al contempo intuitiva, acuta e geniale, Lisbeth è il personaggio più singolare e meglio riuscito dalla penna di Stieg Larsson: un rompicapo per chi lavora con lei, indubbiamente un caso di studio per tutti gli psicologi del mondo ed una graditissima compagnia per noi lettori, pur con tutte le sue stramberie. E’ stato senza alcun dubbio il mio personaggio preferito e mi ha incuriosita sin dalla prima pagina. Più in generale, comunque, tutti i personaggi che incontriamo in queste pagine sono ben caratterizzati; la trama, poi, è interessante ed offre molti profili di riflessione e degni di approfondimento.
Quanto allo stile, direi che la storia incede in modo lento, ma puntuale: sebbene il libro faccia fatica a decollare, non ci si annoia mai e quando finalmente la storia prende il ritmo giusto non ci si staccherebbe mai dalle pagine. Il finale, poi, è ovviamente aperto ad una continuazione e Larsson è stato abilissimo a creare curiosità e voglia di leggere subito il seguito per sapere cosa accadrà ai nostri due protagonisti, Lisbeth e Mikael. Insomma, davvero un’ottimo thriller! Consigliato!